Alle 16 e trenta anche gli elaboratori di Borsa italiana alzano bandiera bianca. Per una ventina di minuti l’indice Ftse/Mib si ferma a -2,53%. Poi, quando si riparte, il ribasso è ancora più profondo:-5,16%, pochi decimali peggio di Francoforte -3,12, un punto più in basso di Parigi – 2,14. A dimostrazione che la crisi del mercati del Vecchio Continente, lungi dal rientrare, è più acuta che mai.
La conferma arriva da tutti i mercati. Il profondo rosso di quello azionario passa in secondo piano di fronte alla nuova voragine sul fronte del debito pubblico: i rendimenti del Btp decennale sono risaliti oltre la soglia del 6,243 per cento, mentre lo spread Btp/bund si colloca a quota 382 pb. Dato ancor più significativo, almeno sul piano psicologico, ieri l’Italia è stata raggiunta nella classifica del rischio dalla Spagna: investire nei Bonos di Madrid presenta, agli occhi degli investitori, lo stesso grado di rischio dei titoli italiani. Eppure, proprio oggi Madrid ha offerto, a rendimenti in rialzo, un buon assorbimento della domanda, 3,5 miliardi di titoli a 3 e 4 anni in asta. L’Italia, al contrario, ha rinunciato all’asta di agosto e medita, se possibile, nuovi rinvii. Infine, a completare una giornata terribile, vacilla l’euro ormai ad un passo dalla parità con il franco svizzero (1,0890), nel giorno della riunione del direttorio della Bce.
La conferenza stampa del presidente della banca centrale Jean-Claude Trichet è stata la miccia che ha innescato il pomeriggio in profondo rosso. Trichet, di fronte ad “un’incertezza particolarmente alta”, ha annunciato due iniziative: un’operazione eccezionale di rifinanziamento per il prossimo 9 agosto, in risposta alle “rinnovate tensioni sul alcuni mercati della zona euro”, più nuova liquidità “a rubinetto”, per i prossimi sei mesi. Inoltre, la Banca centrale ha ripreso ad acquistare, in linea con il programma già interrotto a marzo, i bond governativi, in particolare di Irlanda e Portogallo. Un modo per sollecitare, come già aveva fatto il presidente della Ue Manuel Barroso, un maggior senso di responsabilità dei governi europei perché si attivino, prima della data prevista di fine settembre, gli acquisti del fondo Efsf, magari sui titoli italiani e spagnoli.
Il Tesoro ha anche smentito voci di cancellazioni delle aste di fine mese (come lasciato intendere da Silvio Berlusconi) dicendo che verrà seguito il consueto calendario. Ma prima di allora, sottolinea Trichet, l’Italia deve affrettarsi a rimettere i conti in ordine. “Le riforme per l’Italia sono necessarie – ha aggiunto – soprattutto sul piano fiscale”. “E’ importante per l’Italia ridurre la spesa pubblica e raggiungere i suoi obiettivi sul fronte del deficit”. Tutti, in Europa, esprimono preoccupazione ed allarme. Ma Silvio Berlusconi, al termine dell’incontro con le parti sociali, non si lascia impressionare dal crollo dei listini. “ Mio padre – dice al termine dell’incontro i– mi ha insegnato che le Borse sono un orologio rotto: due volte al giorno danno l’ora esatta. Per il resto no”. Le due volte non corrispondono al prezzo dei titoli delle sue società (Mediaset, Mediolanum e Mondadori), che sono vere e proprie”occasioni”, tiene a precisare. Di tutt’altro tenore l’umore di Giulio Tremonti da cui è arrivato un avvertimento preoccupante: la crisi dei debiti sovrani della zona euro è destinata a durare se l’Unione europea non saprà dotarsi di una struttura credibile. E tra i due, a conferma delle tensioni del momento, sono scintille anche in conferenza stampa.
A Milano ono tornate le vendite sulle banche. Unicredit perde il 9,33%. All’indomani della presentazione dei dati del secondo trimestre superiori alle aspettative, gli analisti di Societé Générale hanno tagliato il target price a 1,60 euro da 1,90 euro. Bnp Paribas Exane taglia il target price a 1,35 euro (-10%). Natixis lo rivede a 1,60 euro da 2,30 euro. Banca Leonardo conferma la raccomandazione underweight e porta il target price a 1,40 euro da 1,70 euro. Intesa Sanpaolo scende del 10,35%.
Questa mattina il Messaggero ha anticipato che l’istituto guidato da Corrado Passera ha all’esame un progetto di fusione delle strutture di Umbria, Marche e Lazio. Il piano, che prevede risparmi tra il 10 e il 15%, approderà domani sul tavolo del consiglio di gestione convocato per la trimestrale. Monte Paschi perde “solo” il 4,06%. Male anche gli assicurativi (ma con performance migliori dei bancari): Generali -3,15%, Fondiaria Sai -3,82%, Unipol -0,23%. Enel segna un ribasso del 2,76%. Ieri sera ha comunicato di aver chiuso il secondo trimestre con un Ebitda a 4,53 miliardi di euro, il consensus si aspettava 4,25 miliardi di euro. Meglio del previsto anche l’utile netto, arrivato a 1,35 miliardi di euro (attese a 1,06 miliardi di euro). Enel ha annunciato un ulteriore piano di taglio costi e ha confermato il raggiungimento dei target 2011. Ubs ha confermato la raccomandazione Buy. Eni è in ribasso del 2,33% mentre il prezzo del petrolio si muove sui minimi delle ultime quattro settimane: future sul Wti a 90,8 dollari il barile (-1,2%), è il quinto ribasso consecutivo. Tenaris-7%: stamattina la società dei tubi ha comunicato di aver chiuso il secondo trimestre con un utile di 287 milioni di dollari da 282 milioni di dollari dello stesso periodo del 2010, il dato è molto al di sotto le previsioni degli analisti. Tenaris ha accusato un calo delle vendite in Canada, una flessione delle consegne di tubi in acque profonde e la crescita dei costi delle materie prime. Finmeccanica, -2,58%, stamattina è arrivata la doppia bocciatura di Hsbc (giudizio a neutral da owerweight) e di Deutsche Bank (target price dimezzato a 5,4 euro). Stm cede il 4,62%. Fiat -6,14% e Fiat Industrial -9,15%. Parlando ieri a una conferenza a Traverse City, nel Michigan, Sergio Marchionne ha detto che fino al 2015 di sicuro resterà amministratore delegato di Fiat. Diasorin perde il 3,45%: all’indomani della diffusione del dati del trimestre Cheuvreux ha cambiato idea sulle prospettive della società del medicale e ha portato il giudizio a underperform da outperform. Nel Midex è in calo Interpump -10,44%. Mediobanca ha abbassato la raccomandazione a neutral, ieri la società delle pompe ha presentato i dati del trimestre. Torna a scendere Brembo -7,24%, Astaldi -1,84% nonostante i conti in crescita. Tra le small caps, Prelios è in calo del 5%, Maire Tecnimont -6%. Note positive per Pierrel +2,7.
Borse sull’ottovolante, Milano crolla. Indici sospesi per motivi tecnici
Alle 16 e trenta i terminali di Piazza Affari hanno alzato bandiera bianca: gli indici sono stati sospesi – Poi si riparte e il ribasso finale è forte: – 5,16% – La conferenza di Trichet ha innescato il profondo rosso su tutti i listini europei – Tornano a preoccupare le vendite sui bancari (Unicredit cede il 9,33%, Intesa Sanpaolo -10,35%) – Precipita Fiat