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Bpm e Banco Pop volano in Borsa

Dopo l’intervento del governo e l’apertura di Saviotti alla possibilità di un aumento di capitale, il mercato scommette su una soluzione positiva malgrado le dure condizioni poste dalla Bce

Bpm e Banco Pop volano in Borsa

Brillano a Piazza Affari i titoli di Banco Popolare e Bpm, che a metà mattina guadagnano rispettivamente il 5,1 e il 4,6%, mettendo a segno i due maggiori rialzi del Ftse Mib. L’ondata di acquisti arriva in attesa di martedì, quando si riuniranno i Cda che dovrebbero dare il via libera al matrimonio fra i due istituti.

Il mercato scommette su una soluzione positiva malgrado le dure condizioni poste dalla Bce. Per approvare la fusione da cui dovrebbe nascere il terzo polo bancario italiano, la vigilanza dell’Eurotower ha chiesto precisi impegni patrimoniali e di governance, obbligatori per un istituto che avrà caratteristiche di banca sistemica.

La Banca centrale europea non consentirà di aprire una fase intermedia pre-matrimoniale di lunghissima durata per preservare i privilegi del sindacato di Piazza Meda. Risposta negativa anche per il progetto di un assorbimento diluito nel tempo delle sofferenze del Banco.

Se il filo della trattativa non si è spezzato lo si deve anche all’intervento del governo, sceso in campo la settimana scorsa con il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, e anche con il premier Matteo Renzi.

Sabato a Lodi, durante l’assemblea dei soci di Banco Popolare, l’amministratore delegato Pier Francesco Saviotti ha aperto per la prima volta all’ipotesi di un aumento di capitale per circa un miliardo di euro. Alla ricapitalizzazione, però, si oppongono i grandi azionisti.

Si procederà anche alla cessione di diversi asset, compresa la partecipazione in Anima. Intanto Carlo Bonomi ha declinato l’invito del sindacato di piazza Meda di mettere a punto un piano B da far scattare in caso di flop delle nozze.

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