X

BORSE ULTIME NOTIZIE OGGI: Spread torna sotto quota 200, calo dell’inflazione Usa fa volare i listini, Nasdaq boom

Imagoeconomica

La conferma che l’inflazione Usa sta rallentando mette le ali a Wall Street (Nasdaq +2,4%) e offre spunti di ottimismo ai listini europei, che chiudono contrastati. Bene i titoli di Stato.

Piazza Affari centra l’ottava seduta consecutiva in progresso con un rialzo dello 0,42%, a 24.699 punti base, spinta da petroliferi e banche, ma frenata da Nexi, -9,84%, dopo l’addio di Intesa (+0,16%).

Nel resto d’Europa svetta Amsterdam +1,38%, mentre sono più caute Francoforte +0,46%, Parigi +0,49% e Madrid +0,22%. Il rosso sventola a Londra, -0,19%, frenata dal balzo della sterlina e zavorrata da Vodafone, -7,71%, che ha tagliato le previsioni per l’intero anno. La piazza londinese inoltre ha perso recentemente la leadership in Europa, come mercato azionario di maggior valore, soppiantata da Parigi. Secondo Bloomberg il mercato azionario francese vale 2823 miliardi di euro e quello britannico 2821. È la prima volta che accade dal 2003, da quando si rileva questo valore. A frenare la City sarebbe un insieme di fattori, dalla Brexit ai problemi politici, mentre Parigi brilla con i titoli del lusso.

Cala l’inflazione Usa, cede il dollaro 

I prezzi alla produzione degli Stati Uniti sono saliti a ottobre dello 0,2% (atteso +04%) su base mensile e dell’8% su base annua (atteso +8,3%. Era +8,5% a settembre). Il dato core, al netto di energia, alimentari e servizi commerciali, è +5,4% dopo il 5,6% di settembre.

Siamo ancora ben oltre l’obiettivo d’inflazione del 2% della banca centrale, ma il rallentamento c’è e si accompagna a quello visto la settimana scorsa sui prezzi al consumo, così il Toro resta l’arena nell’ipotesi che la Fed (e a cascata tutte le altre banche centrali) scelga un approccio più cauto nei prossimi interventi sui tassi. 

Questa prospettiva sostiene oggi azionario e obbligazionario, mentre il dollaro s’indebolisce e l’euro recupera terreno, il cambio è in area 1,04. Spinge sull’acceleratore la sterlina, alla vigilia dei dati sull’inflazione britannica.

Una ventata di ottimismo è arriva inoltre da Bali dopo l’incontro di ieri tra Joe Biden e Xi Jinping, giudicato distensivo.

A frenare gli entusiasmi in Europa hanno contribuito invece i dati aggiornati sul pil. Secondo Eurostat nel terzo trimestre dell’anno il pil nei paesi dell’area euro, così come quello dell’insieme Ue, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente quando l’aumento era stato dello 0,8% per la zona euro e dello 0,7% per l’Ue.

Gli investitori tedeschi in ogni caso sono più ottimisti sul futuro e l’indice Zew a novembre è salito a -36,7, da -59,2.

Il petrolio si conferma debole, dopo il taglio di ieri sulle stime di crescita della domanda da parte dell’Opec e la notizia di nuovi casi di Covid in Cina. Il Brent perde lo 0,3% e scambia a 93,4 dollari al barile.

In Piazza Affari bene oil e banche; crolla Nexi e scende Tim

Piazza Affari è positiva nonostante il tonfo si Nexi, con il titolo a 8,8 euro e quindi allineato al prezzo con cui Intesa ha ceduto il proprio pacchetto del 5,1% del capitale.

A dare linfa al listino hanno contribuito i petroliferi, a partire da Saipem, +4,98% che resta in denaro dopo la notizia dall’aggiudicazione di nuovi contratti in Medio Oriente e in Africa Occidentale, per un valore complessivo di circa 800 milioni di dollari. 

In scia Tenaris +4,74%. Bene Leonardo +2,44%.

Sono in verde le banche: Banco Bpm e +2,37%, Unicredit +1,43%, Bper +1,36%. Sulla banca guidata da Castagna gli analisti di Intesa hanno alzato il target price a 4 euro da 3,5 dopo i risultati del trimestre sopra le attese e il miglioramento della guidance. Anche Jefferies ha ritoccato al rialzo il target price sul gruppo lombardo (a 4,90 da 4,20 euro).

Tra le piccole brilla la Popolare di Sondrio  +4,4%, promossa da Jefferies a ‘buy’ da ‘hold’. 

Trova il segno più anche Mps, +1,1%, nonostante  le indiscrezioni del FT secondo cui Axa sta negoziando un nuovo accordo di bancassurance che, secondo Intesa, “potrebbe ridurre l’appeal” di una potenziale operazione M&A.

Tra le big cap che registrano i maggiori cali c’è Telecom -2,92%, nell’incertezza del futuro e in scia alla debolezza di Vodafone.

Scendono Interpump -2,34% e Recordati -0,51%.

Brillano i titoli di Stato

La seduta è stata favorevole alla carta italiana e in generale ai titoli di Stato, con i venti inflattivi in attenuazione negli Usa.

Lo spread tra decennale italiano e tedesco scende a 188 punti base, ai minimi da metà luglio(-7,7%) con tassi in ribasso rispettivamente a +4,03% e +2,15%. 
Sul primario prosegue intanto a buon ritmo il collocamento del nuovo BTp Italia che il Tesoro ha lanciato ieri sul mercato. Nel secondo giorno di riservato al retail il titolo, con durata 6 anni e scadenza 22 novembre 2028, a metà giornata aveva raccolto 1,35 miliardi di ordini. In occasione della 17ma emissione, che si è tenuta lo scorso giugno, il secondo giorno di offerta furono raccolti ordini per 2,44 miliardi di euro.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati