A meno di un mese dalle prime storiche Olimpiadi in Sudamerica, che si terranno a Rio de Janeiro dal 5 al 21 agosto prossimi, l’economia del Brasile torna a dare segnali positivi. Il Paese è in piena crisi politica, con il governo guidato da Michel Temer dopo la sospensione per impeachment di Dilma Rousseff, e anche la gestione dei Giochi è stata abbastanza “allegra”, con buchi di bilancio e casi di corruzione che tuttora fanno temere il flop organizzativo: nonostante questo, secondo le nuove stime del Governo, l’economia tornerà a crescere nel 2017 con il Pil previsto al +1,2%. L’esecutivo transitorio stima anche un disavanzo primario in ribasso, a 37,5 miliardi.
Quanto al prodotto interno lordo, il recupero arriva dopo un 2015 disastroso, in cui il dato è sprofondato segnando la peggior flessione dal 1990: l’economia del gigante sudamericano ha infatti registrato nell’anno solare una contrazione del 3,8%, il dato più pesante negli ultimi 25 anni, quando il Pil scivolò del 4,3%. Solo nell’ultimo trimestre dell’anno scorso il Pil è crollato del 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il Brasile sconta il calo dei prezzi delle materie prime, una contrazione degli investimenti e tagli alla spesa, oltre che un sistema politico bloccato da numerosi casi di corruzione ai massimi livelli. Ma segnali di ripresa, grazie anche ai benefici olimpici, sarebbero dietro l’angolo.