Le borse europee restano in leggero ribasso a metà seduta dopo nuovi dati macro che hanno mostrato la mancata ripartenza dell’economia cinese e a causa del rallentamento dell’attività del settore dei servizi nella zona euro, che alimentano nuovi timori per la crescita globale e sulle mosse future delle banche centrali. L’attenzione è tuttavia rivolta alla riapertura di Wall Street dopo la pausa per l’Independence Day – dove i futures sono in leggero calo – e ai verbali dell’ultima riunione della Fed nella serata italiana.
Nonostante la debolezza di giornata, Piazza Affari è la migliore del Vecchio Continente, con il Fste Mib che predo lo 0,23%, interrompendo la serie positiva di sedute che lo hanno riportato sui massimi dal 2008. Nel resto d’Europa fanno peggio Parigi (-0,54%), Francoforte (-0,48%), Spagna (-0,45%) e Londra (-0,52%). Indossa la maglia nera Amsterdam (-0,71%).
Eurozona, prezzi alla produzione in calo per la prima volta in 2 anni
I prezzi alla produzione sono una prima indicazione dei trend dell’inflazione, che la Bce vuole mantenere a 2% nel medio termine, ma che a giugno si è attestata a 5,5%.
Secondo i dati Eurostat, i prezzi alla produzione nell’area dell’euro sono calati dell’1,5% su base annua a maggio 2023, dopo un aumento dello 0,9% rivisto al ribasso ad aprile e rispetto alle aspettative del mercato di un calo dell’1,3% su base annua e dell’1,8% su mese.
Si tratta del primo mese di contrazione dei prezzi alla produzione da dicembre 2020, trainata da un significativo calo del 13,3% dei costi energetici e dell’1,5% del costo dei beni intermedi.
Escludendo l’energia, l’inflazione dei prezzi alla produzione è scesa al 3,4% su base annua a maggio rispetto al -5,1% di aprile. Su base mensile, i prezzi alla produzione sono diminuiti dell’1,9%, segnando il quinto mese consecutivo di calo.
A Piazza Affari acquisti su Leonardo, Mps e Unicredit
A Piazza Affari la migliore è Leonardo (+1,21%). Mentre le banche viaggiano in ordine sparso. Bene Banca Mps (+1,13%) e Unicredit (+1,09%). Male invece Banca Generali (-0,88%) e, sempre nel risparmio gestito Fineco (-1,08%). In rosso anche Generali (-0,96%) e Intesa Sanpaolo (-0,33%).
Tra le migliori blue chip Saipem (+0,94%) e Inwit (+0,88%). Ripiega Nexi (+0,28%), dopo lo sprint iniziale.
In rosso Pirelli (-1,27%) nonostante la recente acquisizione in Brasile.
Sotto i riflettori i titoli della scuderia di Berlusconi, in attesa per l’apertura del testamento del leader di Forza Italia, scomparso il 12 giugno, e prevista nella giornata di oggi.
In calo lo spread
A metà giornata lo spread fra Btp e Bund resta oltre la soglia dei 170 punti base, a 171,9, in calo rispetto all’apertura (173,3). In lieve ribasso anche il rendimento del decennale italiano, a 4,12% (-1,84%) contro il 4,21% dell’apertura.
Frena il petrolio, invariato il gas. Poco mosso anche l’euro
Il prezzo del petrolio greggio Wti viene scambiato in discesa ma sempre sopra i 70 dollari (71,12) e il Brent a 75,97 (-0,37%). Il prezzo del gas ondeggia senza grandi scostamenti intorno ai 35 euro. Ad Amsterdam il contratto Tft è a 35,58 euro al megawattora.
Sul mercato valutario, la moneta unica oscilla sulla soglia di 1,09 dollari (1,088): il biglietto verde è risalito nella notte dopo la diffusione dei dati cinesi per poi perdere forza nel corso della sessione europea. L’attenzione degli operatori resta sulla pubblicazione dei verbali della Fed, la chiave per comprendere il sentiment dei funzionari della banca centrale statunitense che potrebbero decidere un rialzo dei tassi a luglio.