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Brevetti: Italia terza nella Ue nel settore delle reti elettriche

Pixabay

I brevetti che integrano l’intelligenza artificiale nelle reti elettriche sono sestuplicati negli ultimi anni, grazie soprattutto al lavoro diStati Uniti e Cina. L’Italia si posiziona al 3° posto nell’Unione Europea per brevetti nel settore delle reti elettriche, e al 5° in Europa, considerando anche Svizzera e UK. Sono queste le principali evidenze che emergono dal nuovo Studio condotto dall’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) e dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (International Energy Agency, IEA).

Il report, “Brevetti per il potenziamento delle reti elettriche” (Patents for Enhanced Electricity Grids) mostra come le tecnologie riguardanti il campo delle reti elettriche abbiano subito un’impennata negli ultimi due decenni grazie ai progressi nella digital integration e allo sviluppo di soluzioni per l’energia pulita che stanno guidando l’innovazione nel settore elettrico. Tra il 2010 e il 2022 le nuove invenzioni nel campo dei software hanno incrementato del +50% le funzionalità “smart” dei brevetti relativi alle reti fisiche di energia. 

Queste innovazioni includono gli strumenti di previsione della domanda e dell’offerta e le modalità di ricarica dei veicoli elettrici, le due aree di maggiore crescita in questa categoria. 

L‘innovazione nelle infrastrutture elettriche è uno dei campi tecnologici che si sta sviluppando di più al mondo. Per illustrare la portata della crescita, nel periodo 2009-2013, l’innovazione in questo settore è cresciuta del 30% all’anno, sette volte più velocemente rispetto alla media di tutti gli altri settori tecnologici. Il rapporto, che comprende il periodo dal 2001 al 2022, si basa sui dati relativi ai brevetti globali sull’energia per mappare l’innovazione nelle tecnologie fisiche e delle reti intelligenti, sulla base delle famiglie di brevetti internazionali (IPFs). Il dato mostra una graduale stabilizzazione della crescita, ma le nuove domande di brevetto rimangono ad un livello elevato nella maggior parte dei principali paesi.

La Germania guida nei brevetti del settore, Italia terza nella Ue

In Europa i principali Paesi di origine di brevetti nel settore sono la Germania (11%), la Svizzera (5%), la Francia (4%), il Regno Unito (2%) e l’Italia (1%).

L’Italia si posiziona così al 5° posto in Europa e al 3° posto nell’Unione Europea, rappresentando l’1% delle famiglie di brevetti internazionali (IPFs) totali nel settore. La distribuzione dell’innovazione è omogenea con i brevetti inerenti alle “Smart grids” richiesti dal Paese all’1% del totale, al pari di quelli relativi alle reti fisiche e allo stoccaggio. Si tratta tuttavia di una cifra con margini di crescita importanti se paragonata a Paesi come la Germania, che rappresenta l’11% del totale dei brevetti, o la Cina che ne detiene il 22%.

EU e Giappone in prima linea, la Cina avanza

L’UE e il Giappone guidano l’innovazione nel settore delle reti elettriche, con il 22% di tutti i brevetti relativi alle reti tra il 2011 e il 2022, e gli Stati Uniti con il 20%.

Nel frattempo, la Cina emerge come il Paese in più rapida crescita per quanto riguarda i brevetti legati alle reti. La sua quota è passata dal 7% nel 2013 al 25% nel 2022, superando l’UE nel 2022 e diventando per la prima volta la regione che brevetta di più in questo campo. 

Il ruolo delle startup di grid-tech

Lo studio rileva che anche le università, gli istituti di ricerca e le PMI svolgono un ruolo significativo nell’innovazione delle reti elettriche. La maggior parte delle startup che si occupano di tecnologie di rete ha sede in Europa e negli Stati Uniti; il 37% di esse ha presentato domanda di brevetto, un dato significativamente superiore alla media del 6% per le startup europee attive in altri settori. Questo dato suggerisce un forte potenziale di attrazione di capitale di rischio da parte delle start-up di grid-tech.

“Come evidenziato nel recente rapporto di Mario Draghi, per assicurare la competitività economica, l’Europa deve assumere un ruolo guida nello sviluppo di nuove tecnologie pulite e accelerare la transizione energetica riducendo l’uso di combustibili fossili” ha dichiarato il presidente dell’EPO, António Campinos. “Sono già stati compiuti progressi significativi, che evidenziano l’urgenza di investire in reti elettriche più intelligenti e flessibili per bilanciare la crescente domanda di energia da fonti rinnovabili. Questo studio offre una visione unica delle tendenze brevettuali, fungendo da mappa per la transizione verso un nuovo sistema energetico.”

“Le reti elettriche inadeguate costituiscono un ostacolo all’attività economica e all’accesso all’energia, oltre a rendere più costosa e complessa la diffusione delle tecnologie ad energia pulita” ha dichiarato il direttore esecutivo di IEA Fatih Birol. “Questo studio dimostra che gli innovatori stanno rispondendo all’esigenza di tecnologie di rete più competitive e flessibili, un problema troppo spesso trascurato. I dati mostrano una crescita incoraggiante delle innovazioni per espandere e mantenere le infrastrutture di rete considerate critiche. Questa crescita è ora guidata dalla Cina, il che alza la posta in gioco per le altre regioni. Continueremo ad aiutare i Governi a stimolare l’innovazione verso transizioni energetiche sicure e sostenibili”.

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