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Brembo: su i ricavi e giù l’utile, ma la Borsa boccia i target 2019

Il titolo tocca un minimo intraday di 10,45 euro, poi risale leggermente – Il mercato non apprezza le stime su ricavi ed ebitda 2019 – Nel 2018 il fatturato è salito del 7,2%, giù i debiti – Il presidente Bombassei: “Risultati che dimostrano le incertezze che pesano sul settore auto”

Brembo: su i ricavi e giù l’utile, ma la Borsa boccia i target 2019

Brembo in fondo al Ftse Mib, con un ribasso del 2,58% a 10,58 euro. Le azioni hanno recuperano parte del terreno perso dopo la pubblicazione dei conti e dell’outlook per il 2019, quando il titolo è scivolato del 4% toccando un minimo intraday di 10,45 euro, passando qualche minuto in asta di volatilità.

A spingere le vendite non sono stati i risultati del 2018, nonostante un calo dell’utile sopra le attese, ma le previsioni per il 2019. Brembo ha infatti fatto sapere di “potere confermare volumi e profittabilità in linea con l’esercizio appena approvato”. Stime che hanno deluso gli analisti che per l’anno in corso si aspettavano invece ricavi in crescita a 2,8 miliardi di euro e un ebitda in ulteriore rialzo rispetto a quello del 2018, che si è attestato a 500,9 milioni (+4,4% rispetto al 2017).

Rimanendo sui conti dell’anno passato, Brembo ha chiuso il 2018 con ricavi in salita del 7,2% a 2,64 miliardi, un ebit stabile a 345,1 milioni e un utile netto in calo del 9,5% a 238,3 milioni di euro. Pesano sul risultato finale un incremento delle svalutazioni e degli ammortamenti (+16,5% a 155,8 milioni), come effetto degli ingenti investimenti effettuati nei periodi precedenti, e un maggior carico fiscale.

Buone notizie sul fronte debiti, con l’indebitamento finanziario netto sceso più delle attese a 136,9 milioni di euro dai precedenti 240 milioni a fronte di investimenti netti per 285,6 milioni.

Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo invariato rispetto all’anno scorso e pari a 0,22 euro.

In questo contesto occorre evidenziare anche che la società ha annunciato che chiederà all’assemblea dei soci di rinnovare la delega all’aumento di capitale, in scadenza il 29 aprile, per “riservarsi la possibilità di avere accesso, in maniera rapida e flessibile, alle risorse finanziarie a cogliere le opportunità offerte dal mercato, in un contesto di continua crescita e sviluppo internazionale del gruppo”.

La società ha infine deciso di introdurre il voto maggiorato. Il cda sottoporrà all’assemblea la proposta di stabilire la maggiorazione dei diritti di voto pari a due voti per ciascuna azione, a condizione che queste siano detenute per un periodo continuativo non inferiore a 24 mesi. Lo scopo è quello di “incentivare, tramite l’attribuzione di un premio, l’investimento a lungo termine nel capitale sociale di Brembo, favorendo la stabilità dell’azionariato e l’incremento durevole del valore delle azioni”, si legge nella nota. Secondo il board, “la stabilità rappresenta un valore strategico per il successo dei progetti di crescita organica e inorganica della società”.

“I risultati della gestione 2018 di Brembo approvati oggi dimostrano – afferma in una nota il presidente, Alberto Bombassei – nonostante le forti incertezze che hanno iniziato a pesare sul settore automotive a livello globale già negli ultimi mesi dell’anno, la capacità del gruppo di perseguire i propri obiettivi di crescita grazie ad articolati piani di investimento in tecnologia, processi e prodotti, ma soprattutto in persone”.

Il vice presidente esecutivo Matteo Tiraboschi ha aggiunto “I risultati dell’esercizio appena concluso confermano l’efficacia dei piani strategici per la crescita, il consolidamento e la sostenibilità del business che Brembo ha concepito e portato avanti in questi anni. La solidità del Gruppo si riflette nei fondamentali, tra i quali voglio evidenziare la crescita organica (ricavi +9,6% a cambi costanti) e la solida generazione di cassa, e nelle performance produttive dei nostri nuovi investimenti in Cina, Stati Uniti, Polonia e India”.

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