“C’è bisogno di bellezza. Non si può continuare a essere circondati da immagini inutili e fatte male”. Una affermazione che si riscontra alla perfezione nel lavoro di Fabrizio Cotognini, giovane artista marchigiano tra i più convincenti e originali della sua generazione, vincitore della 19° edizione del Premio Cairo con la seguente motivazione: “Per la capacità di armonizzare in chiave contemporanea storia dell’arte e cultura popolare attraverso il filtro dell’alchimia, della letteratura, della pittura colta e, non ultimo, della bellezza”. Nato a Macerata nel 1983, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti della sua città natale in Pittura e Scultura nel 2009. Attualmente vive e lavora a Civitanova Marche.
Nelle sue opere, che si muovono tra gli orizzonti archelogici e storici dell’arte, Cotognini presenta sempre un riferimento all’arte antica, rivisitata attraverso un approccio contemporaneo, e privilegia il disegno come elemento chiave della ricerca artistica, pur impiegando anche media moderni.
Per lui il tempo, la memoria e la storia sono maestosi elementi che egli capovolge, storce e piega
in apparati scenici di maggiore instabilità. L’artista, facendo questo, unisce parola e immagine in una conversazione che coinvolge il segno, il disegno e la scrittura, una conversazione che si trasforma in luogo di contemplazione e, allo stesso tempo, di concentrazione riflessiva. Potrebbe anche sembrare, e solo sembrare, una di quelle glosse che si abbandonano a riflessioni sul piacere di leggere libri antichi o addirittura a un’illuminazione tardo medievale o a un prezioso arabesco che rivela i propri raffinati dettagli.
“La mia ricerca artistica – spiega Cotognini – è basta sul processo di contaminazione come materia di interazioni, transizioni e fusioni tra immagini e parole-segno. Attraverso ciò voglio creare nuove icone utilizzando, con cautela, l’idea di una “pittura verbale”: con parole, colori, architetture, immagini e mappe sto cercando di incanalare l’immagine nell’immaginazione. È grazie a ciò che queste forme di contaminazione si stanno trasformando in un processo di costruzione. L’elemento verbale, con la sua presenza fisica, non esiste più nel modo che conosciamo: niente più descrizioni; nelle mie opere diventa struttura architettonica. L’obiettivo del mio lavoro giace nel collegamento tra la scrittura e l’anti-scrittura”.
C’è una definizione della sua arte che è lui stesso a suggerire, quella di «pittura verbale». Cotognini infatti sostiene che “l’elemento verbale, con la sua presenza fisica, non esiste più nel modo che conosciamo: niente più descrizioni. Nelle mie opere – spiega – diventa struttura architettonica. L’obiettivo del mio lavoro sta nel collegamento tra la scrittura e l’antiscrittura”. Cotognini studia passato e futuro e nella sua ricerca visionaria riesce a coniugare l’antico sapere con il linguaggio della contemporaneità. E non a caso la sua formazione “è incentrata sull’antropologia dell’arte: mi interessano in particolar modo– rivela – i testi antichi, il primo sapere che ha formato l’essere umano. E tra gli autori che hanno contribuito alla mia formazione devo citare Baltrusaitis, Le Goff, Eco e Panofsky».
“Il tempo, la memoria e la storia. Lo spazio, infine. Ma soltanto (o soprattutto) lo spazio radioso e riflessivo della pittura”, scrive di lui lo storico e critico d’arte Antonello Tolve. “È attorno a queste figure maestose – figure capovolte, stravolte o incurvate in un apparato scenico teso a sospenderne la stabilità – che il lavoro di Fabrizio Cotognini trae mosse irrinunciabili e vitali per costruire un discorso in cui la parola sposa l’immagine per farsi luogo di contemplazione e, nel contempo, di concentrazione riflessiva. Ma anche apparente – e soltanto apparente – nota a margine che ricorda le delizie intime di un libro antico. Finanche di una miniatura tardogotica o di un raro decoro che lascia intravedere la scrupolosa cura per ogni singolo particolare.
Riappropriandosi della superficie e stabilendo un rapporto analitico con segni ancestrali, alchemici o misteriosofalil’artista pone l’accento su una ricerca che recupera l’immaginario rinascimentale per produrre strutture complesse, rebus estetici in cui è possibile rintracciare segni e disegni che, se da una parte ricercano l’armonia e la centralità, dall’altra, viceversa, richiedono una essenziale irregolarità e un necessario sviluppo laterale della composizione”.
“Nelle sue opere, a ben vedere – prosegue Tolve – sembrano convivere – e condividere uno stesso habitat creativo – le categorie individuate da Heinrich Wölfflin nel suo prezioso (e discusso) volume dedicato ai Concetti fondamentali della storia dell’arte. Lineare e pittorico, forma chiusa e forma aperta, rappresentazione in piano e rappresentazione in profondità, molteplicità e unità, chiarezza assoluta e chiarezza relativa sono, difatti, classi bipolari assimilate e riversate in uno scenario unitario qui fonde le discours critique du penseur”.
Attività Espositiva
Mostre personali | solo shows
– Reversed Theatre, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, curated by Lorenzo Benedetti, 13 september – 4 November 2018
– Is a Question of time, Museo Archeologico di Potenza cureted by Lorenzo Benedetti 15 dicembre 2016
– Pillow book in the Arthur & Janet C. Ross Library at the American Academy in Rome.curated byPeter Benson Miller, 2016
– Havel havalim, PrometeoGallery by Ida Pisani, Milan, 2014 –
–Tempo Imperfetto, Water, curated by Antonello Tolve e Stefania Zuliani, Museo archeologico Salerno, 2014
– Silence a Giorgio, curated by Manuela Valentini, mediterranea 16, Mole Vanvitelliana, Ancona, 2013
– Contaminazioni, curated by Ivano Quintavalle, Pinacoteca Palazzo Lazzarini, Morrovalle (Mc), 2011
Mostre collettive | group shows (selezione)
2018
-The call Cthulhu, curated By Lorenzo Benedetti, Pallazzo Mazzarino, Manifesta 12 collateral, Palermo.
-Evidence, a new state of Art, curated by Alessandro demma, National Gallery Tiblisi, Georgia.
-Perchè il cielo è di tutti e la terra No?, curated by Giuseppe Stampone, the Pool Gallery Milan.
-Premio Nazionale della Grafica Santa Croce sull’arno, curated By Ilaria Mariotti, Santa Croce sull’Arno.
-Evidence a New state of art, curated by Alessandro Demma e Su Peng, Castel Sant’Elmo, Napoli.
-Ideal-Types, curated by Alfredo Cramerotti at He.Ro gallery, Amsterdam.
2017
-Disio, nostalgia del futuro, a cura di Antonello Tolve,Caracas, Venezuela.
-La memoria e l’oggetto, a cura di Alessandro Demma, Certosa di San Giacomo, Capri.
-Watch the line while crossing, a cura di Alessandro Romanini, chiesa di San Matteo, Lucca.
2016
– Show at Castiglia di Saluzzo, nuova Permanente, a cura di Alessandro Demma.
– Pelle, cureted by Fondaco,Brussels.
– Biennale del disegno, cureted by Alessandra Bigi Iotti, Marinella Paderni, Massimo Pulini, Giulio Zavatta,FAR fabbrica Arte Rimini.
– Dipingere il presente, cureted by Alessandro Demma and Fang Zhenning, Peninsula Art Museum Weihai, Cina.
2015
– Maretti price, selected by Eugenio Viola, Centro de Desarrollo de las Artes Visuales, La havanaCuba
– Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole, a cura di Antonello TolveMuseo Michetti / Comune di Francavilla al Mare (PE)
– “How to collect political art”, curated by Jota Castro, summa art fair, Madrid
– Dipingere il presente, curated by Alessandro Demma and Fang Zhenning, Certosa di S. Giacomo, Capri
– The Flags, curated by Elena Forin e the rete art project, serra dei giardini, Venezia
– OPEN MIA, curated by Stefano Raimondi e Mauro Zanchi, Bergamo
2014
– Crucis Splendor, Galleria Civica di Potenza
2013
– Le ragioni della pittura. Esiti e prospettive di un medium, curated by Laura Cherubini and Eugenio Viola, Palazzo de Sanctis, Castelbasso, Teramo, Italy
– Errors Allowed, curated by Manuela Valentini at Mediterranea 16 Young Artists Biennial, Ancona, Italy
– palazzo Poggi, Arte fiera off, cureted by Manuela Valentini, Bologna
2012
– Fabbrica del Vapore
– Disorder, curated by Cantieri D’arte, Milan
– Premio Cairo, palazzo della Permanente, selected by Eugenio Viola, Milan
– Disorder, curated by Marco Trulli at Worl Event Young Artist, Nottingham
– Premio Combat, Museo civico G. Fattori, ex granai di villa Mimbelli, Livorno
– Project for Castel Sant’Elmo, Naples
– Palazzo della Cultura Taranto
– Centro d’Arte Contemporanea Open Space, Catanzaro
2011
– Symbiosis, XV biennale de la mediterraèe, MACRO, Roma
– Symbiosis, XV biennale de la mediterraèe-Thessaloniki (Greece)
– Nello stesso Luogo, nello stesso Tempo, curated by Marco Cecchetti, ex mercato delle erbe, Macerata
– Racconti d’Italia, curated by Annarita Scivittaro, galleria pubblica Mirionima, Macerata
– Ma quale tra tutti i mondi è il più esclusivo? Curated by Antonello Tolve, Salerno
– Artday 2, curated by Franko b, terminal, Macerata
2010
– Arte Italiana a Fukuoka, curated by A. Maugeri, toyata space, Japan
– The Wall, curated by Matteo Bergamini, spazio f. a. c, Milano
– Biennale del libro d’artista, curated by red03 contemporany at gallery Barcellona
– Ca va sans dire, curated by Michele Carbonari, sala polivalente, Cupra Marittima
– Artday, curated by Franko b, Terminal, Macerata
– Pilota, curated by Marco Pezzotta e Scatola Bianca, on the road, Berlin
– Private flat, curated by Matteo Bergamini, Firenze
– Long Live Romance, curated by Franko b, Montecassiano (mc).
2009
– Low, curated by Scott Ian Ray, Leather Archivium and Museum, Chicago (USA)
– Parallel World, curated by Dovrat Meron, collateral event, 53 Biennale di Venezia , ScalamataGallery, Venezia
– Scomposizioni, curated by Ivano Quintavalle, Pinacoteca Palazzo Lazzarini Morrovalle – Macerata
– Omaggio a Duchamp, curated by Fabrizio Caleffi, Sanpietroburgo, (Russia)
2008
– Artika, curated by Nicola Alessandrini e Artbox, Palazzo Venieri, Recanti
– Premio internazionale di scultura E. Mannucci, Arcevia – Ancona
– ArtiKA due, curated by Artbox, Palazzo Venieri Recanati
– Ask, curated by Scott Ian Ray, Leather Archivium and Museum, Chicago (USA)
2007
– Talenti Di Marca, curated by P. Benvenuti e M. Vitangeli, Mole Vanvitelliana, Ancona
– Pitti Uomo, a cura dell’azienda Tombolini, Firenze
– Premio Cupra, Cupra Marittima AP
– Mcart-Spazio Grotte, Accademia Belle Arti, Macerata
– Action 2b, performance per camera, Terni
– Action 2b, performance, Decadence, Bologna
– Resistenza, curated by Daniele Storti, TPO, Bologna
Premi | awards
2018: vincitore Premio Cairo Milano
2016: vincitore del premio rotary arte fiera bologna
2015: Premio Maretti, La havana Cuba
2012: finalista Premio Cairo, Milano
2012: Artista finalista Premio Combat-Livorno
2010: Artista selezionato finalista Premio Celeste Fondazione Brodbeck Catania
2008: Artista Selezionato al Premio internazionale di scultura E. Mannucci, Arcevia (an)
2005: artista selezionato al premio nazionale delle Arti Roma
2005: primo classificato premio cupra marittima (ap)
2003: premio G. Maggese Bari
Residenze
– Nel Mare ci sono Ancora cose belle, Residenza a cura di Lorenzo Benedetti, 2016, Potenza
– Fabbrica del Vapore, 2012, Milano
– Long Live Romance, 2009 , ex monastero delle clarisse Montecassiano, a cura di Franko b
Mercato
Nonostante la giovane età, Fabrizio Cotognini ha al suo attivo una intensa attività espositiva in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. E per la qualità del suo lavoro, colto e raffinato, è entrato in importanti collezioni. Le sue quotazioni, ancora decisamente accessibili, sono destinate a crescere nel breve e medio periodo, anche grazie all’ottimo lavoro svolto dalla sua galleria di riferimento, PrometeoGallery di Ida Pisani, che propone con successo i suoi lavori in alcune delle più importanti fiere internazionali. La recente personale presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, l’aggiudicazione dell’edizione 2018 del Premio Cairo ( con relativa copertina su Arte di dicembre ) e l’intenso programma di lavoro dei prossimi mesi ( una mostra presso la Fondazione Morra Greco di Napoli e impegni espositivi in Svizzera e Danimarca nel 2019) contribuiranno indiscutibilmente a rafforzare ulteriormente le sue quotazioni.
Gallerie: il lavoro di Fabrizio Cotognini è rappresentato in esclusiva da PrometeoGallery di Ida Pisani con sedi a Milano e Lucca.
Prezzi: ancora decisamente contenuti e abbordabili. Un suo lavoro si può acquistare entro un range che va da 4-5 mila a circa 30 mila euro, a seconda delle tecniche utilizzate, della qualità e delle dimensioni.
Immagine in copertina:
Reversed Theatre.
Installation view at Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 2018.
Courtesy l’artista e FSRR, photo Giorgio Perottino