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BORSE ULTIME NOTIZIE: si placa la tempesta, Generali fa scudo, Intesa e Unicredit guidano il rimbalzo dei Big

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La calma sembra a poco a poco tornare sui mercati. In Europa sono in rialzo le società che ottengono benefici dalla discesa dei tassi, quelle di pubblica utilità e quelle dell’immobiliare. Ancora cali, seppur moderati per le banche. A Piazza Affari l’ottima risposta del mercato ai conti di Generali +3,2% mette il Toro al riparo da una nuova discesa. Reggono i Big del credito: Intesa Sanpaolo ed Unicredit (molti fondi voteranno contro lo stipendio di Orcel). In forte recupero Mediobanca +2,5%. Ancora in rosso Bper, Bpm e Mps -3,5%. Alle 14 l’indice sale dell’1,61%% attorno a quota 26.500, preceduto dl Dax di Francoforte. Volkswagen -2,9% ha annunciato oggi 180 miliardi di investimenti aggiuntivi per i prossimo quinquennio, per due terzi dedicati all’auto elettrica. 

Il peggio sembra passato, anche se non mancano nuove sorprese negative: -5,7% per il Crédit Suisse dopo la scoperta di nuovi ”buchi”.  Ma i  dati in arrivo da oltre Oceano autorizzano per ora un certo ottimismo. Il future dell’indice S&P500 risulta in rialzo dello 0,5%. Provano in particolare a reagire i titoli delle banche regionali dopo due giorni di passione (190 miliardi di dollari in fumo): . First Republic Bank +45% nel preborsa, dal -61% di ieri. PacWest Bancorp +40%. Western Alliance Bancorp +20%.

L’inflazione Usa rianima i listini europei, ma tassi in tensione

A dare coraggio ai listini è il dato sull’inflazione Usa: i prezzi a febbraio sono cresciuti dello 0,4% rispetto a gennaio. Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,5%, contro attese per un rialzo dello 0,4%. Su base annuale, il dato generale ha messo a segno un +6%, il dato più basso dal settembre 2021 contro attese per un +6,1%. I dati sono in linea con le attese degli analisti che si aspettavano un rallentamento: +6%, da 6,4% per il generale e +5,5% da 5,6% per il core. Un dato sensibilmente inferiore potrebbe portare ad una pausa, mentre un dato in linea o superiore porterebbe la Fed a confermare i 25pb di rialzo. I 50 punti base dati per certi fino a venerdì scorso, sono ormai fuori discussione. E non manca chi, come Nomura, invoca un taglio.

A giustificare la mossa è la forte discesa dei rendimenti delle obbligazioni: il Tnote a dieci anni tratta a 3,60% . Il movimento dei tassi anticipa l’approssimarsi della recessione, aggravata dalla frenata dei prestiti bancari. 

Le tensioni sul fronte dei tassi non dovrebbero invece indurre i banchieri della Bce a mettere in discussione l’aumento di 50 punti già annunciato per la riunione di giovedì, anche se non mancano le voci contrarie. 

Il Bund a dieci anni scambia a 2,35%, +10 punti base. BTP decennale a 4,21%.

Ieri i ministri delle finanze della zona euro hanno appoggiato una raccomandazione della Commissione europea che propone di iniziare a inasprire la politica fiscale per quest’anno e il prossimo, eliminando gradualmente il sostegno pubblico offerto a imprese e famiglie contro i prezzi energetici elevati.

L’euro dollaro perde così lo 0,3% a 1,070.  In ribasso anche l’oro a 1.903 dollari l’oncia.

Il petrolio WTI perde il 2% a 73 dollari il barile, ieri -2,4%.

A Piazza Affari Generali guida la riscossa di Milano

A guidare la riscossa di Milano è l’allungo di Generali +3,5%. Il board del Leone ha proposto un dividendo per azione di 1,16 euro, in aumento rispetto a 1,07 distribuiti l’anno scorso. Generali conferma una posizione di capitale estremamente solida, con il Solvency ratio a 221% dal 227% di fine 2021. La società ha confermato tutti gli obiettivi del piano strategico “Lifetime Partner 24: Driving Growth”.

Rimbalzano Iveco +3% e le utilities: A2A+2,5%. Sale anche Enel +1,26% che ha annunciato ieri di aver firmato un accordo di cooperazione con la società torinese di tecnologie nucleari pulite Newcleo in base al quale perseguiranno l’opportunità di lavorare insieme sui progetti di tecnologia nucleare di quarta generazione. In terreno positivo anche Eni +0,2%, nonostante il sell di Goldman Sachs. In rosso invece Tenaris e Saipem.

In grande spolvero Tod’s +5,13% alle 13. La società. Fallito l’obiettivo del delisting, ha chiuso l’esercizio con un utile netto pari a 23,1 milioni di euro che si confronta con una perdita di 5,9 milioni del 2021. Il risultato operativo è positivo per 58,2 milioni nel 2022, valore più che doppio rispetto a quello dell’anno passato. Diego Della Valle, ha sottolineato che “considerando l’ottimo inizio di stagione nei nostri negozi e la solidità del portafoglio ordini per la prossima stagione, siamo molto fiduciosi sui risultati futuri del gruppo”.

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