Le Borse europee chiudono contrastate l’ultima seduta di una settimana ad alta volatilità, mentre Wall Street cerca il rimbalzo senza troppa convinzione. Il Covid ancora si espande, la crisi economica non è alle spalle e la Fed vede tempi lunghi per il recupero. A New York l’indice della paura che ieri aveva superato quota 40, resta poco distante a 37. La seduta della vigiia è stata, per i listini nordamericani, la peggiore da marzo.
Nell’incertezza Francoforte perde lo 0,09%; Parigi +0,49%; Madrid +0,08%; Zurigo -0,22%; Londra +0,45%. Secondo il National Bureau of Statistics il Regno Unito ha subito in aprile un crollo del 20,4% del Pil, rispetto a marzo, a causa del lockdown.
Piazza Affari guadagna lo 0,43% e dopo aver camminato tutto il pomeriggio come un funambolo sul filo dei 19mila punti chiude a 18.888. Regina del listino è Atlantia, +3,87%, che festeggia i risultati trimestrali migliori delle attese e si alimenta della speranza di portare a casa finalmente un accordo su Autostrade. Il premier Giuseppe Conte dice alla Stampa che il governo deciderà “se non la prossima settimana, entro un paio di settimane”. E l’ad di Aspi, Roberto Tomasi, è convinto che si troverà un “componimento” fra le parti. Il manager ribadisce inoltre che la società può investire 14,5 miliardi nei prossimi anni, in “progetti reali” e l’impatto di questa cifra per il paese potrebbe essere di 65 miliardi.
Cercano un parziale recupero le banche, ma solo Mediobanca +2,01% riesce davvero nell’intento. Bper -2,27% è la blue chip peggiore della giornata. La banca modenese è sotto pressione da diverse sedute a seguito degli sviluppi dell’Offerta di Intesa (+0,26%) su Ubi (+0,6%), al termine della quale la banca modenese potrebbe acquistare un numero di sportelli superiore al previsto.
Segnano rialzi più importanti i titoli del risparmio gestito, Banca Generali +3,51%; Banca Mediolanum +1,53%; Poste +1,53%. Rimbalza Telecom +3,61%; Cnh +2,56%. Le vendite penalizzano Ferragamo -0,88%; Nexi -0,7%; Leonardo -0,51%; Diasorin -0,48%. Quest’ultima staccherà la cedola lunedì. Bene l’obbligazionario, alla viglia dell’avvio degli Stati Generali per il rilancio dell’economia del paese. Lo spread fra decennale italiano e tedesco scende dello 0,74% a 184 punti base, con un tasso del Btp di 1,4%.
Fra le materie prime il petrolio, il tipo Brent è in progresso dello 0,88% a 38,89 dollari al barile. Sul mercato valutario il dollaro recupera terreno. L’euro scambia in calo a 1,125. Piatto l’oro, intorno a 1740,6 dollari l’oncia.