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Brevetti: inaugurata la sede Ue a Milano. Previsto un indotto di 400 milioni. Obiettivo: attirare professionisti e intelligenze

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Il Tribunale Unificato dei Brevetti (Tub) è diventato un’istituzione italiana. L’ufficio è stato inaugurato a Milano alla presenza del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e del ministro di Giustizia, Carlo Nordio. Si tratta di un passo significativo al termine di una sfida politica e diplomatica, dopo lo smacco subito per la non assegnazione dell’agenzia del farmaco all’Italia, assegnata invece agli olandesi con un’estrazione a sorte. Si prevede un indotto di circa 400 milioni di euro l’anno. I giudici che lo comporranno sono l’italiano Andrea Postiglione, attuale sostituto pg presso la Corte di Cassazione, l’olandese Anna- Lena Klein e la tedesca Marije Kniff.

“Nel 2023 l’Italia ha registrato un nuovo record di domande di brevetti: 5.053, con una crescita del 4% rispetto al 2022. Il 32% di queste sono lombarde” ha detto l’assessora allo Sviluppo economico Alessia Cappello. Un terzo del totale.

Di che cosa si occupa il Tub

Il Tub è un tribunale comunitario, previsto dall’Unione europea nel 2013 e concepito con una sede tripartita in base al numero dei brevetti registrati nell’anno precedente. Nel 2012, anno preso a riferimento, l’Italia era al quarto posto, dopo Germania, Gran Bretagna, Francia.

L’assegnazione a Milano del Tub è stata una delle conseguenze della Brexit, quando è stato necessario riassegnare la sezione distaccata della Corte di prima istanza con sede a Londra. “Dopo una lunga campagna, coordinata dalla Farnesina insieme al Ministero della Giustizia e al MiMIT, il 26 giugno 2023 il Comitato Amministrativo del TUB ha deciso all’unanimità di riassegnare una sezione della “Divisione Centrale” a Milano, e questo a dieci anni dalla sua firma nel febbraio 2013. Ha permesso il lancio contestuale del sistema del brevetto unitario” ha ricordato Tajani.

Le altre due sedi sono a Parigi e Monaco di Baviera. Per la Corte d’Appello la sede è a Lussemburgo. Il Tub avrà sempre più importanza negli ordinamenti dei Paesi dell’Unione europea, sostituendo gradualmente le giurisdizioni nazionali per le controversie in materia brevettuale.

A Milano farmaceutici, fitosanitari, agroalimentare e moda

La sezione milanese in particolare si occuperà dei contenziosi riguardanti i brevetti di classe A, le cosiddette “necessità umane” all’interno delle quali sono presenti i settori farmaceutici, fitosanitari, agroalimentare e moda. Settori da sempre strategici per l’economia italiana. I temi su cui lavorerà Milano rappresentano il 20% delle domande di brevetti depositati negli ultimi 5 anni e il 26% dei contenziosi. Quindi l’indotto. Obiettivo: “Attirare professionisti e intelligenze” come ha ricordato il presidente del Tribunale Fabio Roia.

La procedura per registrare un brevetto a livello europeo ha subito nel tempo diverse modifiche, anche a seguito di accordi fra gli Stati. Attualmente è sufficiente la registrazione del brevetto in un Paese perché sia poi tutelato in tutti gli altri 17 che ad oggi hanno ratificato tali accordi. Una modifica che ha notevolmente agevolato le procedure. Prima era prevista la cosiddetta “validazione”: in ogni Stato in cui si voleva la protezione del brevetto era necessario depositare la richiesta all’Ufficio brevetti nazionale.

“La sede di Milano è un successo per l’Italia e un riconoscimento del ruolo del nostro Paese”, ha dichiarato Tajani. “Le richieste italiane di brevetti sono superiori alla media europea e questo è il vero successo: la presenza del Tribunale a Milano ha già accelerato una dinamica virtuosa nelle nostre aziende, una dinamica che rafforza la capacità del sistema industriale italiano di fare ricerca, di pensare al futuro. La media europea di richieste di brevetti unitari è in crescita” ha detto Tajani.

“Si tratta di un’assegnazione che oltre al prestigio porterà grandi benefici sotto il profilo economico e di giurisdizione. Milano era ed è la capitale economico-finanziaria del Paese ed è quindi il posto più indicato per ospitare la terza sede del Tub”, sono state invece le parole del ministro della Giustizia Nordio.

“Il nostro Ordine sin da principio ha creduto fortemente nella realizzazione di questo progetto fondamentale per il nostro Foro e per l’intero Paese: come Avvocatura siamo quindi soddisfatti e orgogliosi di aver potuto contribuire – insieme alle altre realtà istituzionali e associative – al conseguimento di questo ulteriore e significativo traguardo, con quello spirito di condivisione, che deve sempre animare le prospettive comuni” è stato il commento di Nino La Lumia, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Milano.

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