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Borse, soffre il tech ma brillano banche e materie prime

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Sarà solo un malessere passeggero, come continua a ripetere il presidente della Fed, Jerome Powell, ma l’ascesa dell’inflazione comincia a preoccupare i mercati. L’ultimo segnale arriva dalla Cina: i prezzi alla produzione sono saliti ad aprile del 6,8%, contro il 4,4% di marzo. Sia sul fronte dei consumi che delle materie prime, negli Usa la lancetta è rivolta verso l’alto, anche perché, causa l’attacco degli hacker, la benzina (+4% il prezzo al gallone) comincia a scarseggiare. E i pirati si permettono di scherzare: “Ci dispiace per i disagi che abbiamo provocato – recita un loro messaggio – Ma vogliamo solo guadagnare”. I mercati corrono ai ripari vendendo la tecnologia e facendo provvista di materie prime.

Scendono di quasi il 3% il Nikkei di Tokyo e il Taiex di Taipei. Ma anche un altro listino zeppo di società dell’alta tecnologia, come l’Hang Seng di Hong Kong, è in forte calo: -2,2%. Ribassi meno pesanti per il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen (-0,3%). BSE Sensex di Mumbai -0,7%.

NASCITE IN FRENATA. I CINESI SONO 1,411 MILIARDI

Crescita (quasi) zero. Il censimento cinese conferma che anche a Pechino frena la crescita della popolazione: +0,53% annuo contro +0,57% dieci anni fa. I cinesi sono 1,411,778,724 da 1,339,724,852 del 2011.

IN TENSIONE I TASSI USA, GIÙ IL NASDAQ

Anche sui listini Usa si è fatta sentire la paura dell’inflazione: tiene il Dow Jones (-0,1%), perde un punto l’S&P 500, Nasdaq giù del 2,55%.

In attesa del dato sui prezzi al consumo negli Stati Uniti in agenda per domani, i tassi nominali dei bond sono relativamente tranquilli, con il Treasury Note a dieci anni sotto quota 1,60%. Ma tutti sono in guardia, come si vede dal differenziale tra il rendimento del Treasury a cinque anni protetto dall’inflazione ed il pari scadenza senza protezione. Questo spread è salito ieri di 3 punti base, al 2,73%, massimo dal 2006.

CAPITOMBOLO DI TESLA, AMAZON -3%

Le società che più hanno approfittato dei tassi bassi sono quelle che soffrono di più: l’indice Sox, dove ci sono tutti i nomi di spicco dell’industria dei semiconduttori, ha perso il 4,7%. Tra le superstar del Nasdaq, c’è il -6,4% di Tesla e il -4% di Facebook.

Amazon ha perso il 3% nel giorno dell’emissione di prestiti per 18,5 miliardi di dollari, una richiesta di denaro curiosa visti i 73 miliardi in cassa. Bezos, probabilmente, prevede un aumento del costo del denaro. O ha in mente un grande colpo.

NO ALL’AUMENTO DI STIPENDIO PER SEI BIG

Sono sei le società che hanno votato contro lo stipendio degli amministratori. Tra queste Starbucks, General Electric, At&T e Ibm.

Il petrolio WTI arretra e si porta a 64,4 dollari, -0,8%. La società che gestisce l’oleodotto Colonial ha detto che tutto dovrebbe tornare alla normalità nel giro di una settimana.

Il certificato sulla CO2 ha guadagnato il 3,5%, a 52,2 euro la tonnellata, nuovo massimo storico.

EUROPA, SALE LA FIDUCIA. LANE (BCE): RIPRESA PIENA NEL 2022

L’andamento della seduta europea è stato condizionato dai pessimi dati sull’occupazione Usa pubblicati la scorsa settimana, che dovrebbero aver allontanato in maniera definitiva i timori di un “tapering” (o taglio degli acquisti sul mercato) da parte di Fed e Bce prima della fine del 2021. E arrivano segnali di fiducia. La crescita in Italia sfonderà il tetto psicologico del 4% o almeno ci si avvicinerà moltissimo. Sarà questo uno degli elementi principali delle previsioni di primavera formulate dalla Commissione europea. I dati definitivi e ufficiali verranno resi noti domani nel corso della riunione collegiale.

 A maggio l’indice della fiducia degli investitori della zona euro, il Sentix, è cresciuto a 21,0 punti, dai 13,1 di aprile e contro una previsione di 14. Insomma, “la situazione economica nella zona euro continua a migliorare, la recessione causata dal coronavirus è stata superata”. Il capoeconomista della Bce, Philip Lane, ha dichiarato che “sebbene i tassi siano saliti, questi rimangono ancora relativamente bassi”. Il Pil dell’Eurozona dovrebbe tornare su livelli pre-pandemici nella primavera del 2022, mentre bisognerà attendere il 2023 per un recupero completo sul fronte occupazionale.

 MILANO (+0,88%) LA BORSA MIGLIORE

Assieme a Madrid (+0,9%) Piazza Affari ha guidato la corsa delle Borse europee: + 0,78% a 24.802 punti, di nuovo alle prese con l’assalto ai 25 mila punti. L’indice segna un massimo dal febbraio 2020.

LONDRA, CORRONO LE MATERIE PRIME

Parigi, Francoforte e Londra sono piatte, arretra Amsterdam (-0,91%).

L’indice paneuropeo STOXX 600 cede lo 0,05% dopo aver registrato nuovi record, mentre i titoli minerari hanno toccato i massimi di 10 anni sulla scia dell’aumento dei prezzi delle materie prime.

Le aziende minerarie come Rio Tinto, Bhp Billiton e Glencore avanzano tra l’1,8 e il 2,8%.

NUOVA FABBRICA PER BIONTECH (+5,5%)

A Francoforte, Biontech sale del 5,46% dopo aver rivelato piani che prevedono la costruzione di un nuovo sito di produzione per il vaccino anticovid basato sulla tecnologia Rna messaggero (mRna) a Singapore. Nel primo trimestre la start up dei due immigrati turchi ha messo a segno 2,08 miliardi di euro di ricavi per effetto della vendita dei vaccini.

SPREAD A 109 DOPO MOODY’S, 9,25 MILIARDI DI BTP ALL’ASTA

Sul secondario scende il tasso del Btp anni a +0,88% (era +0,91% venerdì) e si restringe lo spread con il Bund a 109 punti base (-3,26%).

La settimana scorsa Moody’s ha confermato il suo giudizio sull’Italia a Baa3, appena un gradino sopra il livello spazzatura, con outlook stabile. Il rating, sostiene l’agenzia, è supportato dalla forza economica del Paese, valutata con a3, che “riflette un’economia ampia e diversificata e un basso indebitamento del settore privato”, ma nello stesso tempo sconta anche “una debole performance di crescita e importanti sfide strutturali, tra cui una bassa crescita della produttività, un sistema legale e amministrativo inefficiente e ampie divergenze a livello regionale”. Il giudizio, inoltre, riflette un rapporto debito pubblico/PIL “molto elevato”, che è destinato ad aumentare in seguito allo shock pandemico.

In serata, il Tesoro ha annunciato l’offerta in asta il 13 maggio per un totale di 9,25 miliardi di euro nel nuovo Btp a 7anni, più Btp a 3 e 30 anni.

Bund decennale -0,21%.

EFFETTO ORCEL SU UNICREDIT: +5,25%

Mario Orcel, nuovo ad di Unicredit, sta confermando la sua fama di beniamino dei mercati azionari. Unicredit, sostenuto ancora dai conti del primo trimestre, ha chiuso in rialzo del 5,2%, guidando la carica dei titoli bancari. Il mercato premia l’istituto milanese ma non la preda Banca Monte dei Paschi di Siena (-0,50% a 1,19 euro).

CORRE BPER. MONTANI: È PRESTO PER UN MERGER

Seguono i candidati alle prossime operazioni di fusione: Bpm +2,76% e Bper +3,87%. In terreno positivo il resto del settore: Mediobanca +1,34%, Intesa +1,16%. In evidenza Popolare di Sondrio, +3,58%.

INDUSTRIA, TIRANO BUZZI E PRYSMIAN

Acquisti su Buzzi Unicem (+2,15%), trainata dai convincenti risultati trimestrali dello scorso venerdì. Positivi i commenti degli analisti. Equita sim ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo del 2%, a 27,6 euro (rating buy).

Tra gli industriali, bene Prysmian (+1,93%), che ha consolidato la partnership con Hardt Global Mobility nell’ambito di un programma volto a rendere Hyperloop la rete pan-europea sostenibile e ad alta velocità per il trasporto passeggeri e merci,

ARGO (GAVIO E ARDIAN) ALZA L’OFFERTA PER LA TORINO -MILANO

Fuori dall’indice principale Astm fa un balzo dell’8,47%. Nuova Argo finanziaria (gruppo Gavio più Ardian) ha alzato a 28 euro il prezzo dell’Opa sulla società autostradale estendendo al 24 maggio il periodo di adesione.

WEBUILD SALE DOPO LA CEDOLA. IN FERMENTO MEDIASET

È stata una giornata dedicata allo stacco di cedole: è scattato il dividendo per 16 società tra cui WeBuild (+2,6%) ed Avio (-2,3%).

In rialzo Mediaset (+1,38%) alla vigilia della trimestrale e del lancio dell’offerta sulla francese M6.

IN ROSSO STM, SOFFRE JUVENTUS (-5%)

Soffre Stm (-2,36%) sotto la pressione delle vendite sui tecnologici su entrambe le sponde dell’Atlantico. Giù Unieuro (-6,95%), bocciata da Mediobanca Securities (da outperform a neutral). Ma gli artigli dell’Orso graffiano soprattutto Juventus (-5,01%), quasi fuori dalla Champions League.

TENARIS GUIDA I PETROLIFERI

La performance del greggio, in ascesa dopo l’attentato all’oleodotto Usa, ha lanciato il titolo Tenaris (+2,62%). Tra i petroliferi salgono anche Saipem (+1,69%) ed Eni (+0,85%).

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