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Borse, riflettori puntati sul direttorio della Bce, sugli acquisti di Btp e sul piano Obama

Grande attesa per il board della Bce dove la Bundesbank chiederà conto a Trichet degli acquisti di Btp e Bonos – Ma gli occhi sono puntati anche sul discorso di Obama che illustra il suo piano di rilancio dell’economia americana, che il Beige Book registra in frenata anche se Wall Street corre – Mattinata in rialzo per Piazza Affari e per l’Europa

LA CINA POTREBBE ALLENTARE LA STRETTA
MA LE BORSE ASIATICHE RALLENTANO

La ripresa delle Borse mondiali, a detta di alcuni osservatori, non è frutto delle minori tensioni sul fronte del debito sovrano o dell’approssimarsi di misure espansive della Cina. La vera ragione potrebbe trovarsi ad Oriente. Secondo le anticipazioni del China Securities Journal la Banca centrale cinese sta per scendere in campo per ridar fiato alle economie e allontanare la recessione dell’Ovest che minaccia la crescita. A questo scopo la People Bank sarebbe pronta a lanciare una massiccia campagna di acquisto di titoli o al taglio del massimale delle riserve presso la banca centrale. La manovra potrebbe scattare subito dopo che, domani 9 settembre, saranno annunciati dati rassicuranti sull’inflazione. Nell’attesa, i listini asiatici hanno perso buona parte della spinta della seduta precedente. L’indice Msci Asia Pacfic registra un calo dello 0,1%, a Tokyo il Nikkei 225 segnala un rialzo dello 0,2%. In rosso l’Hang Seng di Hong Kong – 0,75% mentre i futures sullo Standard & Poor’s 500 sono in lieve calo -0,3%. 

IL TORO RUGGISCE A WALL STREET (+3%)
RIFLETTORI SUGLI STIMOLI DI OBAMA

Il Toro torna a farsi vivo sui mercati Usa. dopo quattro ribassi consecutivi: Dow Jones +2,5%, S&P500 +2,9% e Nasdaq +3%. L’indice del settore bancario è salito del 5%, limitando, in parte, i danni della crisi di questi mesi, Dalla metà di luglio le banche Usa hanno perduto in media il 24% (contro il 13% dello Standard & Poor’s). A favorire la ripresa sono stati anche i licenziamenti eccellenti. A guidare la corsa, infatti, sono le azioni di Bank of America +7%, in forte recupero dopo il licenziamento di un paio di top manager. Anche la cacciata di Carol Bartz, ceo di Yahoo (+6,7%), allontanata con una semplice telefonata, ha messo le ali alla società Internet. Ma il rimbalzo ha naturalmente altre motivazioni. In parte le minori tensioni sul debito sovrano europeo (dopo la fiducia sulla manovra l’Italia fa meno paura) . Ma anche l’attesa di nuove misure di stimolo per l’economia americana. Si moltiplicano, infatti i segnali in questa direzione. 

IL BEIGE BOOK CONFERMA: ECONOMIA USA IN FRENATA
EVANS (FED) CHIEDE UNA POLITICA PIU’ AGGRESSIVA

La Federal Reserve dovrebbe muoversi in maniera aggressiva per ridurre la disoccupazione, anche a costo di spingere l’inflazione all’insù. Lo dichiara Charles Evans, presidente della Fed di Chicago, assieme a Sandy Pianalto, della Fed di Cleveland, l’unico governatore con diritto di voto in tutte le riunioni del Fomc. Evans, la “colomba” della banca centrale, parlando a Londra non ha usato mezze misure: la Fed deve fare tutto quel che può per abbassare la percentuale dei disoccupati al 7 per cento dall’attuale 9,1 anche a costo di far alzare l’inflazione al 3 per cento. “Visti i risultati miseri conseguiti finora -ha detto – credo che sia necessaria un’altra dose di liquidità, anche se una politica di questo tipo avrà inebitabili effetti sui prezzi”.
Una scelta così radicale nasce da una preoccupazione ben precisa: l’economia americana, se non si invertirà l’attuale tendenza recessiva, è destinata “a correre rischi enormi in prospettiva”. “E sono certo che nessuno di noi vorrà trovarsi nella situazione attuale tra un anno”. L’economia americana continua a rallentare: in 7 delle 12 regioni in cui viene elaborato il Beige Book, cioè l’indicatore a breve più completo sullo stato della congiuntura, l’attività è in evidente frenata. E il responso in arrivo da Atlanta, Boston, Chicago, Cleveland, New York, Philadelphia e Richmond. 
La situazione è migliore, ma non troppo, a Kansas City e Saint Louis, al centro della regione agricola del Midwest, Dallas, terra del petrolio, Minneapolis e San Francisco, dove la crisi ha già colpito duro (disoccupazione al 19 per cento). Il verdetto del Beige Book, diffuso come di consuetudine due settimane prima la riunione del Fomc, il direttorio da cui dipendono tra l’altro le scelte in materia di costo del denaro, non lascia spazio a dubbi: l’eco della crisi europea, il crollo della Borsa, le tensioni politiche hanno contribuito ad intaccare seriamente la fiducia dei consumatori. Crescono così le possibilità di un nuovo intervento straordinario da parte della banca centrale anche se Ben Bernanke, che oggi parlerà a Minneapolis, ha fatto presente a Jackson Hole che “la Fed non può caricarsi sulle spalle i destini di 14 milioni di americani che cercano lavoro ed hanno grossi problemi per il mutuo di casa”. 

LA SFIDA DI OBAMA: TAGLI E STIMOLI PER 300 MILIARDI
MA IL FOOTBALL FA CONCORRENZA AL SUO DISCORSO

Ma l’intervento più atteso è quello che oggi (la notte in Italia) terrà Barack Obama. Lo speaker repubblicano Jihn Boehme ha fissato l’audizione del presidente in contemporanea all’avvio del campionato di football, uno degli eventi più seguiti a livello nazionale. Obama, però, è convinto che il suo discorso arriverà comunque nelle case degli americani. In gioco è un piano da 300 miliardi di dollari per risollevare le sorti del mercato del lavoro. Il piano di stimolo dovrebbe essere composto per circa la metà da sgravi fiscali e per la restante parte da investimenti in infrastrutture. Secondo l’agenzia Bloomberg “oltre la metà degli stimoli arriverà dai tagli fiscali, pari a due punti in meno sugli stipendi di fine anno e un nuovo sconto per gli oneri sui datori di lavoro”. Si diradano i timori di una recessione ed il prezzo del petrolio Wti si porta a 88,4 dollari il barile, in rialzo del 2,7%. Qualche presa di profitto spinge il prezzo dell’oro in ribasso del 3% a 1.815 dollari l’oncia dai massimi a 1.910 dollari di ieri. 

EUROPA IN RIALZO ASPETTA IL VERTICE BCE
PIAZZA AFFARI GUIDA IL RIMBALZO. +4,24%

Il no della Corte costituzionale tedesca ai ricorsi sulla partecipazione della Germania al piano di salvataggio per la Grecia è stato accolto con vivo sollievo dai mercati europei. L’Alta Corte ha però chiesto al governo di coinvolgere maggiormente il Parlamento. Riflettori puntati oggi sul direttorio della Bce concentrato sui dati in arrivo dalla Grecia e sul bilancio degli acquisti su Btp e Bonos da parte della banca centrale. Il tedesco Dax ha chiuso la seduta con un rialzo del 4,07% portandosi a 5.405,53 punti, +3,63% per il Cac40 a 3.073,18, +3,14% per il Ftse100 a 5.318,59 e +2,77% dell’Ibex, con l’indice spagnolo che sale a 8.156,6. Una volta tanto, la politica ha aiutato la Borsa di Milano. Le nuove misure della Finanziaria hanno finalmente raccolto l’apprezzamento della Commissione Ue, espresso dal commissario Ollie Rehn. Piazza Affari prende così una boccata d’ossigeno ed esce da un’apnea di tre sedute che è costata all’indice Ftse Mib 1.000 punti, ovvero il 9,8%, salasso in parte da attribuire alla travagliata marcia della manovra. Il Ftse Mib ha archiviato la sessione con un progresso del 4,24% a 14.645 punti. Il Ftse All Share con un +3,61% a 15.460 punti. 

IL VOTO SULLA MANOVRA SPINGE I BTP
FIAT RISALE MA DA GENNAIO PERDE IL 51%

A conferma del clima più sereno torna a stringersi lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco di uguale durata, sceso di poco meno di 10 punti percentuali a 334 punti base. La fiducia sulla manovra è stata molto apprezzata dai mercati del debito. Lo dimostra il fatto che il recupero dell’obbligazionario italiano, nell’ordine dei 30 centesimi di spread è stato ben più sensibile rispetto ai compagni ‘piigs’ Spagna (24), Grecia (22), Irlanda (14) e Portogallo (7). Sul listino di Milano hanno prevalso i segni più, con importanti rimbalzi soprattutto per i titoli ciclici, quelli che più avevano pagato dazio alle vendite degli scorsi giorni. A guidare i rialzi tra gli industriali sono stati Fiat (+8,55% a 3,986 euro), Pirelli (+7,36% a 5,4 euro), Saipem (+7,14% a 29,88 euro) e Tenaris (+6,26% a 11,21 euro). Il settore auto ha guidato il recupero delle Borse in tutta Europa. Dal 25 luglio a ieri Fiat ha dimezzato il proprio valore di Borsa (-51%) e dall’inizio dell’anno la perdita è del 42%, alla pari con la perdita di Renault. Oggi il presidente John Philip Elkan si recherà in visita al Quirinale per illustrare i piani del Lingotto al presidente Giorgio Napolitano. Intanto, Sergio Marchionne è diventato, oltre che ceo, anche presidente di Chrysler. L’indice europeo Stoxx del settore è sceso dal primo gennaio a oggi del 24%. 

NESSUN RINVIO PER L’AUMENTO BPM
LE BANCHE BUSSANO A FRANCOFORTE

Hanno parzialmente recuperato le perdite anche i bancari, capitanati da Banco Popolare (+6,96% a 1,137 euro), Banca Mps (+5,78% a 0,395 euro), Ubi (+4,44% a 2,352 euro). Intanto, però, le statistiche segnalano la situazione anomala sul fronte del credito. I numeri diffusi ieri dalla Banca d’Italia segnalano un forte aumento delle richieste di finanziamento dalla Bce, a dimostrazione delle difficoltà che gli istituti italiani incontrano sull’interbancario: dai 43 miliardi di giugno si è passati a 80 miliardi (luglio) fino agli 85 miliardi di agosto. Chiude in rialzo anche la Banca Popolare Milano (+4,68%) nel giorno dell’incontro tra i vertici e la Vigilanza della Banca d’Italia, sintetizzato da un comunicato dell’istituto perlomeno sintetico. Si parla d”un proficuo incontro di carattere istituzionale che fa seguito ad altri precedenti contatti, su temi afferenti le problematiche emerse in sede di accertamenti ispettivi”. In sostanza, la Banca d’Italia non ha concesso rinvii: martedì, dunque, il cda della Banca dovrebbe dare il via all’operazione di capitale che dovrebbe partire il prossimo 19 settembre. C’è stata, pare, qualche apertura sull’importo dell’operazione: date le condizioni del mercato,la richiesta potrebbe scendere da 1,2 miliardi a 900 milioni, importo comunque impegnativo. Chiude in calo invece Campari, che ha ceduto l’1,73% a 5,405 euro, in scia a un downgrade da parte di Goldman Sachs che ha ridotto la raccomandazione sul titolo da neutral a sell.

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