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Borse, venerdì in rosso: la fretta di Powell sui tassi spaventa i listini. A Milano resiste Banco Bpm

Pixabay

È un venerdì difficile per le Borse europee. All’inizio del pomeriggio, Piazza Affari lascia sul campo l’1,7%, come Parigi. Fa peggio Francoforte (-1,9%), mentre Madrid limita le perdite a un punto percentuale. Fuori dall’Eurozona, Londra fa segnare -0,8%.

Borse venerdì in rosso: Fed tre aumenti dei tassi in vista

A preoccupare gli investitori sono le parole pronunciate giovedì da Jerome Powell, numero uno della Federal Reserve, secondo cui sarebbe “appropriato muoversi un po’ più velocemente” sui tassi d’interesse. Si fa quindi concreta la possibilità che arrivino tre rialzi consecutivi (ognuno da 50 punti base) a partire da maggio. Se davvero sarà questa la strategia della Fed, si tratterà della stretta monetaria più rapida dal 1982.

Indici Pmi: accelerano i servizi, rallenta la manifattura

Sul versante macro, dagli indici Pmi arrivano segnali in chiaroscuro. Secondo i dati preliminari di Ihs Markit relativi al mese di aprile, in Germania il dato sui servizi è salito a 57,9 punti (dai 56,1 di aprile), il livello più alto degli ultimi otto mesi, mentre l’indice manifatturiero è sceso dai 56,9 di marzo ai 54,1 di aprile, il minimo da 20 mesi. L’indice composito si attesta dunque a 54,5 punti, il dato più basso da tre mesi.

A livello di Eurozona, invece, ad aprile l’indice Pmi composito è salito a 55,8 punti (dai 54,9 punti), il massimo da sette mesi. Nel dettaglio, l’indice dei servizi è aumentato da 55,6 a 57,7 punti (il massimo da otto mesi), mentre quello manifatturiero è calato da 56,5 a 55,3 punti, il minimo da 15 mesi.

Borse venerdì in rosso: migliori e peggiori sul Ftse Mib

Sul Ftse Mib, spicca in controtendenza Banco Bpm (+0,8%), che mette a segno il miglior rialzo del listino dopo aver confermato l’avvio di un processo per valutare le offerte ricevute per il settore bancassicurazione. Tra i pochi titoli positivi anche Terna (+0,23%), Atlantia (+0,13%) e Unipol (+0,11%).

Il peggior ribasso del paniere è invece quello di Saipem (-4,6%), colpita dai realizzi dopo l’impennata di ieri (+11,8% in scia a conti trimestrali migliori del previsto e alla notizia che i soci Eni e Cdp hanno versato 646 milioni di euro in conto futuro aumento di capitale, determinando un calo dell’indebitamento finanziario).

Male anche Ferrari (-3,3%), costretta a richiamare 2.222 vetture in Cina per possibili problemi ai freni. Fanno ancora peggio Recordati (-3,5%) e Interpump (-3,4%).

Norges Bank si schiera col Cda di Generali

Novità in casa Generali (-0,9%): in vista dell’assemblea del 29 aprile chiamata a eleggere il nuovo board, Norges Bank si schiera a favore della lista dell’attuale Cda. Il fondo sovrano norvegese aveva partecipato all’assemblea 2021 con una quota attorno all’1,5% e da allora la sua partecipazione non dovrebbe essersi modificata in maniera significativa.

Spread

Cattive notizie per l’Italia anche dal mercato del debito, dove lo spread Btp-Bund viaggia in rialzo del 2,11%, a 169 punti base.

Euro

Per quanto riguarda le valute, l’euro scivola a 1.08036 dollari, dal cambio di 1,0856 registrato ieri in chiusura.

Commodities

Sul fronte delle commodities, infine, il petrolio è in calo: -1,04% a Londra per il Brent giugno (a 107,20 dollari il barile) e -1,03% a New York per l’analoga consegna del Wti (a 102,72 dollari).

Continua a salire, invece, il gas naturale: +3,9%, a 104 euro per megawattora, il contratto maggio sulla piattaforma olandese Ttf.

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