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Bpm, venerdì a Bankitalia documenti per chiedere rimozione add-on

La Banca Popolare di Milano spedirà nei prossimi giorni a Bankitalia la lettera per la richiesta di rimozione degli add-on, ovvero i requisiti patrimoniali aggiuntivi imposti a Bpm, che assorbono molto capitale. Venerdi sarà inviata a Palazzo Koch la relazione del consiglio digestione sui progressi compiuti dall’istituto negli ultimi mesi.

Ieri il documento è stato presentato al consiglio di sorveglianza e oggi sarà esaminato dal comitato controllo interno, che metterà a punto una relazione tecnica per certificare le valutazioni del Cdg, la quale a sua volta sarà presentata venerdì mattina nel corso di una nuova riunione del Cds. La relazione del comitato sarà poi allegata al documento del Cdg e i due testi saranno inviati a Bankitalia. 

I passaggi in comitato e in Cds non erano né dovuti né necessari per il via libera al testo del Cdg. Il consiglio di gestione ha comunque ritenuto opportuno procedere in questo modo per sancire l’unità dei vertici Bpm sulla questione. Il documento del Cdg illustra gli interventi effettuati da Bpm sulle criticità segnalate da Bankitalia nel 2011, che avevano portato all’introduzione degli add on, anche alla luce del rafforzamento patrimoniale appena completato.

Come aveva spiegato l’ad Giuseppe Castagna nel corso della ultima conference call sui risultati del primo trimestre, Bpm aveva già concordato con la Banca d’Italia l’avvio della procedura di revisione degli add-on immediatamente dopo l’aumento di capitale.

Complessivamente, post aumento di capitale, gli add-on valgono 8,1 miliardi di euro, con un impatto negativo di 170-180 punti base sul Common Equity Tier 1, che a fine marzo si attestava al 7,3%. Calcolato pro-forma, includendo la rimozione degli add-on, la plusvalenza sulla cessione della partecipazione in Anima Holding e l’aumento di capitalem Pop Milano punta ad avere un Common Equity Tier1 in area 11%.

Oggi a metà mattina il titolo in Borsa di Bpm viaggia in rialzo dello 0,3%, a 0,6685 euro. 

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