Il numero uno del partito laburista, Jeremy Corbyn, ha annunciato martedì mattina l’ok alla mozione di Liberaldemocratici e Scottish Party, che prevede di indire elezioni anticipate a dicembre. Poi in serata l’assemblea di Westminster ha votato e deciso, come era nelle attese, di andare a votare il 12 dicembre.
L’esito del parlamento britannico era scontato dopo la mossa di Corbyn. Dopo aver detto no alla proposta di scioglimento dei Comuni presentata il 28 ottobre da Boris Johnson, il numero uno dell’opposizione aveva chiarito che il suo partito era pronto a sostenere elezioni a dicembre ora che Bruxelles ha concesso un rinvio della Brexit al 31 gennaio.
“Ho detto ripetutamente che siamo pronti per un voto e che il nostro appoggio dipende dal fatto che una Brexit ‘No Deal’ sia ormai esclusa”, fa sapere Corbyn, che poi aggiunge: “Abbiamo sentito dall’Ue che l’estensione dell’articolo 50 al 31 gennaio è stata confermata, quindi per i prossimi tre mesi, la nostra condizione di escludere la possibilità di un no-deal è stata soddisfatta”, ha sottolineato il leader laburista.
Per passare, la mozione avrà bisogno di ottenere la maggioranza semplice. Con l’appoggio di laburisti, conservatori, liberaldemocratici e scozzesi, è caduto ogni dubbio sull’ok alla mozione che è poi stata votata in serata lo stesso giorno, martedì 30 ottobre.
Dopo due anni di governo conservatore e due diversi premier (May e Johnson), il Regno Unito torna di nuovo alle urne, lasciando ai cittadini il compito di costruire una maggioranza abbastanza forte da sostenere il peso della Brexit. Saranno infatti i nuovi deputati a dover prendere una decisione sulla fuoriuscita dall’Unione Europea. Il tempo non giocherà a loro favore. In un mese e mezzo dovranno riuscire a fare ciò che non è stato possibile realizzare in tre anni.
Aggiornato mercoledì’ 31 ottobre alle 9:00
