Per ora vince la vecchia guardia e il reggente Giuseppe Coppini diventa presidente del consiglio di sorveglianza con il sostegno della Fisac-Cgil ma partita per dare una nuova governance alla Banca Popolare di Milano (Bpm) e farla diventare una banca normale, come vorrebbe il presidente del consiglio e primo azionista Andrea Bonomi, resta aperta. Coppini ha infatti raccolto in asmblea 953 voti, appena 50 in più di quelli ricevuti da Piero Lonardi, leader dei soci non dipendenti.
Le divisioni tra i sindacati interni (la Uilca ha votato Maurizio Cavallari che ha raccolto 153 voti) e l’incalzare della banca d’Italia, che ha appena concluso la sua ispezione, aprono nuovi spazi all’iniiative rinnovratrice di Bonomi, anche se il capo del fondo Investindustrial non è riuscito a ar eleggere alla presidenza l’ex ministro Giovanni Maria Flick (che però ha preso 516 voti) e ha dovuto prr ora rinunciare alla trasformnazione della banca popolare in spa.
L’assemblea ha comunque votato l’aumento di capitale da 500 milionibond dopo il via libera, caldeggiato da Bonomi, con cui saranno rimborsati in anticipo i Tremonti bond non appena arriverà il via libera della Banca d’Italia.