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Borse, solo Piazza Affari chiude positiva: aria d’Opa per Fonsai, Impregilo e Parmalat

FIRSTonline

Resiste in terreno positivo l’indice FtseMib dello 0,47% a quota 16.445, mentre le altre grandi Borse europee sono in flessione: Londra -0,07%, Parigi- 0,27% e Francoforte -0,14 %. A favorire l’effervescenza di Piazza Affari contribuiscono alcune partite finanziarie, facilitate dal grande ribasso dei mesi scorsi.

L’ultima scommessa di Piazza Affari, ad esempio, riguarda il delisting di Parmalat +6,34%. Lo spunto per il decollo dell’operazione è, all’apparenza, modesto: la promozione da parte di Bank of America da neutral a buy. Ma l’incrocio tra la banca americana (una delle “bestie nere” della gestione Bondi) e la fobia di Lactalis per la Borsa ha alimentato le fantasie del mercato, a caccia di muovi delisting dopo Benetton.

Anche su Impregilo + 0,34% (ma dopo aver sfiorato il 3% nel corso della seduta) si concentrano le attenzioni della piazza, più attiva che mai. La ripresa dei prezzi della società leader delle costruzioni convince Piazza Affari che Salini, forte di una quota non lontana dal 20% del capitale, non ha ancora perduto le speranze sul controllo (o quantomeno, un accordo) sulla società romana, all’apparenza sotto il solido controllo di Argo, la finanziaria di casa Gavio. In grande evidenza, a proposito delle segnalazioni di Bank of America, anche Campari +3%, promossa a buy da neutral.

In questa cornice ad alto tasso di attività, si inserisce il giallo Fonsai. Ieri prima un brusco rialzo, poi una caduta dei prezzi, infine , dopo un po’ di su e giù da ottovolante, Fondiaria-Sai ha segnato un progresso del 2,5,5%, Unipol chiude a – 3,86%. Intanto il Milleproroghe fa un grosso regalo alle compagnie: è stata estesa a tutto il 2012 e forse anche oltre la facoltà concessa alle compagnie di assicurazione di non svalutare i titoli di Stato in portafoglio.

Queste novità hanno messo in ombra, una volta tanto, le conseguenze di uno scenario macro tutt’altro che allegro. La conseguenza della retrocessione di sei Paesi dell’eurozona da parte di Moody’s, snobbata più del dovuto, si è fatta sentire sulla quotazione dell’euro che si è indebolito sul dollaro scendendo a 1,314 da 1,318 della chiusura di ieri. Ma, d’altro canto, non si è fermata la ripresa del debito sovrano dai minimi patologici toccati nel recente passato. L’asta dei Btp stamattina è filata liscia come l’olio, il Tesoro ha piazzato tutti i 6 miliardi di titoli con tassi in discesa. Anche la Spagna ha snobbato Moody’s collocando 5,5 miliardi di titoli a un anno con rendimenti in calo. Sul mercato secondario, il rendimento del Btp a 10 anni è stabile al 5,56%. Lo spread con il Bund tratta a 366 punti.

Tra le banche la migliore è Banco Popolare che segna +1,16%. Intesa è in ribasso dello 0,54%, Unicredit + 0,08% dopo la promozione di Ubs che ha alzato il target price a 5,6 euro (da 4 euro). Giù MontePaschi -1,93% e Pop.Milano – 3.03%.

Sul mercato pesa il calo dei mercati Usa: Dow Jones -0,2%, indice S&P500 -0,2%, iNasdaq -0,35%. Gli indici sono frenati dal dato sulle vendite al dettaglio, solo +0,4% (previsione +0,8%) causa il rallentamento del mercato dell’auto. Goodyear perde il 5,5%: il produttore di pneumatici ha avvertito che nel primo trimestre del 2012 i costi per le materie prime saliranno del 20-25%.

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Categories: Finanza e Mercati