Timori e nervosismo sulle Borse europee che si risollevano dai minimi ma rimangono volatili per le tensioni greche e la situazione difficile delle banche spagnole (con i crediti dubbi che salgono al nuovo record dal 94 di 148 miliardi). Milano gira in positivo a fine mattinata a +1,70% sostenuta dagli acquisti sulle banche (Unicredit + 4,54%, Intesa Sanpaolo +3,03%) ma anche sulla spinta di alcuni colossi come Finmeccanica +4.49% ed Enel +3,20%. In fondo al listino invece ci sono le prese di beneficio del lusso di Tod’s -2,88%, Salvatore Ferragamo – 2% ma anche Pirelli -2,6% e Fiat Industrial -2,50%. In Europa si muove in leggero rialzo il Dax +0,23% e il Cac a + 0,51% mentre Londra cede lo 0,57%.
Berlino assicura ad Atene il proprio appoggio: il portavoce del governo ha riferito che in un colloquio telefonico con il presidente greco Carolos Papoulias la cancelliera tedesca Angela Merkel ha assicurato che la Germania garantisce il suo impegno nei confronti del Paese quanto al programma di aiuti concordato. Ma per la prima volta un responsabile europeo ammette che le istituzioni europee si stanno preparando alla possibile uscita della Grecia dall’euro. “Un anno e mezzo fa c’era effettivamente il rischio di un effetto domino. Ora sia nella Commissione europea sia nella Bce ci sono servizi che stanno lavorando sugli scenari d’emergenza nel caso in cui la Grecia fallisca”, ha detto il commissario europeo per il Commercio Karel De Gucht in una intervista al quotidiano fiammingo De Standaard. Da Bruxelles si precisa che non è questo lo scenario su cui si lavora. Ma l’incertezza aumenta mentre la Banca Mondiale lancia l’allarme contagio per Italia e Spagna in caso di uscita della Grecia dall’euro: “il rischio contagio è alto”, ha rilevato.
Lo spread Btp-bund dopo aver toccato un picco intraday a 456 scende a 426 mentre il differenziale Bonos-bund quota a 476 punti base. L’euro è in leggera ripresa a 1,2714 sul dollaro. Mentre inizia il G8 a Camp David, ora si guarda all’apertura di Wall Street, dove gli occhi sono anche sull’Ipo dei record ( e dei dubbi) di Facebook.