E’ bastato un post di Trump sulla sua piattaforma Truth Social a far muovere tutti i mercati. Il presidente eletto ha minacciato tariffe del 25% su Messico e Canada se non controlleranno meglio i loro confini, e tariffe aggiuntive sulla Cina. Gli investitori asiatici che ancora sorseggiavano il loro caffè mattutino si sono improvvisamente precipitati a premere il pulsante di vendita, facendo scendere il peso messicano fin oltre il 2% sul dollaro e il Nikkei giapponese di quasi il 2%. Le case automobilistiche hanno viste le perdite maggiori: Toyota è crollata di quasi del 3% e Nissan di quasi il 5%. In Asia, la maggior parte dei mercati ha ripreso un po’ di calma nel corso della loro seduta, ma i futures paneuropei dello STOXX 50 sono ancora in calo, con i trader preoccupati che l’Europa possa presto finire nel mirino di Trump.
Eppure fino a quel post di Trump i mercati erano ben impostati, sostenuti dalla nomina del gestore di fondi Scott Bessent a Segretario del Tesoro, considerato dagli investitori come la voce di Wall Street a Washington per la sua cautela fiscale. Gli indici di Wall Street hanno chiuso in rialzo con l’S&P 500 e il Dow che hanno toccato i record intraday, mentre i rendimenti dei titoli del Tesoro USA erano scesi. Ma, dopo aver nominato Bessent, è come se Trump con il suo post avesse voluto far sapere chi comanda veramente, dicono i trader. Il Dow Jones ha terminato la giornata con un aumento dello 0,99%, a 44.737 punti, proseguendo la serie di quattro rialzi consecutivi, iniziata mercoledì scorso. L’S&P-500 è salito leggermente a 5.987 punti. Senza direzione il Nasdaq 100 (+0,14%) e pressoché invariato l’S&P 100 (+0,15%). Tra i protagonisti del Dow Jones, Boeing (+2,55%), United Health (+2,53%), Nike (+2,40%) e Amazon (+2,20%). Le peggiori performance invece si sono registrate su Nvidia, che ha chiuso a -4,21%. Pesante Tesla Motors, che segna una discesa di ben -3,93 punti percentuali. Calo deciso per Netflix, che segna un -3,64%.
Il dollaro è salito contro la maggior parte delle valute: a partire dal pesos messicano e dal dollaro canadese, ma anche sullo yuan cinese, il dollaro australiane, la sterlina e sull’euro: la moneta unica è scivolata dello 0,2% a 1,0475 dollari.
Più tardi, nel corso della giornata, la Fed pubblicherà i verbali della riunione di inizio novembre , durante la quale ha tagliato i tassi di un quarto di punto, dopo il primo, consistente taglio di mezzo punto dell’attuale campagna di allentamento monetario di settembre.
Asia pesante dopo il post di Trump
Le minacce di Trump sui dazi si sono sentite in Asia dove le borse sono per lo più in calo. L’Indice Nikkei di Tokyo è in calo dell’1,5%, mentre lo yen si rafforza per il secondo giorno consecutivo su dollaro a 153,7. Le aziende giapponesi stanno trasferendo l’aumento del costo della manodopera ai clienti, sotto forma di aumento dei prezzi, al ritmo più veloce degli ultimi 32 anni, secondo i dati della Banca del Giappone. I prezzi alla produzione dei servizi con un alto rapporto di costo del lavoro sono aumentati del 3,3% a ottobre rispetto a un anno prima. Emerge dal rapporto che le imprese hanno la volontà e la capacità di aumentare i prezzi per coprire l’aumento del costo del lavoro. Se si esclude il 2014, l’aumento di ottobre è stato il più rapido dal 1992.
L’indice KOSPI di Seul perde lo 0,7%. S&P ASX 200 di Sidney -0,6%. Indice Taiex di Taipei -0,9%. In Cina lo Shenzhen scivola dello 0,82%, e Shanghai, che lascia sul terreno lo 0,15%. Sulla parità Hong Kong (+0,04%). Trump ha proposto stanotte dazi sulle merci cinesi, una risposta all’assenza di misure di Pechino sulle sostanze stupefacenti. “Ho avuto molti colloqui con la Cina” ha scritto sul suo social, “sulle enormi quantità di droga, in particolare Fentanyl, spedite negli Stati Uniti, ma senza alcun risultato. I rappresentanti della Cina mi hanno detto che avrebbero stabilito la loro pena massima, quella della morte, per qualsiasi trafficante sorpreso a farlo, ma, sfortunatamente, non hanno mai dato seguito alla cosa e la droga sta affluendo nel nostro Paese, principalmente attraverso il Messico, a livelli mai visti prima. Finché non smetteranno, addebiteremo alla Cina un’ulteriore tariffa del 10%, oltre a qualsiasi tariffa aggiuntiva, su tutti i suoi numerosi prodotti che entrano negli Stati Uniti d’America”.
Pechino ha risposto affermando che “nessuno vincerà una guerra commerciale’’ ha detto il portavoce dell’Ambasciata della Cina a Washington, Liu Pengyu. Nella nota diplomatica ripresa stanotte da vari media, Liu ricorda che Pechino aveva già preso le misure per combattere il traffico di droga dopo l’accordo raggiunto nel 2023 tra il presidente americano Joe Biden e quello cinese Xi Jinping dimostrando che l’idea che la Cina consenta consapevolmente ai precursori del fentanyl di fluire negli Stati Uniti è completamente contraria ai fatti e alla realtà.
Borse europee: restano protagonisti i titoli del settore bancario
Anche le borse europee sono viste aprire in calo, con i futures sullo Eurostoxx 600 in rosso per lo 0,6%. Sul fronte Bce oggi attesi gli interventi di Villeroy, Centeno e Rehn
UniCredit e BancoBPM, dopo la performance registrate nella seduta precedente. In giornata è in programma un consiglio di amministrazione della banca guidata da Giuseppe Castagna; secondo quanto riportato da alcune agenzie potrebbe essere esaminata l’offerta pubblico di scambio promossa dall’istituto che fa capo ad Andrea Orcel. Inoltre alcuni media riportano che la valutazione raccolta all’interno di Banco Bpm parla il prezzo della proposta di scambio lanciata da Unicredit “troppo bassa, quasi offensiva”. E che il Credit Agricole, primo azionista di Banco Bpm con il 9,18%, avrebbe costruito tramite equity swap una posizione pari al 10% per salire al 19%. L’offerta di scambio annunciata ieri mattina su Banco Bpm è stata comunicata al governo, ma non concordata con l’esecutivo, che ora valuterà la mossa alla luce delle sue prerogative sull’utilizzo del golden power. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Fondazione Cariverona non commenta sull’operazione annunciata da UniCredit su Banco Bpm ma conferma la “fiducia di sempre” al management di Piazza Gae Aulenti.
Unicredit. Il tribunale dell’Unione Europea ha respinto la richiesta di sospendere la decisione della Bce riguardante i requisiti prudenziali per la riduzione dei rischi legati all’esposizione in Russia. Lo si legge in un documento del tribunale.
Natixis Investment Managers è in trattative preliminari con Generali per una possibile integrazione delle attività di asset management, scrive il Financial Times. Cdp potrebbe rilevare una quota del gruppo assicurativo triestino, per stabilizzarne l’azionariato, scrivono fonti di stampa. Antitrust e Ivass non hanno rinvenuto elementi ostativi all’offerta lanciata da Banca Generali su Intermonte Partners Sim.
Webuild ha rilevato dalla Cmc di Ravenna nelle scorse settimane il 13% di Eurolink, consorzio che dovrebbe costruire il Ponte di Messina, di cui già possiede il 45%, scrivono fonti di stampa.
Stellantis . Per Stellantis, il Messico è il primo paese di esportazione di veicoli verso gli Stati Uniti, circa 360.000. L’intenzione della società è quella di spostare ulteriormente la produzione dagli Stati Uniti al Messico.
doValue e i diritti relativi all’aumento di capitale restano sotto i riflettori, dopo la forte correzione subite nella seduta precedente.