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Borse tutte in rosso in attesa del duello Trump-Biden

Sia nelle Borse europee che a Wall Street prevalgono le vendite di fronte all’incertezza politica che si proietta sui mercati – Piazza Affari perde lo 0,5% soprattutto per le vendite sui petroliferi ma difende quota 19 mila

Borse tutte in rosso in attesa del duello Trump-Biden

L’atteso faccia a faccia Trump-Biden tiene le Borse con il fiato sospeso, in una giornata in cui le vittime da Covid-19 nel mondo risultano ufficialmente più di un milione. Il procedere incerto di Wall Street e il tonfo del petrolio influenzano negativamente i listini europei nel pomeriggio e gli investitori, dopo gli acquisti di ieri, vanno prontamente all’incasso, mentre l’euro recupera posizioni contro il dollaro muovendosi in area 1,173.

Francoforte si avvicina alla chiusura in calo dello 0,4%; Parigi -0,25%; Madrid -1,1%; Londra -0,5%.

Piazza Affari arretra dello 0,52% a 19.061 punti base, con le banche e i titoli petroliferi in rosso dopo i guadagni della vigilia da parte di entrambi i settori. Saipem perde il 3,22%, insieme a Eni -2,84% e Tenaris -3,21%. Il contratto Brent dicembre 2020 d’altra parte segna -4%, trattando a 41,15 dollari al barile. Il greggio americano, novembre 2020, perde il 4,7%, 38,70 dollari al barile.

Le prese di beneficio pesano su Bper, -2,79% e, in generale sul comparto del credito, ben comprato nella seduta precedente. Resiste alle vendite Banco Bpm +0,11%.

Le perdite pesano sulla galassia Agnelli. In particolare sono negative Fca -2,33% ed Exor -2,01%, che a quanto pare non festeggiano il board di Stellantis, reso noto oggi. Ieri Fca ha anche patteggiato 9,5 milioni di dollari per chiudere la questione delle presunte informazioni fuorvianti sulle emissioni. Male Leonardo -3,03%.

Sul versane positivo del listino prosegue il rally di Amplifon, +1,98%. Recupera Atlantia, +1,83%, nel giorno del cda anche di Adpi, con il mercato che torna a sperare in un accordo con il governo e Cdp che eviti la revoca delle concessioni. L’Adnkronos dà notizia di una risposta europea alle contestazioni dei vertici della società: “Siate certi – si legge – che i servizi della Commissione stanno doverosamente esaminando tutte le questioni che avete sollevato nei vostri esposti, e stanno predisponendo con  attenzione le dovute azioni conseguenti, anche alla luce dei più  recenti sviluppi che avete sottolineato nella vostra lettera. I  servizi della Commissione vi daranno riscontro diretto con una analisi delle vostre istanze il prima possibile. Nel frattempo, i nostri  servizi rimangono a vostra disposizione per un incontro nel caso vogliate condividere ulteriori informazioni riguardanti i vostri  esposti”.

Fuori dal paniere principale si mette in luce l’editoria. In spolvero anche l Sole-24 ore con un balzo dell‘8,88%, mentre il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, parlando all’assemblea dell’associazione, chiede al governo “un nuovo patto per l’Italia”.

La seduta è positiva per l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 139 punti base (-0,93%) e il tasso del Btp cala a 0,85%. Sono in diminuzione anche i tassi dell’odierna asta a medio-lungo termine.  Il Tesoro ha collocato l’intero importo su una forchetta di offerta di 6,75-8,25 miliardi. Il nuovo Btp decennale benchmark con scadenza aprile 2031 e con cedola 0,9% è stato assegnato per 4,5 miliardi, bid-to-cover 1,27, al rendimento di 0,89%, il minimo da settembre dello scorso anno (dall’1,11% di fine agosto). La terza tranche del Btp febbraio 2026 ha visto il rendimento a 0,35% dallo 0,58% di fine agosto. Il titolo è stato assegnato per 2,5 miliardi, con rapporto di copertura 1,59. Il Ccteu febbraio 2024, alla tredicesima riapertura, è stato assegnato per 1,25 miliardi al rendimento di 0,11% con un rapporto di copertura pari a 2,37.

In ambito macroeconomico si segnala la stima preliminare dell’inflazione tedesca di settembre, più debole delle attese: il consensus congiunturale e tendenziale era -0,1%, invece la flessione risulta dello 0,4%. 

Sale invece la fiducia dei consumatori statunitensi a settembre, che batte le attese e si porta ai massimi dall’inizio della crisi messa in moto dalla pandemia. 

Un dato che non basta però a sollevare il morale di Wall Street, attenta piuttosto all’ultimo tentativo del Congresso per approvare nuovi aiuti contro la crisi, anche se il piano dei democratici da 2.200 miliardi, presentato ieri, non sembra poter ottenere l’approvazione dei repubblicani.

Si resta inoltre in attesa, nella notte italiana, del primo dei tre dibattiti politici che metteranno a confronto Donald Trump e il suo sfidante Joe Biden. Un duello che si presume senza esclusione di colpi e che arriva dopo le rivelazioni del New York Times sulle finanze traballanti del presidente. Sale intanto la preoccupazione all’idea che Trump, in caso di sconfitta, farà di tutto per non lasciare la Casa Bianca e cercherà di contestare il voto.

Incertezza politica e pandemia sono un cocktail indigesto per i mercati, che si avvicinano alle elezioni presidenziali Usa con un certo nervosismo mentre i contagi continuano a crescere, proiettando un’ombra lunghissima sulle speranze di ripresa. In questo contesto si rianima l’oro: lo spot gold sale dello 0,37% a 1887,9 dollari l’oncia.

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