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Borse ultime notizie: frena la manifattura, listini in rosso. Stellantis giù con l’auto tedesca. Riflettori su Caterpillar

Pixabay

Parte agosto, mese illiquido per eccellenza vista l’assenza dal mercato di molti investitori, circostanza che tende ad accentuare i movimenti dei listini. Al rialzo, come capita alle borse asiatiche, meno speculate nei mesi passati. O al ribasso, come potrebbe succedere all’Europa o allo stesso Dow Jones. È il sospetto che ha favorito stamane le vendite sulle piazze del Vecchio Continente, in rosso specie dopo la pubblicazione dei dati dell’indice PMI per la zona euro di S&P Global sceso a 42,7 a luglio da 43,4 di giugno, il valore più basso da maggio.

Borse ultime notizie: frena la manifattura anche in Italia, giù i listini

Il settore manifatturiero italiano si è contratto a luglio per il quarto mese consecutivo, anche se a un ritmo più lento rispetto a giugno. a 44,5, ancora ben al di sotto della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione. “Sembra che la recessione del settore manifatturiero sia destinata a permanere nella zona euro”, ha detto Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank. “I forti cali della produzione, dei nuovi ordini e dei volumi di acquisto all’inizio del terzo trimestre confermano la nostra opinione che l’economia nel suo complesso sia destinata a un percorso turbolento nella seconda metà dell’anno”.

 Il DAX tedesco, che è influenzato in modo significativo dal settore automobilistico, registra una perdita dello 0,77% dopo aver raggiunto i massimi storici nella sessione precedente, con le azioni di Bmw e Mercedes in calo rispettivamente del 5,03% e dell’1,93%.

Anche le altre Borse dell’Europa si indeboliscono, in sintonia con l’andamento dei future di Wall Street. Milano alle 12 lascia sul terreno più di un punto percentuale attorno a 29.300 punti. Perdono colpi le banche, a partire da Mps e Bper, mentre ritraccia Stellantis -2,3% alla vigilia dei conti di Ferrari. Il titolo peggiore però è Nexi -5% circa dopo i conti del trimestre. 

Basta un rimbalzino per spingere Telecom Italia +1,2% alla testa dell’indice italiano sull’onda dei rumors sulla possibile cessione della rete entro il mese o, al più, a settembre.

Bond governativi in lieve calo. Treasury Note a dieci anni a 3,98%. BTP a 4,15%. Lo spread si spinge a 165 punti.

Il future dell’indice S&P500 è in calo dello 0,2%.

Tra le società che presentano i conti del trimestre nelle prossime ore ci sono Advanced Micro Devices, Caterpillar, Pfizer, Starbucks e Uber Technologies.

I mercati guardano a Oriente, torna a salire la Cina, corrono gli indici emergenti. India e Giappone in testa

L’attenzione degli operatori si sta spostando verso i listini che più hanno sofferto nella prima parte dell’anno. A partire dalla Cina che a luglio con un bilancio positivo del +5,20%, ha interrotto una serie di cinque mesi negativi di seguito. Con effetti immediati sull’indice MSCI Emerging Markets che ha chiuso luglio in guadagno del +5,80% sui massimi da febbraio a 1.046 punti, sovraperformando l’indice MSCI World fermo a +3,3% in luglio.  Pechino vale meno di un terzo del paniere Msci Emerging contro il 40 % circa complessivo  di Taiwan, India, Corea del S-ud

In realtà gli interrogativi sulla Cina non mancano. L’indice PMI manifatturiero di Caixin è sceso sotto la soglia dei cinquanta punti, lo spartiacque tra lo stato di espansione e contrazione. In luglio, l’indicatore dell’attività industriale ha toccato quota 49,2, dal precedente 50,5, il consensus era 50,1. Da segnalare che Pechino ha rilanciato oggi la sfida sulle terre rare.  

Su questo dato, il sottoindice del settore immobiliare è passato dai guadagni iniziali a una perdita vicina al -2%, mentre gli investitori hanno preferito prendere profitto dopo il rally del giorno precedente, partito sulle speranze di nuovi stimoli in arrivo.

Ancor più attenti gli operatori sulla Borsa indiana, in attesa degli investimenti di Foxconn, la “fabbrica taiwanese dei prodotti Apple pronta a spostare la produzione di iPhone e Ipad dalla Cina allo stato del Karnakata. 

Altro tema caldo è il Giappone: la ripresa dell’inflazione è stata accompagnata dalla gradita ascesa dei salari che lascia ben sperare sull’evoluzione del mercato interno. Domani sono attesi i risultati delle cinque trading company del Sol Levante in cui, di recente, ha investito Warren Buffett. Non è esclusa una nuova ondata di acquisti. 

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