Dopo la mazzata da KO di ieri, le Borse si rialzano a fatica dal tappeto in attesa dei dati Usa sul lavoro in uscita alle 14.30 ora italiana: un nuovo dato positivo sull’occupazione potrebbe provocare nuove vendite, perché interpretato come un via libera a nuovi aumenti dei tassi da parte della Fed. In attesa del verdetto, Piazza Affari si consola con le stime sulla crescita di Prometeia (+1,1% nel 2023, in lieve rialzo) e con l’andamento migliore del previsto dei consumi: a maggio le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7% in accelerazione rispetto a +0,2% di aprile e meglio delle attese.
Piazza Affari segnala alle 12 un progresso dello 0,6% circa. Intanto prova ad assestarsi il mercato obbligazionario dopo le forti vendite di ieri. Il Bund decennale tedesco tratta a 2,62%. Il Btp a 4,35%. Spread attorno a 173 punti. Euro dollaro poco mosso a 1,088.
Da segnalare l’uscita del vicepresidente della Bce Luis de Guindos: “Il nostro lavoro – ha detto – non è ancora finito. L’inflazione dei servizi, e il costo del lavoro in particolare, devono essere attentamente monitorati, in quanto sono ora un importante motore dell’inflazione complessiva”. Intanto, ha aggiunto, “poiché i prezzi dell’energia scendono e i rischi relativi all’approvvigionamento energetico diminuiscono, è importante che le misure di sostegno del governo relative all’energia vengano ritirate per evitare che aumentino le pressioni inflazionistiche a medio termine”.
La nuova offerta per Worldpay rilancia Nexi
L’emergenza prezzi che angustia la Bce di oggi non ha però impedito la conclusione della più importante operazione di buyout dell’anno: la cessione del 55% di Worldpay, colosso dei pagamenti digitali, al fondo di private equity americano Gtcr per un corrispettivo di 11.7 miliardi dollari, in buona parte (9,4 miliardi) anticipati da JP Morgan e Goldman Sachs, che si ripromettono di collocare il credito presso il mercato. Un segnale che, nonostante tutto, sta tornando la propensione al rischio. Non solo. Uno dei terreni più promettenti riguarda proprio i pagamenti digitali in cui avrà senz’altro un ruolo l’euro digitale, il progetto seguito da vicino da Fabio Panetta deciso a completare l’opera prima di tornare in Banca d’Italia. Del resto, come ha detto di recente Donato Masciandaro, “la prossima Bce sarà quella dell’euro digitale”. L’obiettivo è di dar vita ad uno strumento di pagamento elettronico emesso dalla banca centrale accessibile a tutti in ogni parte della zona euro in grado di affiancare il contante, senza sostituirlo. Vasto programma, avrebbe detto il generale De Gaulle, ma che merita di essere seguito con attenzione. L’operazione conferma infatti l’interesse da parte del segmento dei private equity per il settore dei pagamenti, con una valutazione implicita per il 100% di Worldpay pari a 17.5/18.5 miliardi di dollari, multipli superiori a quelli di Nexi (EV/Ebitda 2023 in area 8.5 volte).
Non a caso Nexi +1,8% oggi è tra i titoli più seguiti dal mercato, superato solo da: Iveco +3,2% proiettata a concludere commesse con il ministero della difesa; Saipem +2% circa, sostenuta delle nuove commesse; Bper +1,8%, rimbalza dopo una giornata nera.
A Wall Street i future su Nasdaq e S&P 500 sono in lieve calo nelle ore che precedono l’uscita del dato sui nuovi posti di lavoro.