Gli abitanti di Rio de Janeiro hanno deciso di andare oltre la dura realtà brasiliana fatta di inflazione e decollo dei prezzi in vista dell’imminente Coppa del Mondo e delle Olimpiadi nel 2016. E per superare la realtà, hanno adottato la tecnica migliore: la follia. E così hanno coniato il Surreal, surreale presa in giro della vera moneta brasiliana, il real.
La nascita della pagina “Rio $urreal – Non paghiamo”, documentata recentemente da un articolo del quotidiano britannico Guardian, ha in poco tempo raccolto qualcosa come 150 mila fan. L’obiettivo è “mettere in luce e boicottare i prezzi esorbitanti praticati da bar, ristoranti e negozi”.
La pagina usa la parola $urreal perché, in effetti, così gli abitanti della megalopoli brasiliana definiscono i prezzi raggiunti in città. Un toast costa 6 euro, una semplice insalata verde 12 euro. Sette gli euro chiesti per un hamburger che – stando alla descrizione di un utente che posta anche una foto a riprova di quanto sostenuto – “viene servito con carne secca, una manciata di patatine e una salsa al formaggio annacquata”.
Ma, oltre al cibo, quel che preoccupa di più i residenti è il prezzo delle case, cresciuto di un 15-20% l’anno negli ultimi 24 mesi.
La resistenza locale al fenomeno si può rifugiare solo nell’ironia e, nella fattispecie, nel $urreal. Una banconota che mostra l’effigie del pittore surrealista spagnolo Salvador Dalì.
Tutto è cominciato con un articolo pubblicato su O Globo, principale quotidiano di Rio, in cui si scherzava sul fatto che la città avesse bisogno di battere una propria moneta. E così qualche Carioca ha deciso di crearne usa, usando la faccia di Dalì al posto dei consueti eroi brasiliani.
Oltre ai già citati propositi satirici, la pagina Facebook cerca di dare consigli su come risparmiare, dal portarsi la propria sdraio in spiaggia al mettere al bando i bar più costosi.
Il movimento ora si è allargato ed è andato oltre Rio, con gruppi $urreal a San Paolo, Brasilia e persino Belém, in Amazzonia. Un viaggio ironico ai confini della realtà e, soprattutto, delle leggi di gravità. Quelle che continuano a far calare il real, quello vero.