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Bper, Creval, Popolare Sondrio: la Borsa scommette sulla fusione

“Vi terrò tutti con il fiato sospeso”. Così ha risposto, al termine dell’ultimo dibattito tv con la rivale Hillary Clinton, un minaccioso Trump alla domanda se fosse disposto ad accettare l’esito delle elezioni dell’8 novembre, a suo avviso gravemente falsate dall’ostilità dei media nei suoi confronti. In attesa di possibili nuovi colpi di scena s’allarga però il vantaggio della Clinton: i primi sondaggi dicono che la candidata democratica ha prevalso 52 a 39 nel terzo ed ultimo confronto diretto a Las Vegas. Il peso messicano e il dollaro canadese hanno messo a segno un nuovo rialzo nei confronti del dollaro (+2,9% nella settimana), a conferma che la sindrome Trump fa meno paura.

L’incognita politica non spaventa più, almeno per ora. E così i mercati possono godersi in pace il rally del petrolio e il grande show delle trimestrali, finora le migliori degli ultimi anni. In questo quadro idilliaco non spaventano i segnali di ripresa dell’inflazione che rialza la testa in Usa sulla scia del petrolio. A guastar la festa potrebbe essere il direttivo della Bce se dalla riunione di oggi emergesse l’intenzione di ridurre gli acquisti di titoli sui mercati. Al contrario, Francoforte potrebbe approvare già oggi l’allungamento di 6 mesi del programma di acquisti nell’ambito del Qe. A rasserenare il clima, del resto, contribuisce la ripresa del comparto bancario.

ASIA AI MASSIMI DA UN MESE. TITOLI OIL ALLE STELLE

I mercati Usa hanno fatto un ulteriore, seppur piccolo, passo in avanti: Dow Jones e S&P 500 +0,22%. Il Nasdaq ha chiuso a +0,05%. Il Beige Book, il rapporto periodico sulle condizioni del Paese a cura della Federal Reserve (Beige Book), ha confermato che l’economia cresce in modo lento ma costante.

S’infiammano le quotazioni del petrolio: +1,9% il Brent, +2,6% il greggio Wti. Tra le ragioni del boom il calo delle scorte Usa e le dichiarazioni dell’Energia saudita Khalid al Falih secondo cui molti Paesi, dentro e fuori l’Opec, sono pronti a tagliare la produzione. Ieri l’Arabia ha collocato con grande successo il suo primo bond che ha raccolto 17,5 miliardi di dollari.

Avanza a Wall Street il comparto energia: +1,4%, il maggior rialzo delle ultime sette sedute. Vanno ancor meglio gli oil equipment, trainati da Halliburton (+4,2%). L’indice europeo del settore Oil avanza dell’1%. A Piazza Affari Eni è salita dello 0,3%, Tenaris +0,9%.

Saipem +4%: Goldman Sachs ha ribadito la raccomandazione “buy” sul titolo, ritoccando a 0,60 da 0,59 euro il prezzo obiettivo a 12 mesi. Goldman si aspetta una revisione al ribasso della guidance 2017 in occasione della pubblicazione dei risultati del terzo trimestre ma la considera “una opportunità dato che a nostro parere i fondamentali restano attraenti con una forte generazione di cassa e vediamo spunti positivi con nuovi contratti”.

TRIMESTRALI RECORD, MAI COSÌ BENE DA TRE ANNI

Prosegue a gonfie vele la campagna delle trimestrali: l’80% delle società dell’indice S&P 500 che hanno presentato i conti ha battuto le stime. Secondo Thomson Reuter per la prima volta dopo cinque trimestri gli utili sono destinati a salire.

Continua in particolare la parata dei record delle banche Usa, sostenuti dagli introiti delle attività di trading dei bond. Morgan Stanley +1,9%: i ricavi da trading dei bond si sono triplicati a 1,5 miliardi, 500 milioni più delle stime. Il risultato netto è salito del 57% a 1,6 miliardi.

Intel è stata la peggiore fra le grandi società con un calo del 4%. Il produttore di chip ha comunicato di aver chiuso il terzo trimestre con vendite pari a 15,8 miliardi di dollari, in rialzo del 9,1%. Ma le previsioni per i prossimi mesi sono deludenti.

L’ottimismo ha contagiato stamane le Borse asiatiche. L’indice Morgan Stanley Asia Pacific si spinge sui massimi delle ultime quattro settimane grazie ai progressi delle Borse di Tokyo (+1,4%) e di Hong Kong (+0,7%). Sulla parità Shanghai e Seul. In rialzo Mumbai (+0,5%). Brilla a Tokyo il titolo Nintendo: la società ha annunciato via Twitter che oggi presenterà a New York la nuova consolle per i videogiochi.

PIAZZA AFFARI OLTRE 17 MILA. BTP ITALIA SI FERMA A 2,2 MILIARDI

Borse europee positive alla vigilia della riunione della Bce e, soprattutto, della conferenza stampa di Mario Draghi in programma alle 14 e 30. È prevista l’apertura con il segno più a Londra e negli altri principali listini. In mattinata ci sarà l’annuncio dei conti di alcuni Big europei: Nestlé, Roche, Pernod Ricard.

Sempre vivace Piazza Affari, ieri +0,46%. L’indice Ftse Mib si è riportato sopra quota 17 mila chiudendo a 17.044 punti, ancora ben lontano dai livelli di inizio anno (21 mila punti). In terreno positivo gli altri mercati: la Borsa di Parigi ha guadagnato lo 0,2%, Francoforte +0,1%, Madrid +1%.Debole l’euro, a 1,0978 nei confronti del dollaro, in attesa della riunione della Bce. 

Si è chiusa con un totale di 2,216 miliardi di euro la raccolta degli ordini del nuovo Btp Italia ottobre 2024 da parte della clientela retail. Ieri gli ordini si sono fermati a 366 milioni, cui vanno sommati 1,85 miliardi della domanda tra lunedì e martedì. Nei primi tre giorni dell’edizione di aprile il titolo aveva attratto una domanda pari a 4,232 miliardi. In agenda oggi il collocamento presso gli investitori istituzionali

ANCORA SUGLI SCUDI MPS, FUOCHI D’ARTIFICIO SU BIM

Ancora sugli scudi in Piazza Affari Monte Paschi (+7% a 0,21 euro), titolo simbolo della rimonta del comparto bancario italiano che, piatto fino a metà seduta, ha guadagnato nel finale l’1,6% circa. Il titolo della Banca senese resta sotto i riflettori grazie all’attenzione per il progetto presentato da Corrado Passera, che prevede un ricorso più limitato all’aumento di capitale (2,5 miliardi contro 5) rispetto al piano previsto da JP Morgan e Mediobanca. La proposta dell’ex ministro verrà esaminata dopo l’approvazione del piano industriale prevista per il giorno 24. Al termine del Cda che lunedì prossimo a Milano dovrebbe varare il nuovo piano industriale di Mps, l’amministratore delegato dell’istituto Marco Morelli incontrerà i sindacati.

Dopo il varo della fusione tra Bpm e Banco Popolare (+0,3%) sale alla ribalta il dossier sul possibile accordo a tre che potrebbe coinvolgere Creval (+7,6%), Popolare di Sondrio (+6%) e la Banca Popolare deil’Emilia Romagna (+5%), che ha fissato per il 26 novembre l’assemblea per la trasformazione in spa. L’ad di Bper, Alessandro Vandelli, ha detto che le due banche valtellinesi “sono realtà con le quali abbiamo ottimi rapporti, magari potessimo fare qualcosa con loro”.

Sugli scudi Bim (+26,6%). La Banca ha preso atto ieri delle dimissioni del Cda e ha deliberato la evoca deli amministratori in carica alla data dell’assemblea al fine di consentire l’insediamento di un nuovo vertice. A mercati chiusi il presidente Maurizio Lauri ha ribadito in una nota che la banca è per la capogruppo un asset strategico. Il Cda “intende rilanciare con forza e determinazione le attività della banca nel Private Banking Italiano”.

Giornata positiva per Intesa (+0,6%) e Unicredit (+1%). Fra le assicurazioni hanno guadagnato Unipol (+2,1%) e UnipolSai (+1%). Generali +0,4%. 

MEDIASET-VIVENDI: LA ROTTURA È DEFINITIVA

Scivola Telecom Italia (-0,1%), nonostante la buona indicazione dell’ad Flavio Cattaneo, che ha annunciato una crescita “a doppia cifra” a settembre dei clienti con rete fissa. Icbpi ha confermato sul titolo la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 1,07 euro definendo positive le dichiarazioni di Cattaneo sul fatto che il gruppo non è interessato all’acquisizione di Oi. 

Rottura definitiva tra Mediaset (+0,07%) e Vivendi. “Nelle attuali circostanze, Vivendi al momento non è più intenzionata a dare priorità alla ricerca di una soluzione amichevole e si riserva il diritto di intraprendere tutte le azioni necessarie per difendere i suoi interessi e quelli dei suoi azionisti”. “Prendiamo atto – è stata la replica della controllata Fininvest – che la vertenza sarà risolta in tribunale”.

Secondo quanto rilevato dai dati Nielsen il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia nei primi otto mesi dell’anno mostra una crescita del 3,2% su base annua.

Fra i titoli industriali, sale StM (+0,5%). Liberum ha ribadito la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 8,5 euro sul titolo. Exane Bnp Paribas (outperform) vede un incremento delle stime del consenso. Prysmian (-0,7%) è stata la maglia nera in scia alle indiscrezioni sulla prossima trimestrale.

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