A pochi giorni di distanza dal patto parasociale stretto con Camfin all’interno di Pirelli, Brembo rende noti i conti del 2022 chiusi con parametri da record che rafforzano la posizione dell’azienda e la proiettano verso un futuro che potrebbe intrecciarsi sempre di più con quello della casa di pneumatici. Il patto parasociale, infatti, vincola per i prossimi tre anni più del 20% del capitale sociale di Pirelli e apre nuove prospettive in vista di una possibile futura vendita da parte di Sinochem, ad oggi primo azionista con il 37% del capitale.
Brembo: i conti del 2022 e la guidance sul 2023
Brembo ha archiviato il 2022 con un utile netto di 292,8 milioni di euro, in crescita del 35,9% rispetto al 2021. I ricavi hanno toccato un nuovo record, salendo del 30,7% a 3,63 miliardi, mentre l’ebitda ha registrato un rialzo del 24,4% a 625,2 milioni portando la marginalità sui ricavi al 17,2% dal 18,1% precedente. L’ebit è infine cresciuto del 32,9% a 382,8, pari al 10,5% dei ricavi. Infine, l’indebitamento finanziario netto è sceso dai 630,7 milioni del 31 dicembre 2021 ai 502 milioni di fine 2022.
“I primi mesi del 2023 – scrive la società in una nota – si sono avviati positivamente per quanto riguarda i volumi e la saturazione della capacità produttiva; salvo mutazioni significative dell’attuale contesto macroeconomico e geopolitico” Brembo ha stimato per l’anno in corso un aumento dei ricavi intorno al 5% che porterebbe il totale a 3,8 miliardi, in linea con le attese del mercato, mentre non ha fornito indicazioni per il momento sull’ebitda che il consensus vede a 675 milioni.
“Brembo chiude con soddisfazione il 2022; in termini di ricavi, margini e utile netto, abbiamo registrato i valori più alti di sempre nella storia dell’azienda. Tutti i segmenti di riferimento in cui operiamo hanno contribuito a questo risultato. Un traguardo raggiunto pur nelle complessità di un anno caratterizzato in particolare dalle conseguenze della guerra in Ucraina e dal perdurare di dinamiche inflazionistiche sui mercati delle materie prime. La strategia delineata in questi anni si sta dimostrando efficace per mantenere la competitività di Brembo ai massimi livelli, in un contesto che rimane sfidante” ha commentato il presidente esecutivo Matteo Tiraboschi.
Brembo: dividendo da 0,28 euro e buyback da 144 milioni
Nell’assemblea del 20 aprile prossimo il cda proporrà la distribuzione di un dividendo ordinario lordo di 0,28 euro per azione. Prevista inoltre la proposta ai soci di un programma di acquisto di azioni proprie da massimi 144 milioni per rilevare in 19 mesi fino a un massimo di 8 milioni di azioni ordinarie. Alla data odierna Brembo detiene 10.035.000 azioni proprie, pari al 3,005% del capitale sociale.
Il titolo va giù in Borsa
Nonostante gli ottimi risultati ottenuti nel 2022, il titolo scivola in borsa, perdendo il 3% del suo valore e scendendo a quota 14,20 euro per azione. I conti hanno mostrato valori record, ma anche una marginalità leggermente inferiore alle previsioni degli analisti. A pesare, però, sono soprattutto le prese di beneficio: il titolo a fine febbraio si era avvicinato ai massimi storici in area 15 euro, toccati nel 2017, e le ipotesi di aggregazione con Pirelli, frutto della speculazione dopo il patto raggiunto tra Brembo e Camfin, avevano già favorito le vendite.