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Brasile, il Pil tra speranze e previsioni modeste per il 2012

Il governo di Dilma Rousseff, dopo aver già sovrastimato le previsioni del 2011, dispensa ancora una volta ottimismo e annuncia per il 2012 una crescita del Prodotto interno lordo del 5%. La previsione è contenuta nella legge finanziaria proposta dal Ministero della Pianificazione.

Molta più cautela proviene invece dal Fondo Monetario Internazionale che nel suo World Economic Outlook ha stimato nei giorni scorsi un aumento del Pil brasiliano del 2,9-3%. Anche le previsioni della Banca centrale del Brasile sono in linea con il FMI e parlano di un +3,27%.

Numeri che sono al di sotto della media mondiale (3,3%), degli altri Paesi dell´America Latina (3,6%) e di quelle degli Brics: Cina (8,2%), da India (7%) e da Russia (3,3%); solo il Sud Africa farebbe peggio (2,5). Per il 2013 e 2014 invece, il governo brasiliano prevede una crescita del 5,5% all´anno, mentre il FMI ci va di nuovo con i piedi di piombo, e stima per l’anno prossimo un +4%.

A pesare sullo scenario brasiliano sono le incognite legate all´eurozona che potrebbero frenare il flusso di capitali verso i Paesi emergenti. A risentirne maggiormente potrebbe essere il mercato immobiliare, fatto che rischia di riverberarsi su tutta l´attività economica del Paese.Il governo brasiliano prevede anche un aumento dell´inflazione annua del 4,5% e una graduale e leggera svalorizzazione nei prossimi due anni del real in relazione al dollaro. 

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