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Borse, tutti gli occhi su Stellantis ma anche sulle prossime mosse delle banche centrali. Migliora l’industria cinese

Imagoeconomica

Ritorna con oggi l’attività normale dopo il lunghissimo weekend di festuvistà negli Usa per il Thanksgiveng. Venerdì Wall Street, aperta solo per mezza giornata, ha chiuso comunque in tono positivo, sostenuta dal settore tecnlogico. L’attenzione di questi giorni sarà incentrata sulle dichiarazioni degli esponenti delle banche centrali in vista delle prossime mosse, con Fed, Bce e Boj che annunceranno le loro decisioni la prossima settimana. Positive le borse cinesi. Borse europee viste aprire in calo. Faro su Stellantis dopo le dimessioni di Tavares e sugli sviluppi di Unicredit su Banco Bpm. Preoccupa la situazione politica in Francia.

Manifattura cinese in miglioramento

L’attività manifatturiera cinese è cresciuta al ritmo più veloce degli ultimi cinque mesi a novembre con nuovi ordini in aumento, compresi quelli dall’estero, che hanno portato a un solido aumento della produzione, come ha mostrato il Caixin PMI. Ciò è dovuto in parte grazie agli stimoli del governo di Pechino e alla spinta dell’export, condizionando positivamente anche altri mercati asiatici, come la Corea del Sud e Taiwan, dove l’attività è anch’essa ripresa.

Restano i timori dei dazi di Trump

Restano comunque i timori per i dazi che Trump vuole imporre e molti esportatori cinesi stanno cercando di far arrivare le loro merci nei mercati principali prima dell’insediamento del nuovo presidente alla Casa Bianca il 20 gennaio. La scorsa settimana ha dichiarato che avrebbe imposto una tariffa del 10% sui prodotti cinesi affinché Pechino facesse di più per fermare il traffico di sostanze chimiche utilizzate nella produzione di fentanil, dopo le sue precedenti minacce di imporre tariffe superiori al 60% sui prodotti cinesi. Nelle scorse ore il Tycoon, sulla sua piattaforma Truth, ha anche messo in guardia i Paesi dei Brics, tra cui Russia e Cina, dal creare una loro valuta o di sostenerne un’altra in alternativa al dollaro, minacciando altrimenti dazi del 100%.

In Giappone invece l’indice PMI ha segnalato il calo dell’attività più rapido in otto mesi, in quanto le fabbriche hanno ridotto la produzione a causa dell’indebolimento della domanda. Il dato è stato leggermente compensato dai dati ufficiali che hanno mostrato un’accelerazione della spesa delle aziende giapponesi in impianti e macchinari nel terzo trimestre.

I dati hanno spinto i mercati a valutare una probabilità del 65% che la BOJ aumenterà i tassi di un quarto di punto percentuale, allo 0,5%, nella riunione di politica monetaria del 18-19 dicembre.

L’indice TAIEX di Taipei guadagna il 2% grazie alla spinta delle società dell’high tech, a sua volta guidate dalla chiusura in rialzo del Nasdaq , +0,8%. L’S&P500 è salito dello 0,6% ed ha toccato un altro record. La borsa di Hong Kong è in rialzo dello 0,4%. Il mercato azionario della Corea del Sud: indice KOSPI di Seul +0,2%.

Banche centrali in azione la prossima settimana

I mercati seguiranno in questi giorni le dichiarazioni degli esponenti delle banche centrali in vista delle decisioni sui tassi la prossima settimana da parte di Boj, Bce e Fed. Il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha fornito esplicite indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria il 18 dicembre: i rialzi dei tassi di interesse sono “prossimi”, dato che l’andamento dell’economia è in linea con le previsioni.

Negli Usa i mercati si attendono che la Federal Reserve tagli i tassi di un quarto di punto nella riunione del 18 dicembre, anche se molto dipenderà da cosa mostreranno i sondaggi ISM e i dati sulle buste paga di questa settimana. Il 12 dicembre ci sarà anche la decisione sui tassi da parte della Bce, con attese di un taglio di almeno 25 punti base, mentre una parte del mercato (il 21%) ipotizza anche 50 punti base.

Alle 11 oggi è in agenda il discorso della presidente, Christine Lagarde. Alle 21:15 quello di Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve degli Stati Uniti, e alle 22:30 quello del presidente della Fed di New York, John Williams.

Borse europee viste negative. Faro su Stellantis dopo le dimissioni di Tavares

Le borse europee attese aprire in calo sulla base del future sull’Eurostoxx50 che è in calo dello 0,89%. Future Dax di Francoforte -0,3%. Venerdì il FTSEMIB di Milano ha chiuso in rialzo dello 0,4%.

Francia. Attenzione ai titoli di stato francesi dopo che il National Rally di estrema destra francese ha sollevato il rischio di un voto di sfiducia questa settimana che potrebbe far cadere il primo ministro Michel Barnier. Qualunque cosa accada, la riparazione del bilancio sembra improbabile e il deficit potrebbe dirigersi al 6% del PIL, rendendo più costoso per la Francia i finananziarsi rispetto alla Grecia.

Stellantis. Il ceo di Stellantis Carlos Tavares si è dimesso. La società con una nota annuncia che il cda, riunitosi domenica 1 dicembre sotto la presidenza di John Elkann, ha accettato le dimissioni dell’ad con effetto immediato. “Il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente è già in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025”, spiega la nota, e “nel frattempo, sarà istituito un nuovo Comitato Esecutivo presieduto da John Elkann”. Sarà quindi di fatto lui a guidare in questa fase la società. “Stellantis conferma la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024”, prosegue la nota.

Unicredit. Si attendono sviluppi della mossa di Orcel su Banco Bpm. L’AD Andrea Orcel ha detto che aspetterà la pubblicazione dei risultati di Banco Bpm e l’esito dell’offerta su Anima Holding a marzo per considerare un eventuale ritocco delle condizioni dell’offerta su Banco Bpm. Lo ha riportato il Corriere della Sera sabato aggiungendo che Orcel sarebbe disponibile a garantire una sistemazione per il Monte dei Paschi, di cui Banco Bpm ha il 10%. Ci sono contatti preliminari tra UniCredit e un gruppo di potenziali adviser finanziari per l’offerta su Banco Bpm, scrivono sabato il Sole 24 Ore e la Repubblica citando Mediobanca e Morgan Stanley. Nessun mandato formalizzato, neanche da parte di Banco Bpm che potrebbe scegliere Lazard, Citi e Legance per la parte legale, aggiungono. Il Sole 24 Ore cita anche JPMorgan tra i possibile adviser di UniCredit. Orcel ha in programma un incontro con il management di Credit Agricole per discutere delle partnership tra i due istituti dopo l’Ops lanciata da Piazza Gae Aulenti su Banco Bpm. Il Tesoro ha detto di non avere in preparazione un decreto di emergenza per aggirare la cosiddetta ‘passivity rule’ per contrastare l’offerta di UniCredit su Banco Bpm, smentendo una indiscrezione pubblicata dal Financial Times

Tim ha accolto la richiesta del Mef e di Retelit di prorogare al 16 dicembre il termine per ricevere un’offerta vincolante per Sparkle, secondo MilanoFinanza, l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, ha assunto ad interim la carica di chief M&A, equity investments, industrial plan implementation officer. La società sta guardando a tre aziende specializzate in cyber security – l’italiana Deas e le britanniche Becrypt e Adarga – per una possibile acquisizione.

Italgas L’AD Paolo Gallo ha detto in un’intervista a la Repubblica di domenica che l’acquisizione di 2i Rete Gas non comporta rischi di concorrenza in Italia.

Leonardo Secondo MilanoFinanza, l’AD Roberto Cingolani ha assunto ad interim la carica di chief M&A, equity investments, industrial plan implementation officer. La società sta guardando a tre aziende specializzate in cyber security – l’italiana Deas e le britanniche Becrypt e Adarga – per una possibile acquisizione.

Webuild Diversi quotidiani scrivono che grazie ai fondi trasferiti dal Fondo Sviluppo e Coesione al Ministero delle Infrastrutture, il finanziamento del ponte di Messina è coperto per 14,7 miliardi di euro. Il via libera definitivo del CIPESS è atteso per fine anno, con inizio dei lavori nel 2025.

Piaggio non produrrà più a Pontedera l’Ape Car che sarà costruita esclusivamente in India e destinata ai mercati di India e Africa dove i vincoli sulle emissioni sono meno stringenti, secondo i quotidiani di domenica.

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