“Penso che un’azienda non sia una merce come un’altra. Ci sono cose che non si vendono”. Con queste parole Martin Bouygues ha spiegato il gran rifiuto opposto all’offerta da 10 miliardi avanzata da Altice per Bouygues Telecom, un’offerta respinta all’unanimità dal cda del gruppo, nonostante fosse assai migliore delle offerte pervenute in precedenza per la compagnia telefonica.
La proposta d’acquisto formulata dalla società di Patrick Drahi, primo azionista della concorrente Numericable, aveva incontrato anche l’opposizione del governo francese, anche se Bouygues ha smentito di aver subito pressioni politiche sulla sua decisione, pur confermando di aver avuto un incontro ieri con il presidente della Repubblica francese Francois Hollande.
Il numero uno di Altice Patrick Drahi, invece, sempre ieri, era stato convocato dal ministro dell’Economia Emmanuel Macron, che gli aveva espresso le sue preoccupazioni sulla solidità della proposta di Altice: “Non vedo come il signor Drahi potesse organizzare un finanziamento serio e al tempo stesso sottostare a tutte le condizioni” che gli sarebbero state imposte dall’Antitrust.
Se da un lato il no di Bouygues fa felice il governo, dall’altro detto scontenta la Borsa di Parigi dove il settore delle tlc appare oggi in crollo, con Bouygyes, Numericable, Orange e Iliad tutti in forte calo.