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Borse: un occhio alla Grecia, uno alle trimestrali

Nuovo calo di euro e petrolio, delusione sull’high tech con Ibm e Apple, attesa per il secondo voto di Atene: sono gli ingredienti di una mattinata in cui i listini hanno virato in rosso – A Milano il Ftse Mib tiene, trainano Moncler e Mediobanca – Affondano Stm e Saipem su giudizi analisti – Contraddittorio esito di fatturato e ordinativi industria

Borse: un occhio alla Grecia, uno alle trimestrali

Ftse Mib in affanno dopo una mattinata in territorio sostanzialmente positivo. L’indice è appesantito -0,04% dalle vendite su alcuni titoli legati all’oil e su Stm in scia alle guidance deludenti dei colossi hitech Usa. Lo spread Btp bund sale a 119 punti base. Deboli e in territorio negativo anche le altre principali Borse europee: Londra -1,05%, Francoforte -0,4%, Parigi -0,28%. I mercati sono in attesa del voto di questa sera del Parlamento greco sulle riforme prioritarie chieste dai creditori per avviare i negoziati sul programma di salvataggio ma iniziano anche a guardare alle trimestrali Usa e europee in arrivo.

Ieri hanno deluso Ibm e United Technologies. Osservato speciale è Apple che è crollato nel mercato after hours in scia alla delusione per le vendite di iPhone. Così questa mattina ha risentito dei cali di Wall Street anche Tokyo che ha chiuso la prima seduta in negativo dopo sei giornate consecutive al rialzo. Il calo dell’indice è stato dell’1,19%.

Sul fronte macroeconomico in Italia l’ISTAT ha indicato che nel mese di maggio il fatturato dell’industria è salito dell’1,2% ma che allo stesso tempo gli ordini hanno subito un calo del 2,5%. In un’intervista al Foglio il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha indicato che  “I tagli delle tasse devono essere credibili, finanziati in tutto o in parte con tagli di spesa. Le riforme consentono di beneficiare della flessibilità” rispondendo alla domanda se si aspetti “porte aperte da Bruxelles” per finanziare in deficit il taglio delle tasse pluriennale annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Padoan ha aggiunto che il fatto che l’Italia abbia una delle pressioni fiscali più alte d’Europa è “uno degli ostacoli principali agli investimenti e quindi a crescita e creazione di lavoro. Questo Paese si merita meno tasse”.

Il cambio euro dollaro è in flessione dello 0,11% a 1,0923  mentre il petrolio è in ribasso dell’1,08% a 50,31 dollari al barile. Giù anche l’oro -0,98% a 1092,7 dollari l’oncia.

A Piazza Affari le vendite colpiscono Stm -3,97% innescate dal taglio di raccomandazione a neutral arrivato dagli analisti di Citi ma anche dalle indicazioni deludenti di Apple e Ibm. Il calo del petrolio mette pressione su Saipem -2,36% che però paga anche la valutazione degli analisti di Mediobanca per i quali “l’intenzione di Eni di procedere a un deconsolidamento di Saipem richiederebbe circa 3-3,5 miliardi di capitali freschi secondo noi, per tagliare il debito a circa 2 miliardi. Ma il deterioramento del mercato di riferimento e le questioni specifiche legate all’azienda sembrano aver congelato l’interesse di investitori finanziari”
Tra i peggiori anche Tenaris -2,29% ed Eni -1,06%.

In controtendenza Moncler +1,9% e le banche: Mediobanca +1,66%, Ubi Banca +1,3% e Bper +1,14%. Banca Carige +1,91% all’indomani dell’apertura dei cantieri da parte del cda per valutare possibili scenari di consolidamento. Bene anche Prysmian +1,17%.

Tra i titoli a minor capitalizzazione in evidenza Premuda +10,21% all’avvicinarsi dell’accordo con le banche sulla ristrutturazione del debito. 

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