La Banca Popolare di Milano ha chiuso i nove mesi del 2012 con una perdita di 105,9 milioni di euro a causa delle svalutazioni sugli avviamenti. Ma nel terzo trimestre il gruppo regsitra profitti per 25,4 milioni di euro, in aumento rispetto al trimestre precedente e allo stesso periodo del 2011.
Nei nove mesi l’utile normalizzato è di 103 milioni in crescita del 266% (74,8 milioni) rispetto al settembre 2011. I ricavi sono risultati in crescita a 1,16 miliardi (+10,5%), il margine di interesse sale a 657 milioni (+6%), beneficiando del buon andamento del margine finanziario. Il Core tier 1 è all’8,9%. I risultati sono stati diffusi poco prima della chiusura di Borsa. Il titolo ha ingranato la marcia guadagnando il 4,57% a 0,4049 euro.
“Siamo tutti uniti in questo rilancio sotto la mano ferma di Piero Montani”, ha commentato Andrea Bonomi, presidente del consiglio di gestione di Bpm durante la conference call di commento ai conti del gruppo aggiungendo che “La barra è ferma. Sappiamo dove vogliamo andare”. L’operatività dell’istituto, spiega la nota sui conti, sarà focalizzata a perseguire gli obiettivi del piano Industriale 2012-2015, fra cui il significativo contenimento dei costi, anche attraverso la riduzione degli organici mediante forme di incentivo all’esodo del personale in possesso dei requisiti pensionistici e l’adesione al Fondo di Solidarietà, e la semplificazione organizzativa.
“Abbiamo fatto un piano industriale che tocca parecchie leve insieme. Un primo costo che stiamo esaminando è il costo del personale”, ha detto il consigliere delegato Montani rispondendo alla domanda di un analista sulle trattative con i sindacati. La banca e i sindacati stanno portando avanti le trattative “da ambo le parti con grande responsabilità cercando punti di contatto piuttosto che di scontro. Certamente si tratta di un volume importante. Poi in relazione a questo ci sono altri costi che dobbiamo rivedere”, ha spiegato ricordando l’avvio dell’attività di spending review all’interno della banca (attesa riduzione spese amministrative del 12% al 2015 rispetto a fine 2011). E ha concluso: “Siamo in un cantiere a cielo aperto. Lavoriamo in questa direzione”.
“Da dieci giorni a questa parte è in corso l’ispezione della Banca d’Italia, dopo di che affronteremo la nostra richiesta” per la rimozione degli add on (i requisiti prudenziali aggiuntivi imposti dalla Vigilanza)”, ha detto il consigliere delegato della Bpm, Piero Montani, nel corso della conference call con gli analisti, precisando che essendoci “un’ispezione in corso è prematura qualsiasi
considerazione”.