“Perché ci dovrebbe essere bisogno di un aumento di capitale? Non c’è bisogno di niente. Se ci fosse stato bisogno l’avremmo già fatto”. L’Ad del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, esclude ogni necessità di rafforzamento patrimoniale in caso di aggregazione con la Banca Popolaredi Milano.La precisazione arriva in chiusura di una settimana in cui le nozze tra le due Popolari milanesi sono state più che mai sotto i riflettori e hanno condizionato le ultime sedute di Borsa.
“Va da sé che il consoldiamento è fondamentale. Abbiamo percorso una strada in salita, non è stato facile trovare un partner e ora questa strada ci ha lasciato con pochi possibili partner. Sono lusingato di quanto dice Saviotti, che è stato mio amministratore delegato in Comit. A questo punto stiamo stringendo per capire se effettivamente il matrimonio si può fare”, ha confermato ilconsigliere delegato di Bpm, Giuseppe Castagna,a margine del congresso Assiom-Forex.
Castagna ha sottolineato che, vista l’attuale sfiducia nei confronti del sistema bancario, “è il momento di fare cose che convincano tutti, gli imprenditori, l’opinione pubblica, i media, le istituzioni”. Per questo, se la fusione si farà, sarà ‘bello sapere che non è stato solo un atto di coraggio, ma anche di consapevolezza e un atto importante per il sistema bancario italiano”.
Quanto ai tempi, Castagna non si è sbilanciato ma ha fato capire che una decisione sarà presa entro febbraio. Il manager ha sottolineato di non poter ancora dire che il matrimonio si farà perché “i matrimoni tra Popolari sono particolarmente complicati e senza la legge (di riforma del settore, ndr) non si sarebbero fatti perché devono contemperare due mondi in contrasto: il mondo del capitale e il mondo capitario che voter àin assemblea”. “Non è facile”, ha ribadito, sottolineando che “lo stiamo facendo con alcune banche. Il Banco Popolare è una delle banche che si è data disponibile a farlo e speriamo presto di poter dare buone notizie”.