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Borse volano in attesa del vertice Ue. Milano vola sulle ali delle banche

La speranza di un’intesa ambiziosa domenica a Bruxelles sul fondo Efsf dà ossigeno ai listini – Milano guadagna il 2,8%, Francoforte addirittura il 3,55% – Anche lo spread tra i Btp e i Bund si ridimensiona a quota 380 pb dopo aver superato i 400 ieri – A Piazza Affari rimbalzano le banche – Riflettori su Eni – Nomura avvia la copertura su Eni

Borse volano in attesa del vertice Ue. Milano vola sulle ali delle banche

TORNA L’OTTIMISMO SULL’INTESA PER L’ESFS
LA FRANCIA PUNTA A COINVOLGERE LA BCE
TROIKA, CON 60% HAIRCUT, PIL GRECIA AL 110%

Le Borse europee confermano in chiusura la ventata di ottimismo sulla possibilità di un’intesa ambiziosa per il fondo Efsf alla vigilia del vertice di domenica: il Ftse Mib sale del 2,80%, in leggera frentata dai massimi intraday e lo spread tra i Btp e i bund si ridimensiona a quota 380 dai 402 punti di ieri. Il Dax sale del 3,55%, il Cac del 2,83% e il Ftse 100 dell’1,93%.

Mentre a Bruxelles iniziano ad arrivare i ministri delle Finanze per la riunione degli Ecofin, i mercati guardano alle indicazioni in arrivo da Berlino: nella nota congiunta franco-tedesca di ieri sera si parla infatti di un’intesa “globale ed ambiziosa” da 940 miliardi (440 dal fondo salva Stati, il resto nel 2012 grazie al meccanismo di stabilità). Secondo quanto riportato da un portavoce del governo tedesco, il vertice dei capi di Stato si svolgerà in due fasi, domenica e mercoledì: il lavoro sulle linee guida è in fase avanzata, mancherebbero i dettagli. Insomma, nessuna divergenza di vedute. Il secondo vertice di mercoledì è necessario per dare il tempo alla Merkel di ottenere l’ok dalla Bundesgat.

Uno dei nodi sul tavolo del fondo Efsf è il ruolo della Bce. La Francia, e con essa si è schierato il Belgio, vorrebbe che la Bce lavorasse con l’Efsf e un domani con il fondo permanente Esm. A tale soluzione fanno muro la Germania ma anche la stessa Bce. Il rapporto della Troika sulla Grecia rilasciato è intanto in discussione all’Eurogruppo: via libera alla tranche da 8 miliardi del primo pacchetto di aiuti ma le condizioni del Paese sono in rapido peggioramento e il secondo pacchetto messo a punto tre mesi fa non sarà più sufficiente. Ecco che il rapporto, come era nelle attese, raccomanda un maggiore coinvolgimento dei privati e precisa che con una svalutazione del 60% sui titoli greci si torna ad un rapporto debito/pil del 110%.

Le attese sul fronte del potenziamento del fondo Efsf fanno passare in secondo piano i dato sull’indice Ifo diffuso in mattinata sul clima di fiducia degli imprenditori tedeschi a ottobre, in calo per il quarto mese consecutivo e le dichiarazioni di S&P’s che potrebbe bocciare il rating sovrano di Francia, Spagna, Italia, Irlanda e Portogallo di uno o due notch in caso l’economia dei diciassette scivolasse in recessione e aumentasse ulteriormente il costo della raccolta pubblica.

IL SENATO USA BOCCIA LA TASSA SUI RICCHI
IL DOLLARO AI MINIMI SULLO YEN

Mentre Juncker fa autocritica sulla gestione della crisi (”L’Unione Europea sta dando un’immagine disastrosa”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo), anche le istituzioni Usa non brillano per virtù. Il Senato, infatti, ha bocciato la norma che introduce la tassa sui più ricchi, quella che servirebbe a creare almeno 400.000 nuovi posti di lavoro tra gli insegnanti, i vigili del fuoco, gli agenti di polizia fortemente invocata anche da Warren Buffet.

“Inaccettabile”, ha tuonato Barack Obama. Wall Street apre in positivo e ora il Dow Jones viaggia in rialzo dell’1,85% e il Nasdaq dell’1,39%. Il dollaro tocca i minimi dal dopoguerra sullo yen a 75,8 e si indebolisce anche sull’euro. Il cambio euro dollaro si porta infatti a quota 1,39. Il petrolio a New York scambia in rialzo a 88 dollari al barile.

LA UE CHIEDE ALL’ITALIA ULTERIORI RIFORME
RIMBALZANO LE BANCHE

Dopo la nomina di ignazio Visco a Governatore della Banca d’Italia, ora i riflettori puntano al decreto sviluppo. Dalla commissione europea è infatti arrivato l’invito a “finalizzare con la massima urgenza forti misure per la crescita”. A Piazza Affari rimbalzano le banche in linea con il resto del comparto in Europa: Unicredit sale del 6,62% anche se si mantiene sotto soglia 1 euro a 0,902 euro, Intesa del 6,40%, segnando i due maggiori rialzi del Ftse Mib. Tra i migliori anche Banco popolare in rialzo del 4,81%. Alla vigilia dell’assemblea dei soci chiamata a nominare il nuovo Consiglio di Sorveglianza Bpm chiude in calo dello 0,35%, dopo che ieri la Consob è scesa in campo per chiedere nuovi chiarimenti sulle carriere e sul piano. Mentre la tensione tra le liste sale, oggi si è svolta la convention conclusiva della lista di Marcello Messori e di quella di Filippo Annunziata.

RIFLETTORI SU EDISON
NOMURA AVVIA LA COPERTURA SU ENI

In evidenza tra i titoli migliori del Ftse Mib anche Mediaset (+5,03%) e Fiat (4,97%). Eni sale dell’1,64%: Nomura ha avviato la copertura con buy dopo la scoperta del maxi giacimento in Mozambico. Buzzi Unicem (+4,55%) beneficia invece della promozione di Goldman Sachs a neutral. Riflettori accesi nella seduta anche su Edison sull’attesa dell’offerta Edf sul prezzo dell’opzione put sulla quota del 30% di Edison che resterà in mano a Delmi dopo il riassetto e il conferimento della maggioranza ai francesi. Edf ha già respinto la proposta italiana a 1,5 euro che vrebbe consentito ai soci italiani di non portare a casa minusvalenze risperro al valore di carico dei titoli. Nel pomeriggio si è però appreso che la proposta dovrebbe slittare all’inizio della prossima settimana.Il titolo chiude in leggero rialzo a +0,48%.

ENEL TORNA IN POSITIVO DOPO CITIGROUP
IN CALO ENEL GREEN POWER

Debole Enel ma il titolo chiude in territorio positivo (+0,71%). Il titolo ha sofferto nella mattinata per il downgrade a sell da neutral da parte di Citigroup che ha tagliato anche il prezzo obiettivo a 2,8 euro da 3,5. Sul gruppo pesa la pressione competitiva nel business italiano del gas, una bassa crescita internazionale e la debolezza delle monete sudamericane”. In rosso anche Enel Green Power, peggior titolo del Ftse Mib) che chiude in calo del 2,33% seguito da Ansaldo Sts (-0,68%).

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