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Borse ultime notizie: le banche trainano il Ftse Mib oltre 29.000 punti. Fa il pieno il bond Cdp. Ora, l’inflazione Usa

Wikimedia Commons Di Jonathunder - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5765999

Piazza Affari supera i 29 mila punti grazie alla spinta delle banche, a partire da Mps + 4,3%, Bper +3% su nuovi massimi e Pop Sondrio +2,9% dopo che Dbrs Morningstar ha confermato i rating e migliorato il trend da “stabile” a “positivo. La “festa” delle aziende di credito, spinte dai conti del terzo trimestre e, in minor misura, dall’attesa di M&A (prima indiziata la banca senese) permette a Milano +0,45% a 29.045 punti di risalire ai prezzi di settembre nonostante i segnali di cautela che stanno emergendo dall’audizione del ministro Giorgetti in Parlamento.

Borse ultime notizie: Ftse Mib + 43% da inizio 2023

La performance da inizio 2023 del Ftse Mib si amplia a +43%, pari a quasi quattro volte la performance dell’indice Eurostoxx Banks del settore europeo (+12,30%), composto da 45 membri, e pari a oltre otto volte il +5,30% registrato dall’indice Stoxx 600, che dal nome fa intuire di quante azioni sia composto.  Bper Banca sui massimi dal 2017, è il miglior titolo dell’indice Stoxx Banks europeo, con un +90%, seguito da Unicredit. l consenso Bloomberg evidenzia per l’indice Ftse It. Banks un P/E medio di 5,94x e un Dividend Yield medio di 5,20%. 

Intanto in Germania si allontana il rischio recessione

Segnali positivi arrivano anche dagli altri listini dell’eurozona, mentre si allontana per ora il rischio recessione. L’indice Zew sulle aspettative di crescita economica della Germania è salito questo mese a 9,5 da 1,1 di ottobre: gli analisti si aspettavano 5. L’indice sulla situazione odierna si conferma sui livelli del mese scorso, come da previsioni. Nel terzo trimestre il Pil della zona euro è cresciuto della 0,1% anno su anno, lo stesso tasso di crescita del secondo trimestre e proprio quel che si aspettava il consensus. Avanza il Dax +0,3% a Francoforte.

 Da segnalare nell’indice tedesco l’avanzata dei media: Prosieben sale del +13%, mentre a Piazza Affari i titoli di Mfe-Mediaset, primo azionista della società salgono debolmente. Il gruppo tedesco ha confermato la tenuta dei conti nei primi nove mesi, in linea con le stime. 

L’indice Ftse 100 di Londra segna -0,3%. In ottobre, gli impiegati sono aumentati di 32.000 unità, il consensus era -17.000. Nei tre mesi giugno-settembre, la paga oraria media è salita del 7,9% anno su anno, in frenata dal +8,2% di agosto.

Mercato dei bond poco mosso, attesa per l’inflazione Usa

Mercato obbligazionario poco mosso. Treasury Note a 4,62%. Bund a 2,70%. BTP a 4,53%. Spread 184 pb, sui minimi da due mesi. Cassa Depositi e Prestiti chiuderà in anticipo l’offerta obbligazionaria riservata al mercato retail. La decisione, spiega una nota, è stata presa in accordo con Intesa Sanpaolo e UniCredit, in qualità di responsabili del collocamento e coordinatori dell’offerta, a seguito dell’andamento positivo della domanda da parte dei risparmiatori che ha portato a superare l’ammontare massimo offerto, precedentemente aumentato da 1,5 a 2 miliardi. 

Sull’onda di questi dato positivi i mercati si avvicinano all’appuntamento clou della settimana: l’indice dei prezzi al consumo negli Usa a ottobre, atteso nel primo pomeriggio (14:30). Si dovrebbe evidenziare un ulteriore calo rispetto al mese precedente a +0,1% mese su mese e a +3,3% anno su anno. Il consensus si aspetta che la componente ‘core’ resterà invariata rispettivamente a 0,3% e 4,1% sul dato precedente. Il dato è delicato perché potrebbe contribuire ad orientare meglio la politica monetaria della Fed. Una lettura più bassa delle attese potrebbe rafforzare le aspettative del mercato che la Fed abbia raggiunto il picco in termini di tassi, facendo scendere i rendimenti dei Treasuries. 

Un faro anche su vertice Usa-Cina. Wall street in moderato rialzo

Si avvicina intanto il vertice a San Francisco tra i due Grandi. Il Wall Street Journal fa notare che, rispetto all’incontro di due anni fa, la Cina di Xi ha perso posizioni rispetto agli Usa. Pechino, nel 2022 sembrava lanciata al sorpasso del rivale americano. Ma da allora il pil cinese ha rallentato la corsa ed oggi vale solo il 64% dell’economia Usa contro il 75% precedente. Una riapertura delle economie potrebbe favorire una ripresa della crescita. Ma le premesse, data una situazione internazionale incandescente, non sembrano buone. 

I future anticipano una partenza in lieve rialzo degli indici Usa. Petrolio WTI e Brent poco mosso.  Secondo l’OPEC i fondamentali del mercato sono forti: le importazioni di greggio dalla Cina sono aumentate il mese scorso e l’economia degli Stati Uniti è in ripresa. Nel report diffuso ieri, il cartello afferma che la discesa dei prezzi è per buona parte dovuta alle forti puntate ribassiste degli operatori di mercato.

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