I ‘quasi record’ di Wall Street nella chiusura di ieri non sono bastati a sostenere le quotazioni in Asia, dove peraltro la correzione è modesta (-0,4% per l’indice regionale MSCI Asia Pacific, Tokyo è chiusa per festività). La forza del dollaro spinge al ribasso sia yen (che passa quota 120) che euro (a 1,222). Anche l’oro risente della buona salute del biglietto verde, e cade a 1179 $/oncia. La debolezza del dollaro è anche collegata a quella del petrolio: le ondate di disinflazione che promanano dalla caduta del prezzo del greggio rendono sempre più irrealistici quei timori di inflazione che, secondo i tifosi dell’oro, avrebbero dovuto sostenerne le quotazioni dopo la forte espansione di liquidità da parte delle Banche centrali. Il greggio, che ieri era sceso fortemente a fine giornata, si è un poco ripreso a 56 $/b WTI (60,5 il Brent). Modestamente positivi (+0,1%) i futures sullo S&P500.