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Borse ultime notizie: Milano supera lo stacco-cedole e l’Europa guarda agli Usa. Juve in caduta

Di Martin Falbisoner - Opera propria, CC BY-SA 3.0 Wikimedia Commons

Mattinata in leggero rialzo per le borse europee, malgrado il nervosismo sulla questione del tetto del debito Usa e i timori sulle politiche monetarie negli Stati Uniti e in Europa, che pesano sugli umori dei mercati dopo i recenti rialzi. A metà seduta, le borse europee sono contrastate in attesa di novità dalle trattative sul tetto del debito pubblico Usa. Il Dax di Francoforte è poco sotto la parità, a ridosso dei massimi storici ritoccati venerdì.

Fa, almeno all’apparenza, eccezione Piazza Affari -0,34% ma il ribasso è dovuto all’eccezionale concentrazione di cedole nel dividend day. Nella seduta di oggi, 19 blue chip del Ftse Mib staccano il dividendo con un impatto sull’indice principale della borsa italiana stimato in 1,27% ovvero circa 350 punti. Al netto di questo effetto, dunque, l’indice è in rialzo di circa un punto percentuale.

Moody’s assolve il debito italiano, nuova penalizzazione per la Juve

Buona anche la performance dei Btp dopo la conferma del rating da parte di Moody’s: lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni è a circa 182 punti base, rispetto ai 184 della chiusura di venerdì. Il tasso del Btp decennale si attesta in area 4,25%, dopo aver concluso a 4,26% la seduta precedente.

Nel corso della giornata occhi sugli interventi di alcuni esponenti Bce a partire dal capo economista Philip Lane, in attesa che mercoledì torni a parlare la presidente Christine Lagarde. Oltre alle tensioni sul debito Usa in settimana peseranno i sondaggi Pmi in arrivo domani dalla zona euro e mercoledì l’indice Ifo sul morale delle imprese tedesche.

Se la finanza pubblica festeggia lo scampato pericolo alla retrocessione di Moody’s, lo stesso non vale per la Juventus. La Procura federale della Figc ha chiesto una penalizzazione di 11 punti per la Juventus nell’ambito del processo per le plusvalenze nell’udienza della corte di appello federale. La richiesta viene dopo che la penalizzazione di 15 punti inflitta alla società sportiva lo scorso gennaio era stata sospesa in attesa di una nuova riunione dell’organo, il cui verdetto è atteso per oggi.

A tre giornate dal termine del campionato, la Juventus è seconda in campionato con 69 punti, dietro ai già campioni d’Italia del Napoli. La decisione porterebbe la Juventus fuori dalle qualificazioni per le competizioni europee. Sulla notizia il titolo in Borsa, che aveva già aperto debole, è peggiorato -4,45% sui minimi da metà dicembre 2022.

Milano in calo con lo stacco dei dividendi, focus su banche

Brillano a Piazza Affari i titoli bancari: guida la corsa Banca Mps + 4% davanti a Bper +2,7%. Rialzi superiori al 2% anche per Fineco e Bper.

Solo Prysmian accusa un ribasso superiore all’1% in una seduta caratterizzata dal momento giro d’affari.  I titoli europei dei chip non hanno reagito alla mossa di Pechino, che ha vietato all’azienda Usa Micron Technology Inc di vendere chip di memoria a industrie nazionali chiave.

Le azioni di Infineon, Stm e Asml rimangono vicine alla parità, mentre le azioni della Micron quotate a Francoforte perdono il 5,14%, dopo il provvedimento cinese.

In Grecia, nel frattempo, il partito di governo Nea Demokratia ha ottenuto una netta vittoria alle elezioni di ieri, rimanendo però appena al di sotto della maggioranza assoluta, rendendo più probabile una nuova tornata elettorale il mese prossimo La notizia ha portato ad un calo dei titoli di Stato greci, mentre l’indice azionario di riferimento balza del 7,1% con le banche a guidare i guadagni.

Borse ultime notizie: occhi su debito Usa

Future piatti e il Treasury Note a dieci anni sui livelli di venerdì scorso a 3,64% di rendimento, in attesa della ripresa delle trattative sull’innalzamento del tetto al debito degli Stati Uniti. In vista di un incontro di stasera tra il presidente Joe Biden e il presidente della Camera Kevin McCarthy. Di ritorno dal Giappone, Biden ha chiamato ieri il leader dei repubblicani dall’Air Force One. Le parti sembrano ancora lontane dall’accordo, con i repubblicani che insistono su un limite di spesa pluriennale e un aumento delle spese per la difesa, mentre i democratici cercano di proteggere i finanziamenti per la sanità e l’istruzione.

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Categories: Finanza e Mercati