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Borse ultime notizie: frena l’economia in Francia e Germania. Stellantis e Pirelli in vetta al Ftse Mib

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Oscilla poco sotto la parità Piazza Affari dopo un avvio debole. L’indice resta comunque sopra quota 28.900 Gli operatori si preparano così allo show delle banche centrali in settimana. Non meno importanti le trimestrali sia a Wall Street che nel Vecchio Continente. Una delusione arriva dalle rilevazioni Pmi di Francia e Germania.

Borse ultime notizie: Francia e Germania in frenata

 Per quanto riguarda la prima economia dell’Europa, recupera di poco l’industria manifatturiera e si placano i servizi. L’indice Composito basato sul sondaggio condotto da Hamburgh Commercial Bank è sceso a 49,3 da 50,6 di giugno. Gli economisti si aspettavano un ingresso dell’indice nell’area che separa l’espansione, oltre i cinquanta punti, dalla contrazione, ma avevano come approdo 49,8. Frena anche l’indice PMI Composite relativo alla Francia, a 46,6 in luglio da 47,2 di giugno: il consensus si aspettava invece un miglioramento a 47,7. In forte frenata anche il manifatturiero britannico.

Sul fronte societario battuta d’arresto di Philips -5% che ha anticipato un semestre in frenata.

La frenata dell’indice Pmi favorisce le colombe nella Bce

Questi dati portano acqua al mulino delle colombe. Scontato l’aumento di un quarto di punto nella riunione di giovedì, l’attenzione si concentra sulle parole di Christine Lagarde dopo le aperture del falco olandese Klaas Knot che non ha escluso una pausa nei rialzi a settembre. L’euro sta perdendo terreno a quota 1,1071.

Lo spread fa un piccolo passo verso l’alto, con un calo dell’1,84% a quota +164 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 4,02%. Bund a 2,40%, BTP a 4,02% con lo spread intorno a 160 punti base.

Ma le maggiori sorprese potrebbero arrivare al Giappone

Secondo i trader, la Banca del Giappone, tra le tre banche centrali, è quella che potrebbe riservare in settimana maggiori sorprese al mercato: è possibile che modifichi la sua politica di controllo dei rendimenti. Lo yen è leggermente più forte, con il dollaro in calo dello 0,3% a circa 141,45 yen e l’euro che perde circa lo 0,7% a 156,60 yen. La sterlina si mantiene stabile a 1,2831 dollari, mentre il franco svizzero si indebolisce a 0,8670 per dollaro, facendo salire l’indice del dollaro dello 0,27% a 101,339.

A Piazza Affari svetta Pirelli, bene Stellantis

A Piazza Affari svetta Pirelli +2,55% che ha rapidamente assorbito l’effetto del dividendo. Tra gli industriali vivace Interpump + 1,55%. Ancor meglio Stellantis +1,60% dopo aver annunciato un memorandum d’intesa con Samsung per la creazione di un secondo impianto di produzione di batterie negli Stati Uniti, nell’ambito dell’esistente joint venture StarPlus Energy. L’impianto, che dovrebbe iniziare la produzione nel 2027, avrà una capacità produttiva annuale iniziale di 34 gigawattora (GWh)”. “Nel maggio 2022, Stellantis e Samsung SDI hanno annunciato il loro impegno a costruire un primo impianto di produzione di batterie a Kokomo, nell’Indiana, negli Stati Uniti. L’impianto, che dovrebbe essere avviato nel primo trimestre del 2025, avrà una produzione annua di 33 GWh, rispetto all’obiettivo iniziale di 23 GWh”.

Ferrari stabile a 286,40 euro. JP Morgan alza il target price a 293 dollari.

Snam +0,25%. HSBC aumenta il target price a 5,2 euro.

Tra i titoli in rosso Moncler -0,45%, frenato dalla congiuntura cinese. 

In crescita l’energia. Petrolio Brent e WTI +0,7%.Sale Saipem +1,3% preceduta da Hera +1,5%.

Ultime notizie dagli Usa: 150 trimestrali e rivoluzione al Nasdaq 100

Si prospetta una settimana densa di eventi: ci sono 150 società dell’S&P500 a presentare i dati del trimestre, ci sono le comunicazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve, della BCE e della Banca del Giappone. Venerdì il Dow Jones ha chiuso con un guadagno di microscopica entità, sufficiente a stabilire che l’indice è arrivato alla sua decima seduta consecutiva di rialzo, il bilancio settimanale è +2,5%.

Salgono i prezzi dei bond  governativi  e di conseguenza scendono i rendimenti. Treasury Note a dieci anni a 3,81% da 4,85% di venerdì. 

Oggi al Nasdaq avviene il ribilanciamento su base trimestrale anche se già in passato si era reso necessario un ribilanciamento “speciale” per proteggerne l’integrità: è quanto accaduto nel 1998, nel 2011 (quando il peso di Apple fu tagliato dal 20% al 12%, mentre Microsoft, Oracle, Intel e Cisco Systems furono pesate maggiormente) ed è quanto sta accadendo oggi, proprio a causa dell’eccessiva concentrazione delle Sette Blue Chips più importanti.

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