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Borse: Wall Street si risolleva, Europa volatile ma Piazza Affari chiude in rialzo. Spread Btp-Bund a 177

Photo by David Vives on Unsplash

Crolla l’euro, ai minimi da cinque anni contro il dollaro e le Borse del blocco chiudono una seduta volatile, ma infine positiva. Guerra, inflazione e Covid tengono ancora in scacco i mercati, ma Wall Street rialza la testa e dopo un po’ di alti e bassi si sta muovendo tonica. Pesano, nel bene e nel male, alcune trimestrali, deludenti come quella di Boeing (-8,1%), che è il titolo peggiore del Dow Jones e superiori alle attese come quella di Microsoft (+6,8%) e Visa (+8,6%).

Rimbalza il Nasdaq, dopo lo scivolone di ieri che lo ha portato ai minimi da dicembre 2020. Recupera un po’ di terreno Tesla e scende Twitter, mentre si attendono i risultati trimestrali di Apple.

Tra le materie prime sono svogliati i future del petrolio, che si muovono in calo frazionale. L’annuncio dello stop alle forniture del gas russo a Polonia e Bulgaria ha invece inizialmente mandato in orbita i prezzi del gas, che in mattinata sono saliti in misura superiore al 15%, per poi ridimensionarsi a metà pomeriggio intorno a +2,8%, 106,8 euro al Mwh.

In un quadro che resta incerto gli investitori scelgono di difendersi comprando dollari e vendendo euro: la moneta unica perde al momento quasi l’1% e tratta intorno a 1,054, appesantita anche dalla fiducia dei consumatori in calo in Francia e Germania. 

Non tiene neppure l’oro, che perde l’1,07% e tratta a 1884,71 dollari l’oncia.

Sono in rialzo invece i prezzi dei Treasury Usa, nonostante l’attesa di una stretta della Fed e i rendimenti sono in lievissimo calo.

Listini europei senza bussola

Al traino degli umori di Wall Street i listini europei chiudono infine positivi.

Piazza Affari chiude con un progresso dello 0,63%, a 23.830 punti base. Lo stesso copione va in scena a Parigi +0,48%, Francoforte +0,27%; Amsterdam +0,11%; Madrid +0,46%; Londra +0,53%. Più tonica Zurigo +1,09%.

Tra le grandi società che hanno alzato il velo sui loro utili trimestrali oggi si segnalano colossi bancari come Deutsche Bank (-5,6%) e Credit Suisse (-2,64%), che chiudono entrambe in ribasso. La prima, nonostante un risultato migliore delle previsioni, afferma che il conflitto Russia-Ucraina potrebbe danneggiare i suoi guadagni annuali; la seconda mostra una perdita del periodo per 284 milioni e ha deciso un rimpasto nella governance.

Piazza Affari, balzo di Saipem, giù Amplifon 

Divisa tra il balzo di Saipem +4,43% e il calo di Amplifon -2,43%, Piazza Affari archivia una seduta oscillante tra denaro e lettera. 

Limitano i danni le banche, con Unicredit che resta in leggero calo (-0,16%) in attesa dei conti, mentre Banco Bpm si apprezza dell’1,25%, dopo che Fitch le ha attribuito un rating a lungo termine di ‘BBB-‘ con un outlook ‘stabile’. Le prese di profitto pesano su Mps -2,78%. Bene invece Mediobanca, +3,04%, mentre si avvicina l’assemblea di Generali +0,25%, prudente nell’attesa dell’esito della battaglia sulla governance.

Si apprezza Nexi, +4,38%, favorita dai risultati trimestrali sopra le attese della rivale francese Worldline.

Chiude in ordine sparso il settore energetico, dove lo spunto più interessante viene Gas Plus (+7,58%), che spera di beneficiare di un incremento della produzione nazionale di gas.

Vanno giù Leonardo -1,72% e Iveco -2,22%. Sono miste le utility: scende Hera, -1,08%, dopo che il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha scelto Orazio Iacono come nuovo ad al posto di Stefano Venier che passa alla guida di Snam +0,85%. 

In frazionale rialzo Stm, +0,49%. La società ha registrato utili superiori alle attese nel primo trimestre grazie alla forte domanda di microcontrollori, che ha compensato il calo temporaneo della produzione dovuto alle restrizioni per il coronavirus in Cina.

Rimbalza Moncler +3,65%.

Salgono spread e rendimenti in asta

Sale lo spread tra decennale italiano e tedesco a 177 punti base (+2,16%), con un tasso del Btp a +2,58% e quello del Bund a +0,81%.

Salgono anche i rendimenti in asta. Il Tesoro ha emesso cinque miliardi di Bot con scadenza 31/10/2022 a fronte di una domanda pari a 7,471 miliardi di euro con un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,49. Il rendimento ha segnato un rialzo di 18 centesimi attestandosi a -0,308%. La data di regolamento dell’emissione cade sul prossimo 29 aprile.

Calano fiducia e prospettive in Eurolandia

La guerra in Europa non fa bene all’economia e abbassa il morale dei consumatori. 

In particolare secondo Fitch le prospettive economiche dell’Italia per il 2022 sono peggiorate in modo significativo, principalmente a causa delle ricadute dell’invasione russa dell’Ucraina

Intanto in Francia cala la fiducia dei consumatori in aprile a 88 punti, dai 90 del mese precedente e contro attese a 92.

Il clima non è molto diverso in Germania e l’Istituto GfK prevede per il mese di maggio che, l’omonimo indice, espressione del sentiment dei consumatori, si attesterà a -26,5 punti, in calo di 10,8 punti rispetto al mese precedente. Le attese degli analisti avevano indicato un peggioramento più contenuto, fino a -16 punti.

Inoltre il ministero dell’economia tedesco taglia le stime di crescita per il 2022 a 2,2% dal 3,6% dello scorso gennaio. Il ministero ritiene che l’economia si espanderà del 2,5% nel 2023, rispetto al 2,3% ipotizzato in precedenza.

Il governo vede inoltre l’inflazione a 6,1% nel 2022 e a 2,8% il prossimo anno, mentre i crescenti prezzi dell’energia sono alla base del balzo dei prezzi al consumo nel paese.

Infine l’Istat rileva che a marzo il deficit energetico italiano con i paesi extra Ue ha raggiunto gli 8,256 miliardi (era pari a 2,67 miliardi un anno fa). “Il deficit energetico si amplia notevolmente – scrive l’Istituto statistico – ma il saldo nell’interscambio di prodotti non energetici è ampiamente positivo e in contenuto aumento rispetto a un anno prima”

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