Theresa May sempre più in difficoltà in Uk e su Brexit regna l’incertezza. Al termine della cena dei capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles mercoledì sera, la trattativa tra Unione europea e Regno Unito resta in stallo, i 27 annullano il vertice straordinario annunciato per novembre e si preparano allo scenario del “non accordo”.
La premier britannica Theresa May ha confermato giovedì mattina quanto indicato la sera precedente al termine dell’incontro con i Ventisette: “Sono aperta a un prolungamento della fase di transizione”. Si tratta del periodo che scatta dal momento della Brexit, cioè fine marzo 2019. Si parla di un prolungamento di un anno oltre i 9 mesi di fatto già concordati. May sarebbe dunque pronta a accettare di allungare il periodo transitorio durante il quale il Regno Unito applicherà le regole Ue anche dopo la Brexit, oltre il 31 dicembre 2020. In tal modo si prolungherebbe la partecipazione del Regno Unito all’Unione europea nel nuovo quadro finanziario pluriennale: ciò implica che Londra dovrà pagare il contributo in quota al bilancio Ue e sottostare a tutte le regole del mercato interno. Non si capisce al momento come May possa reggere questa posizione all’interno del partito Tory: gli estremisti della Brexit ritengono che già aver ceduto su 21 mesi rappresenti un attacco alla sovranità britannica e una sconfessione del no alla Ue. E le dichiarazione della premier britannica hanno subito provocato dure reazioni in Inghilterra tanto che lei stessa ha poi spiegato che il prolungamento del negoziato, pensato per favorire la soluzione del nodo Nord-irlandese, “non necessariamente sarà utilizzato”.
Tuttavia l’opzione è stata discussa, ha confermato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Ha anche precisato che May non ha presentato nulla di nuovo al tavolo del negoziato e che quindi occorre prendere tempo. come ha sottolineato il negoziatore europeo Michel Barnier: “Siamo ancora lontani. Continueremo a trattare con calma e pazienza”. Si parla di un possibile vertice straordinario in dicembre.
Resta da risolvere a spinosa questione irlandese e del ritorno dei confini tra Nord e Sud che potrebbero sollevare vecchie tensioni. Rimane ancora il nodo del “backstop”, cioè il regime temporaneo di pressoché libera circolazione di merci e persone attraverso il confine irlandese in attesa di una soluzione a lungo termine.