Colpo di scena finale per i listini europei, con Piazza Affari che chiude in rialzo dell‘1,74%, a 17.243 punti base, al termine di una seduta sulle montagne russe. La stessa volatilità ha caratterizzato l’andamento degli altri listini, ma nell’ultima mezzora di scambi è arrivato un colpo d’ala, favorito dall’ulteriore recupero di Wall Street dopo il balzo di ieri. A pochi minuti dalla chiusura Francoforte, che è sempre stata in rosso, ha invertito la rotta, +1,34%. Brillanti Parigi +4,47%; Madrid +3,65%; Londra +4,26%; Zurigo +3,36%. Anche il governo svizzero e la banca centrale elvetica (Snb) hanno iniziato a iniettare liquidità in un’economia in drastico rallentamento.
A dare la spinta però, fin da ieri, è stato l’accordo trovato negli Usa per un pacchetto di aiuti da 2.000 miliardi di dollari da destinare a imprese e famiglie. Le cure decise da banche centrali e governi per arginare i danni economici della pandemia, stanno quindi sortendo i loro effetti, anche se la guarigione sembra ancora lontana, con i mercati che continuano a interrogarsi sull’espansione dei contagi, impressionante in Europa e negli Usa, e sulle conseguenze dello stop alle attività e ai movimenti delle persone su larga parte del pianeta.
L’Europa ha mancato, per ora, l’appuntamento con la solidarietà, dopo la fumata nera di ieri all’Eurogruppo, ma oggi il quotidiano tedesco Der Spiegel scrive che la Germania è aperta alla possibilità di usare il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) per sostenere le economie colpite dal coronavirus, in determinate circostanze. Il quotidiano cita una risposta del governo a una domanda di un membro del partito dei Verdi, in cui si afferma che “in caso di necessità, sarebbe disposto a partecipare in modo costruttivo, a patto di rimanere coerenti al trattato Mes e alle norme dell’Unione europea”.
Intanto nove paesi tra cui Italia, Francia e Spagna, chiedono nuovamente i coronabond in vista dell’appuntamento dei leader Ue di giovedì. In una lettera inviata al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, i leader invitano il blocco a concordare uno “strumento di debito comune” per raccogliere fondi a sostegno del settore sanitario nella lotta al coronavirus, nonché dell’economia nel suo complesso. “Questo strumento di debito comune dovrebbe avere dimensioni sufficienti e una lunga scadenza per essere pienamente efficiente ed evitare rischi di roll-over adesso come in futuro”. Anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, ieri sera aveva chiesto ai ministri delle Finanze della zona euro di prendere in considerazione l’idea di un’emissione congiunta ‘one-off’ di “coronabond” per arginare gli effetti della pandemia.
Nell’attesa di novità prosegue il recupero della carta italiana, con lo spread con il decennale tedesco in calo a 185 punti base (-2,14%) e il rendimento del Btp 10 anni a 1,56%.
Il dollaro perde quota, fiaccato dalla velocità dei casi di Covid 19 negli Usa, l’euro recupera 1,085, dopo aver ridotto i suoi guadagni a seguito del l’indice Ifo della fiducia delle imprese tedesche che, a marzo, ha toccato il minimo dal 2009.
Fra le materie prime l’oro è in calo, dopo i guadagni della vigilia e scambia a 1634,95 dollari l’oncia. In altalena il petrolio, con il Brent a 27,20 dollari al barile (+0,18%).
In Piazza Affari svetta Leonardo +11,28%. Tonico il risparmio gestito con Azimut, +9,34%, mentre Timone Fiduciaria, che riunisce gli azionisti aderenti al patto di sindacato della società, ha annunciato di aver concordato le caratteristiche e le condizioni di una linea di credito bancario da massimi 30 milioni a sostegno del suo rafforzamento nel capitale dell’azienda.
In evidenza Mediobanca +7,9%; Campari +7,45%; Exor +7,12%.
I cali maggiori sono di Pirelli -3,82%; Telecom -2,32% (il fondo Elliott ha ridotto la partecipazione passando dal 9,72% di gennaio scorso al 6,97%); Atlantia -3,35%; Diasorin -2,171%.
Banche in ordine sparso, bene Intesa +2,06% e Unicredit +0,81%.