“Ad oggi codesta Banca non ha ancora dato seguito alle richieste della Vigilanza”, che si era espressa “affinché l’aumento di capitale venisse eseguito quanto prima, al fine di garantire un rapido riallineamento dei livelli di patrimonializzazione agli obiettivi”. Lo scrive il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, in una lettera inviata alla Banca Popolare di Milano, arrivata ieri pomeriggio.
Il numero uno di Via Nazionale nota quindi che il core tier 1 di Bpm resta “al di sotto del target di capitalizzazione indicato da questo istituto”, pari all’8% (era al 7,25% a fine settembre). Il governatore sottolinea inoltre che “il celere e positivo esito dell’aumento di capitale è messo in discussione dalla critica situazione di governance di Bpm”, tanto più che “si sono riacutizzate tensioni negli assetti di vertice della Banca”.
Visco cita le dimissioni dell’ex consigliere delegato Piero Montani “in prossimità del lancio del nuovo piano industriale (inizialmente previsto per il 12 novembre 2013 e ora rinviato)”, il mandato ad interim assegnato a Davide Croff e la convocazione da parte del “consiglio di gestione, su indicazione del consiglio di sorveglianza”, dell’assemblea che dovrà eleggere i nuovi vertici ed “estendere il termine finale di esecuzione dell’aumento di capitale al 31 luglio, rendendo evidente l’ulteriore slittamento dell’operazione di rafforzamento patrimoniale”.
La convocazione dell’assemblea è arrivata dopo che i vertici Bpm non erano riusciti a raggiungere un accordo sulla proposta di rinnovo anticipato del mandato del cdg per consentire la sostituzione di Montani. “Le criticità nella governance aziendale – scrive ancora Visco – minano la capacità dell’intermediario di elaborare linee strategiche di medio periodo (aggiornamento del piano industriale) e di portare a compimento quelle già impostate incluso il necessario rafforzamento patrimoniale”.
I rilievi di Visco sono alla base del rifiuto opposto da Bankitalia alle operazioni di rimborso e riacquisto di strumenti ibridi proposte da Bpm.