I listini azionari globali sono per lo più in rialzo, sostenuti dalla prospettiva di tassi di interesse statunitensi più bassi e di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina dopo i commenti del presidente Donald Trump. Al contrario, scendono il dollaro e i rendimenti dei Treasuries. Instabile lo yen dopo che la Banca del Giappone ha effettuato un aumento dei tassi di interesse al livello più alto dalla crisi finanziaria globale del 2008. Terremoto a Piazza Affari con Mps che ha annunciato il lancio di un’offerta pubblica di scambio totalitaria su Mediobanca e con le dimissioni di Luigi Ferraris, dopo che da soli sei mesi aveva suunto l’incarico di AD di Fipercop.
Trump, intervenuto al World Economic Forum di Davos, ha detto ieri che vuole abbassare i prezzi globali del petrolio, i tassi di interesse e le tasse, e ha messo in guardia dalle tariffe sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. Poi in un’intervista rilasciata a Fox News, Trump ha dichiarato che la sua recente conversazione con il presidente Xi Jinping è stata amichevole, aggiungendo di pensare di poter raggiungere un accordo commerciale con la Cina.
Wall Street sale sulla prospettiva di tassi più bassi
I commenti di Trump sul desiderio di tassi di interesse più bassi hanno spinto al rialzo i listini statunitensi, a segnare nuovi massimi, mentre il dollaro è sulla difensiva e gli investitori rimangono cauti. Il Dow Jones porta a casa un guadagno dello 0,92%, proseguendo la serie di quattro rialzi consecutivi, iniziata venerdì scorso. L’S&P500 avanza in maniera frazionale, arrivando a 6.119 punti, nuovo massimo storico. Leggermente positivo il Nasdaq 100 (+0,22%), come pure l’S&P 100 (+0,6%). Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori sanitario (+1,35%), beni industriali (+0,96%) e telecomunicazioni (+0,81%). Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Moderna (+10,16%), Booking Holdings (+4,27%), Constellation Energy (+4,12%) e Netflix (+3,24%).
In assenza di nuovi dettagli sui piani tariffari di Trump, l’incertezza ha pesato sui prezzi delle obbligazioni e i rendimenti dei Treasury sono scesi. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni si è attestato al 4,621% nelle ore asiatiche, al di sotto del massimo degli ultimi 14 mesi della scorsa settimana, pari al 4,809%.
L’indice del dollaro statunitense, che misura la quota della valuta rispetto ad altre sei, è rimasto vicino al minimo delle due settimane di 108,13 ed era pronto per un calo di oltre l’1% nel corso della settimana, la sua performance più debole in due mesi. Il dollaro australiano e neozelandese, così come lo yuan, sono saliti sui segnali di una posizione più morbida sui dazi da parte di Trump.
I prezzi del petrolio sono rimasti ben al di sotto degli 80 dollari al barile, sotto pressione dopo che Trump ha dichiarato che chiederà all’Arabia Saudita e all’OPEC di abbassare i prezzi del petrolio. I future sul greggio Brent sono scesi dello 0,56% a 77,85 dollari al barile. Il greggio West Texas Intermediate (WTI) statunitense è sceso dello 0,51% a 74,24 dollari.
Banca del Giappone alza i tassi al livello più alto in 17 anni
La Banca del Giappone, come atteso, ha aumentato i tassi di interesse al livello più alto dalla crisi finanziaria globale del 2008, sottolineando la propria fiducia nel fatto che l’aumento dei salari manterrà l’inflazione stabile attorno all’obiettivo del 2%. Nella riunione di due giorni conclusasi oggi, la BOJ ha aumentato il tasso di interesse di riferimento a breve termine dallo 0,25% allo 0,5%, un livello che il Giappone non vedeva da 17 anni. Il consiglio ora prevede che l’inflazione al consumo di base raggiungerà il 2,4% nell’anno fiscale 2025 prima di rallentare al 2,0% nel 2026. Non ha modificato le sue previsioni secondo cui l’economia giapponese crescerà dell’1,1% nell’anno fiscale 2025 e dell’1,0% nel 2026.
Lo yen si è rafforzato a 155,45 per dollaro in un trading volatile, vicino al massimo di un mese di 154,78 toccato all’inizio di questa settimana, mentre il Nikkei è aumentato dello 0,3%.
Cina sostenuta dai commenti di Trump. La Banca centrale avvia prestito a medi termine
I commenti più soft di Trump sui dazi alla Cina hanno spinto l’indice blue chip CSI300 della Cina in rialzo dello 0,6% e l’indice Hang Seng di Hong Kong dell’1,7% e l’indice MSCI delle azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è a +0,6%.
La banca centrale cinese ha condotto oggi un’operazione di prestito a medio termine, lasciando invariato il tasso di interesse. Secondo una dichiarazione online della banca, la Banca Popolare Cinese (PBOC) ha concesso prestiti a medio termine (MLF) della durata di un anno per un valore di 200 miliardi di yuan (27,46 miliardi di dollari) ad alcuni istituti finanziari al tasso del 2,00%, invariato rispetto al tasso precedente. L’operazione di prestito aveva lo scopo di “mantenere la liquidità del sistema bancario ragionevolmente ampia”, ha affermato la PBOC nella nota.
La Banca centrale europea e la Federal Reserve si incontreranno la prossima settimana per discutere delle prime mosse dell’amministrazione Trump.
Borse europee guardano alla mossa shock di Mps su Mediobanca
Le Borse europee sono attese in rialzo sulla base del +0,40% del future sull’Eurostoxx50) dopo i nuovi record a Wall Street
Banca Monte dei Paschi di Siena ha lanciato un’offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria da 13,3 miliardi di euro su Mediobanca. Per ciascuna azione Mediobanca, Mps offrirà un corrispettivo unitario di 2,3 azioni per una valorizazione di 15,992 euro per ogni azione Mediobanca. In base ai prezzi di chiusura di ieri il prezzo incorpora un premio pari al 5,03%. “L’aggregazione con Mediobanca darà vita ad un nuovo campione nazionale che si posizionerà tra i primi tre istituti in termini di totale attivi, impieghi alla clientela, raccolta diretta e total financial assets”, si legge nella nota. L’offerta consentirà di sbloccare imposte anticipate (Dta) detenute da Mps, con un effetto stimato per gli azionisti di Mediobanca aderenti all’offerta di 1,2 miliardi di valore attuale netto, pari a circa il 10% dell’attuale valore di mercato di Piazzetta Cuccia. Nel preborsa Mediobanca quota +4,6%, Mps scende del 5% e Generali sale +0,5%.
FIbercop. Dopo solo sei mesi Luigi Ferraris, l’Ad della società della rete tlc acquistata da Tim e controllata dal fondo americano KKR con la partecipazione del Mef, ha dato le dimissioni “con effetto immediato” il suo incarico per dissensi con i soci e in particolare con il fondo americano KKR che è il primo azionista. Tre nomi nella lista dei possibili successori.
Banca Generali. Oggi, 24 gennaio, termina l’opa volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie promossa da Banca Generali su Intermonte Sim.
Stm. Texas Instruments ha previsto un utile nel primo trimestre inferiore alle stime degli analisti, in quanto il produttore di chip analogici è alle prese con un accumulo di scorte nei mercati chiave dell’industria e dell’automobile. “I ricavi del quarto trimestre del 2024, pari a 4,01 miliardi di dollari hanno superato le previsioni del 4%, mentre la guidance per il primo trimestre del 2025 con un punto medio di 3,90 miliardi di dollari è stata in linea con le aspettative. Consideriamo i risultati di Texas e i commenti leggermente positivi per i concorrenti europei Infineon e Stm che riportano i conti, rispettivamente, il 4 febbraio e il 30 gennaio” ha detto un commento di Citi.