“I mercati vanno a vedere il bluff della Fed sull’aumento dei tassi”. Così il Wall Street Journal commenta la reazione delle piazze finanziarie alle affermazioni di Jerome Powell che, con modesti risultati, ha ieri ribadito che “resta del lavoro da fare”, ovvero un “paio di aumenti” e che non vede spazio per ridurre i tassi entro l’anno. Sono le ultime notizie dalle Borse a metà giornata.
Quasi in tempo reale, alle parole del presidente della Fed che ha aumentato i tassi otto volte di fila per stroncare l’inflazione, sul mercato c’è stata la risposta di Meta, l’ex Facebook che è stato uno dei titoli più bersagliati nell’anno nero della tecnologia: Mark Zuckerberg ha lanciato un buy back di 40 miliardi di dollari sul titolo, a riprova delle potenzialità di rilancio del social network grazie ai risparmi sui costi (11 mila dipendenti in meno) ed alla crescita dell’apporto dei profitti da Intelligenza Artificiale.
Borse ultime notizie: Wall Street crede poco alla Fed e si entusiasma per il buy back Meta
“Vaste programme”, avrebbe detto il generale De Gaulle. Ma la Borsa ci ha creduto: nel giro di poche ore il titolo Meta ha guadagnato il 20% circa a conferma che il mercato apprezza la scelta del re dei social network di puntare si sé stesso. Come del resto stanno facendo le corporations Usa, sorde ai segnali di recessione in arrivo dall’economia reale: in questi giorni, sottolinea Bloomberg, il totale dei buy back approvati dalle società Usa ha superato i mille miliardi di dollari: un segnale di fiducia che contrasta con i timori di recessione. Ma a guidare a tendenza sono le Big Oil, odiate dal presidente Biden, che accusa i petrolieri, a partire da Chevron (un buy back monstre da 75 miliardi) di privilegiare la remunerazione ai soci piuttosto che gli investimenti, nonostante l’ostilità della Casa Bianca.
In Europa le Borse puntano sulle banche e sui rialzi dei tassi Bce
E in Europa? I mercati danno per scontato che, dopo l’aumento di oggi, la Bce dovrà insistere per abbassare il dato sull’inflazione core, ancora ben superiore all’obiettivo del 2%. Ma questo non impedisce il contagio dei buy back si questa sponda dell’Atlantico. Stamane Shell ha imitato le sorelle americane lanciando, assieme all’aumento dei dividendi, un secondo piano di acquisto per 4 miliardi di dollari dopo quello approvato di recente. Ma, al di là del settore oil, la “moda” del buy back ha ormai investito il settore bancario del Vecchio Continente, reduce dalla stagione della quaresima imposta dalla Vigilanza Ue. Stamane è toccato al Banco de Santander mettere a segno un utile record di 9.605 milioni di euro in aumento del 18% rispetto al 2021, sostenuto da una forte crescita dell’attività dei clienti, una solida qualità degli asset e un buon controllo dei costi.
Unicredit guida l’ascesa del buy back in Europa, banche in rialzo
A guidare l’ascesa del fenomeno in Europa è Unicredit. Importata da Wall Street, la moda del riacquisto delle azioni proprie è gradita agli investitori istituzionali che dominano le public company. La riduzione del numero delle azioni consente di far salire la redditività per titolo e aumentare il rapporto prezzo /utili. È la politica intrapresa da Unicredit ma anche da Ing, mentre Bnp Paribas inizierà il suo programma di riacquisto non appena si concluderà l’operazione BancWest. Tutto ciò dovrebbe continuare a sostenere l’indice EuroStoxx Banks che, visto l’andamento promettente dei risultati di bilancio consente di prevedere in più casi un rendimento del capitale per il 2023 del 10% (6,7% per l’esercizio, 3,3% per i buyback) . E oltre, in alcuni casi.
II settore consolida così la tendenza a sovraperformare l’indice globale avviata dallo scorso ottobre: da inizio anno è cresciuto del +13,50% vs +6,50% dell’indice Stoxx 600.
Nel frattempo, i broker stanno adeguando le valutazioni delle banche. Gli ultimi a muoversi sono stati gli analisti di Intesa Sanpaolo, che darà gli attesi dati domani, che hanno la loro visione sui titoli bancari italiani. In dettaglio: il target price di Banco BPM passa da 4,0 a 4,90 euro, Mediobanca passa da 11,70 a 11,90 euro, Unicredit passa da 16,40 a 19,30 euro. Tutti sono già un Buy.