Nasdaq e S&P macinano nuovi record. Le altre Borse, in giro per il pianeta, vacillano. Sono le due facce di una situazione condizionata dal ritorno della paura del contagio, a fronte dell’avanzata un po’ ovunque (Africa in testa) della variante Delta. A rialzare la testa, infatti, sono i giganti che più traggono vantaggio dallo stay at home, ovvero Netflix, Twitter e Facebook, che ha chiuso in rialzo del 4,2% a 355 dollari, prezzo che vale 1.008 miliardi di dollari di capitalizzazione, per la prima a nove zeri. Intanto, il giudice della corte distrettuale di Washington ha dichiarato “legalmente insufficienti” le accuse contro Zuckerberg per pratiche contrarie alla concorrenza depositate a inizio anno dalla Federal Trade Commissione del governo degli Stati Uniti e dalla Procura Generale per conto di 46 stati. L’altra faccia della medaglia è l’incertezza generale, non solo per la ripresa del Covid-19: pessima notizia per il turismo, ma anche per l’attesa dei numeri del mercato del lavoro Usa e per l’eco dell’inflazione che si affaccia anche in Europa.
SHANGHAI -1,4%, A TOKYO VENDITE AL DETTAGLIO +8,2%
Perdono colpi le Borse cinesi: l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen scende dell’1,4%. La Banca centrale della Cina stanotte attraverso un’operazione di reverse repo ha immesso 20 miliardi di yuan di liquidità. Siamo al quarto giorno di iniezioni nette circa doppie rispetto alla media degli ultimi mesi. La stessa Banca del Popolo della Cina, nel comunicato diffuso al termine della riunione trimestrale del suo massimo organo dirigente, afferma che “l’economia cinese si sta stabilizzando e sta migliorando: in questo quadro, il comitato sulla politica monetaria continuerà ad agire in modo responsabile e prudente, fornendo liquidità in modo ragionevolmente ampio”: un misto tra cautela ed esigenza di sostenere il mercato in vista del centenario del Partito.
L’indice MSCI Asia Pacific è in calo dopo sei sedute consecutive di rialzo. Il Nikkei di Tokyo perde l’1%. Le vendite al dettaglio a maggio sono aumentate dell’8,2% rispetto allo stesso periodo nel mese precedente. Si tratta del terzo mese consecutivo di crescita.
Hang Seng di Hong Kong -0,8%. BSE Sensex di Mumbai invariato. Il Vietnam balza in testa alla classifica del pil: +6,6% nel secondo trimestre.
SALGONO I FUTURES
I future di Wall Street sono in lieve calo. Ieri sera il Dow Jones ha perso lo 0,4%, zavorrato soprattutto dalle società più sensibili al ciclo economico. Il titolo peggiore è stato Boeing (-3,4%): le autorità hanno respinto la richiesta di far volare di nuovo il 777.
In grande evidenza al Nasdaq il titolo Nvidia (+5%): Broadcom, Marvel e la taiwanese Media Tek hanno deciso di appoggiare l’offerta di 40 miliardi di dollari per la britannica Arm, il gioiello per il design dei chip.
Il Treasury Note a dieci anni tratta a 1,47% di rendimento, da 1,53% di venerdì sera.
Bitcoin a 34.750 dollari, in lieve rialzo, dal +6,3% di ieri.
Il petrolio WTI è in ribasso dello 0,5%, a 72,5 dollari il barile, dal -1,5% di ieri.
LA VARIANTE DELTA FRENA L’EUROZONA. FALCHI ALL’ATTACCO DEL PEPP
L’ombra della variante Delta s’abbatte sui listini europei, obbligando gli analisti a rivedere i conti. A pagare il prezzo più alto sono i titoli del turismo, ma la prospettiva di nuovi lockdown si fa sentire su tutti i listini, specie in Europa, dove mancano, a differenza degli Usa, le società favorite dallo stay at home.
In questa cornice si scalda il confronto sull’inflazione e sugli acquisti del programma Pepp. La Bce, secondo il governatore della banca austriaca Robert Holzmann, si avvia a terminare gli acquisti entro fine marzo. Il membro italiano del board, Fabio Panetta, frena: “Dovremmo sforzarci di mantenere la flessibilità non convenzionale che si è rivelata così utile durante la pandemia”. Intanto, nel corso dell’ultima settimana, la Bce ha portato i suoi acquisti netti nell’ambito del programma Pepp a 24,31 miliardi (contro 19,36 miliardi di una settimana fa) arrivando a quota 1.169,94 miliardi.
LICENZIAMENTI BLOCCATI PER IL TESSILE, SALTA IL CASHBACK
Accordo sui licenziamenti. È stata decisa una proroga del blocco fino al 31 ottobre per la filiera del tessile (pelletteria e calzature comprese), le cui aziende potranno ancora utilizzare la cassa integrazione gratuita. Allo stesso tempo saranno concesse altre 13 settimane di cassa straordinaria alle imprese (una novantina) in crisi che stanno negoziando ai tavoli del ministero dello Sviluppo.
Altre decisioni: salta a sorpresa il cashback; confermato, invece, il blocco per altri due mesi (fino al 31 agosto) dell’invio delle cartelle esattoriali e il rinvio al 20 luglio dei versamenti per le partite Iva (Isa e forfettari).
PIAZZA AFFARI FRENA (-1,11%) CON I FINANZIARI
Piazza Affari ha chiuso in calo dell’1,11%, a 25.227 punti, la prima seduta della settimana, dopo esser passata in rosso a metà giornata per le vendite sui finanziari.
NUBI SUL TURISMO, MADRID IN PICCHIATA
Soffrono anche gli altri listini del Vecchio Continente: Francoforte perde lo 0,34%, Amsterdam limita i danni allo 0,4%, mentre è più pesante il bilancio di Londra (-0,85%) e di Parigi (-0,99%). In picchiata soprattutto Madrid (-1,97%). Il primo ministro Pedro Sanchez ha detto che il Paese richiederà vaccinazioni complete o test negativi al Covid per i viaggiatori in arrivo dal Regno Unito alle Isole Baleari.
GOBBETTI IN FERRAGAMO. BURBERRY NEL MIRINO DI KERING
Calo robusto per Burberry (-9,05%). A provocare il tracollo la notizia dell’uscita di Marco Gobbetti, il direttore generale cui si deve la ripresa del gruppo del lusso dal 2017. Gobbetti, già veterano di Lvmh, assumerà già giovedì l’incarico di amministratore delegato di Salvatore Ferragamo (-2,67%, dopo l’iniziale rialzo). Le dimissioni del manager italiano hanno rilanciato le voci di un’Opa sulla stessa Burberry. Indiziata principale, secondo Bloomberg, è Kering (-1,5%).
LUNEDÌ NERO PER VIAGGI E TURISMO
Giornata di passione per il turismo e per il settore viaggi, a fronte dell’incubo di una ripresa dei contagi. Perdono colpi Air France (-4%), Aéroport de Paris (-6%) ed Accor (-3%). In profondo rosso Iag (-6,2%), holding di controllo di Iberia e British Airways, Easyjet (-5,8%) e il colosso del turismo Tui (-4,6%). Male la catena alberghiera spagnola Melia.
NUOVO MINIMO PER I BOT IN ASTA: -0,521%
Chiusura positiva per il secondario italiano: lo spread tra Btp e Bund decennali scende a 111 punti base (-1,36%), il tasso del benchmark tricolore si ferma a +0,88%.
Sul primario, minimo storico per il rendimento dei Bot semestrali: -0,521% un soffio meno del precedente minimo a -0,520%, segnato nel dicembre scorso. Il Tesoro ha interamente assegnato l’importo offerto, pari a 6,5 miliardi di Bot a sei mesi, scadenza 31-12-2021, a fronte di una richiesta di oltre 8,7 miliardi, per un rapporto di copertura pari a 1,35.
BANCHE E PETROLIFERI, DUE SPINE PER IL LISTINO
Sono poche le blue chip a chiudere in terreno positivo.
Il calo del petrolio si riflette sui titoli energetici a partire da Eni (-2,03%). Sul Cane a sei zampe, Intesa Sanpaolo ha confermato rating hold e target price di 9,9 euro dopo le parole dell’ad Descalzi sullo spin-off del business rinnovabili & retail e la cessione di una quota di minoranza.
In profondo rosso anche Tenaris (-3,31%) e Saipem (-2,42%).
Negativi i bancari: Bper perde il 3,18%, Unicredit lascia sul terreno il 3,09%, Banco Bpm il 2,82%, Banca Mediolanum il 3,05%.
SEGNO PIÙ PER SANITÀ, FERRARI E TERNA
Ferrari +0,68%, Terna +0,83% e Stm +0,47%. Anche a Piazza Affari, come nel resto d’Europa, segno più per i sanitari: Amplifon cresce dello 0,24%, Diasorin dello 0,58%, Recordati +0,33%.
Stellantis -1,29%: il gruppo presenterà la strategia di elettrificazione per i prossimi anni giovedì 8 luglio.
MEDIOBANCA PREMIA REPLY (+2,75%)
In evidenza Reply, che ha chiuso le contrattazioni con un rialzo del 2,75%. Mediobanca Securities ha confermato il rating outperform, con un target price di 125 euro.
AIM, ESORDIO BOOM PER MEGLIO QUESTO (+57%)
Record all’Aim. Nella prima giornata di contrattazioni, la piattaforma digitale MeglioQuesto ha aperto con un progresso del 50%, per poi salire a +57,43%, a 2,204 euro. Il prezzo di collocamento è stato fissato a 1,40 euro, al massimo della forchetta, dopo che la raccolta ordini ha superato di cinque volte l’offerta. Il sistema è basato su un assistente personale (virtuale) che ti aiuta, gratis, a trovare l’offerta giusta su telefono, Internet, noleggio auto e così via.