Dopo un avvio in tono dimesso Piazza Affari torna a segnare un rialzo grazie alla spinta delle banche. Il listino italiano con +0,6% circa, di nuovo poco sotto i 28 mila punti base, è tra i più tonici in Europa. Sull’apertura di Wall Street invece incombe l’incognita dei prezzi al consumo di giugno, che saranno resi pubblici mercoledì. Intanto i mercati prendono atto della nuova battuta d’arresto della ripresa cinese sottolineata dalla battuta d’arresto dei prezzi alla produzione -5,4% a giugno, ai minimi dal 2016.
Borse ultime notizie: banche in evidenza a Piazza Affari
In questa cornice svettano, pur tra scambi modesti, i titoli delle banche, sostenuti dalla promozione del settore da parte di Bnp Paribas. Guida la corsa Bper +2,9% davanti a Banco Bpm. Su quest’ultima sale l’attesa per un aumento della remunerazione dei soci margini attraverso un buy back.
Fineco +2,5% continua imperterrita il rally innescato la settimana scorsa dall’aumento della raccolta. JP Morgan ha abbassato il target price da 18 a 17,1 euro, ma ritiene che l’attuale valutazione sconti eccessivamente i timori di massicci deflussi e sottostimi la crescita strutturale del business.
Bond governativi in assestamento
Dopo le forti oscillazioni di prezzo sui mercati obbligazionari della scorsa settimana il mercato dei bond governativi è in assestamento. Treasury Note a dieci anni a 4,07%, poco mosso. Il relativo indebolimento del mercato del lavoro documentato dai dati diffusi venerdì pomeriggio ha spinto all’ingiù il rendimento del biennale, a 4,94%. Il differenziale tra il dieci anni ed il due anni si è portato a -86 punti base, circa venti punti base sopra il livello di inizio mese.
Il BTP decennale tratta al 4,37%. Bund a 2,65%, sui massimi da marzo. Lo spread è in calo a 166 punti. L’appuntamento clou della settimana sarà la pubblicazione delle minute dell’ultima seduta della Bce.
Cross euro dollaro a 1,095, sui livelli di chiusura di venerdì sera.
Auto elettrica: l’Europa rallenta, gli Usa accelerano
Segna il passo l’automotive europeo nel giorno dell’incontro tra Carlos Tavares, ceo di Stellantis (+0,7%) ed il ministro Urso, accompagnato dai rappresentanti delle sette regioni om cui opera il gruppo. Difficile che Tavares voglia venire incontro alla richiesta di valorizzare di più gli impianti tricolori. Almeno alla luce del confronto della scorsa settimana con il ministro dell’industria francese Bruno Le Maire che sollecitava la scelta della Francia per i nuovi modelli Peugeot, come la 208 elettrica. Secca la risposta di Tavares: “Dialoghiamo con i governi di Italia e Francia – è stata la replica – ma Stellantis produce dove è competitiva”. E ancora: “L’elettrico è più costoso del 40% rispetto ai motori tradizionali e non possiamo chiedere alla classe media di pagare un’auto il 40% in più”.
Un grido d’allarme ancor più diretto arriva dall’altro grande dell’auto dell’auto francese: Renault -0,34%. Il presidente del gruppo Senard, avverte che una “tempesta cinese” incombe sul settore dei veicoli elettrici in Europa, per descrivere la forte pressione legata alle importazioni cinesi di veicoli elettrici in Europa. I players cinesi stanno minacciando le case automobilistiche europea su più fronti. Da un lato, l’ingresso di attori cinesi nel mercato UE, anche se attualmente limitato al mercato nord UE con alcuni SUV, è un filo conduttore per gli OEM del mercato di massa. D’altra parte, i produttori di veicoli elettrici dell’UE dipendono fortemente dalle materie prime cinesi e una potenziale restrizione alle esportazioni li danneggerebbe.
Auto europea sotto pressione, Byd supera Volkswagen in Cina
I problemi si fanno sentire anche sui grandi dell’auto tedesca, i più legati all’industria cinese Byd. La società di Shanghai al cui decollo ha contribuito Warren Buffett ha da poco scalzato (704 mila vetture vendute, il doppio di un anno fa) Volkswagen -0,46% dal primo posto nel mercato cinese. Solo Tesla (466 mila vetture prodotte nel primo trimestre anche a Shanghai) è il marchio occidentale che regge senza problemi l’offensiva che Geely, Li ed altri gruppi leader nell’auto elettrica si stanno attrezzando per invadere i mercati occidentali. Ma laddove l’Europa si accinge all’impatto con i Big gialli tra forti contrasti sugli incentivi e le regole, gli Usa hanno ormai ingranato un’altra marcia, grazie al piano industriale varato da Joe Biden. Non a caso i titoli dell’auto elettrica hanno chiuso la settimana a Wall Street in grande spolvero: Rivian Automotive, partecipata da Amazon, ha chiuso con un rimbalzo del 14,25% venerdì a fronte dell’ennesimo rally dell’altra rivale di Tesla, Lucid Group, il titolo migliore del Nasdaq Composite con un progresso del 5,23%). In attesa della presentazione della trimestrale di Tesla il prossimo 19 luglio, per diversi analisti il segmento delle vetture elettriche si candida già a rimpiazzare l’intelligenza artificiale come protagonista, in positivo, dei mercati. .