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Borse, Wall Street paga il calo di Nvidia (-2,5%) mentre le cinesi sono spumeggianti. A Milano continua la partita di risiko bancario

Imagoeconomica

Mentre Wall Street ha chiuso in calo con Nvidia che ha registrato un -2,5%, le borse cinesi sono salite e i prezzi delle materie prime sono sostenuti dopo le nuove promesse di Pechino di aiuti con tagli ai tassi e di un aumento dei consumi. In generale i mercati sono in attesa del dato chiave domani sull’inflazione negli Stati Uniti per avere indicazioni sulle mosse della Fed. A Piazza Affari continua la partita a risiko tra le banche

Wall Street chiude in lieve calo, ma Nvidia perde il 2,5%

I principali indici azionari statunitensi hanno registrato ribassi frazionali nella prima seduta della settimana. Il Dow Jones ha perso lo 0,54% a 44.402 punti, mentre l’S&P500 era in flessione dello 0,61% a 6.053 punti. Segno meno anche per il Nasdaq (-0,62% a 19.737 punti).

Ha pesato sull’umore dei mercati il calo del 2,5% del gigante dei chip Nvidia, a cui si è aggiunto un ulteriore leggero calo nelle contrattazioni after-hours, dopo l’apertura di un’indagine antitrust da parte della Cina. L’Autorità cinese ha affermato che il produttore di chip statunitense è sospettato di aver violato gli impegni presi durante l’acquisizione da 7 miliardi di dollari del progettista di chip israeliano Mellanox Technologies del 2020. Nvidia rimane comunque in rialzo del 180% da inizio anno, risultando uno dei migliori titoli del Nasdaq nel 2024 grazie al continuo interesse degli investitori per l’intelligenza artificiale.

Banche centrali in azione

Il rapporto sui prezzi al consumo negli Stati Uniti uscirà mercoledì e il core dovrebbe attestarsi al 3,3% per novembre, il che non dovrebbe rappresentare un ostacolo a un allentamento monetariuo da parte della Fed. I future sui tassi di interesse implicano che il mercato prezza una probabilità dell’85% di un taglio dei tassi la prossima settimana, con il Fmc della Fed che si tiene il 17-18 dicembre.

Gli operatori si aspettano tagli dei tassi anche in Europa e Canada nel corso di questa settimana e propendono per un taglio di 50 punti base in Svizzera, poiché le autorità potrebbero voler frenare l’incessante ascesa del franco nei confronti dell’euro. Come previsto, la banca centrale australiana ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento al 4,35%, anche se il dollaro australiano è sceso bruscamente in seguito alla decisione dei politici di adottare un linguaggio meno aggressivo.

Cina superstar nella speranza di aiuti dal Politburo

In netto rialzo le borse della Cina: l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è a +1,9%. In positivo, sia pur con una variazione meno ampia, l’indice Hang Seng di Hong Kong +1%. In calo dello 0,7% l’indice TAIEX di Taipei. Il bond decennale di Pechino si rafforza, il tasso di rendimento scende di sei punti base a 1,85%, nuovo minimo storico. Il maggiore indice Msci di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è aumentato leggermente, aiutato da un guadagno dello 0,8% per l’indice Hang Seng. L’indice Nikkei del Giappone è aumentato dello 0,5%.

Una dichiarazione del Politburo cinese di lunedì aveva già innescato sul finire di seduta un’impennata delle azioni di Hong Kong nella convinzione che presto arriveranno aiuti per risollevare la spesa lenta e la crescita economica. L’agenzia di stampa statale Xinhua ha riferito che i massimi funzionari del Partito Comunista hanno modificato la politica monetaria da “prudente” a “moderatamente espansiva”, il che viene letto come una risposta alla crisi, aggiungendo che stabilizzeranno i mercati e stimoleranno “vigorosamente” i consumi. Il rally ha portato i principali indici cinesi ai massimi di un mese, con le azioni legati ai consumi che hanno registrato grandi guadagni. L’ottimismo ha anche messo in ombra i numeri deludenti del commercio cinese, che hanno mostrato che le esportazioni sono cresciute a un ritmo più lento a novembre, mentre le importazioni si sono inaspettatamente ridotte.

L’euro è stato scambiato a 1,0556 dollari e 0,9264 franchi. Lo yen giapponese, che è stata la valuta G10 con le migliori performance a novembre, in quanto sono cresciute le aspettative per un aumento dei tassi a dicembre in Giappone, è rimasto pressoché invariato a 151,23 per dollaro.

I prezzi del petrolio sono saliti lunedì sulla scia delle notizie sui piani politici della Cina, mentre la caduta improvvisa del presidente siriano Bashar al-Assad ha evidenziato l’instabilità in Medio Oriente e il rischio geopolitico. Ma i future sul greggio Brent sono scesi dello 0,53% a 71,76 dollari al barile martedì.
L’oro si è attestato sui 2.669,23 dollari l’oncia, mentre il bitcoin ha raggiunto i 96.750 dollari.

Borse europee: occhi al settore bancario con la nuova mossa di Caltagirone

I futures sullo Eurostoxx 600 si muovono in rosso (-0,34%)

Germania. L’inflazione tedesca è rimasta invariata al 2,4% a novembre, ha affermato martedì l’ufficio federale di statistica, confermando i dati preliminari.

Anima. Francesco Gaetano Caltagirone è sceso in campo di nuovo nel risiko bancario italiano. L’editore e costruttore romano ha aumentato la partecipazione in Anima, salendo dal 3,2 al 5,3% della sgr nel cui capitale era entrato per la prima volta nel maggio del 2022. La mossa arriva a pochi giorni dall’arrotondamento della quota in Montepaschi dove Caltagirone è salito dal 3,5 al 5%.

Unicredit. Nel prospetto per l‘Ops su Banco Bpm che UniCredit depositerà tra giovedì e venerdì verrà indicata una soglia di adesione al 50% più una azione, scrive Il Giornale. Credit agricole, che venerdì scorso ha dichiarato di avere sottoscritto contratti derivati per salire al 15,2% di Banco Bpm dall’attuale quota del 9,9%, valuterà nei prossimi sei mesi di incrementare ulteriormente la partecipazione oltre a quella che avrà con esecuzione derivati, comunque entro il 19,99% del capitale. Credit Agricole sarebbe d’accordo ad approvare la fusione di Banco Bpm con Mps, lasciandosi diluire e tornando al 10% iniziale, scrive Repubblica, riferendo il pensiero raccolto da ambienti vicini al governo.

Edison ha comunicato che il consiglio di amministrazione ha accettato l’offerta di Helleniq per la cessione del 50% della propria partecipazione in ELPEDISON; Helleniq detiene già la restante quota del 50% della società. L’offerta di Helleniq riconosce un valore fino a 195 milioni di euro per il 50% dell’equity di ELPEDISON, che corrisponde a circa 540 milioni di enterprise value.

Leonardo. Citigroup ha rimosso la società dalla propria Focus list Europe.

Stellantis ha rinnovato i vertici del Nord America. Torna Timothy Kuniskis, richiamato dalla pensione per andare a guidare RAM.

Generali. Oggi si tiene il Capital Market Day di Allianz, la compagnia tedesca si aspetta una crescita media annua dell’utile del 7/9%, con un payout al 75%.

Meta. La Procura di Milano ha chiuso le indagini nei confronti dei rappresentanti legali di Meta Platforms Ireland Limited, titolare dei social network Facebook e Instagram, per una presunta evasione fiscale di oltre 887 milioni di euro per mancata presentazione della dichiarazione Iva dal 2015 al 2021.In base alle indagini la società avrebbe “omesso di dichiarare un imponibile pari a circa 4 miliardi di euro, “cui corrisponde un’Imposta sul Valore Aggiunto evasa pari appunto a 887 milioni. Un portavoce di Meta ha detto che la società è “fortemente in disaccordo con l’idea che l’accesso da parte degli utenti alle piattaforme online debba essere soggetto al pagamento dell’IVA”.

Beghelli. Gewiss ha sottoscritto con gli azionisti della società un contratto preliminare per l’acquisto di una partecipazione rappresentativa del 75,04% del capitale dell’azienda quotata a Piazza Affari a un prezzo unitario di 0,3375 euro. Il corrispettivo dell’offerta incorpora un premio pari a circa il 46,1% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni Beghelli registrato il 9 dicembre 2024 (0,231 euro). Per effetto dell’acquisizione della partecipazione rilevante, Gewiss sarà tenuta a promuovere un’offerta pubblica di acquisto totalitaria obbligatoria, finalizzata a ottenere la revoca dalla quotazione delle azioni Beghelli da Piazza Affari.

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