Il Toro continua la sua danza, incurante del baratro in cui rischia di cadere la Grecia. Ad Atene intanto s’impenna la volatilità: l’indice di Borsa è passato ieri da -2,7% a +1,9% nel giro di poche ore sull’onda di indiscrezioni e rumors sull’andamento delle trattative tra Tsipras e Bruxelles. Un copione destinato a continuare almeno fino a venerdì, data del nuovo Eurogruppo di Riga. Il dramma greco agita l’Europa ma lascia fredda Wall Street che, nonostante dati macro non esaltanti (ieri la delusione è arrivata dal mercato immobiliare) continua ad aggiornare nuovi massimi in attesa della pubblicazione, domani, dei verbali della Fed.
In forte ascesa l’Asia: Tokyo sale dello 0,7% sfruttando la discesa dello yen sul dollaro. Ma giovano anche i fondamentali: il 40%% dei tioli del Nikkei tratta sotto i valori di libro. Corrono le Borse cinesi: Shanghai +1,6% , Hong Kong +0,50%. Ieri lo State Council, il massimo organo di governo, ha approvato le linee guida delle riforme da effettuare entro l’anno: sarà data la massima priorità ai mercati finanziari ed all’espansione del ruolo dello yuan sui mercati.
Avanza Wall Street grazie a diversi merger nel pharma e nell’alimentare: Dow Jones +0,14% a 18298 punti (nuovo record), S&P 500 +0,30% a 2129,20 (nuovo record), Nasdaq +0,3%. Tira la volata Apple (+1,3%) galvanizzata dal report di Carl Icahn: l’azionista valuta la Mela 2.550 dollari per azione, circa il doppio del valore attuale per i possibili sviluppi nei nuovi business (auto e tv). Il rimbalzo del dollaro si è fermato dopo la pubblicazione dei dati sulle vendite immobiliari Usa: la moneta Usa è risalito da 1,1337 a 1,1355. Stamane,però, la moneta Usa tratta poco sotto 1,13.
MILANO ASSORBE L’EFFETTO CEDOLE. NERVOSI I BTP
Milano ha chiuso in ribasso dell’1,17%, indice Ftse Mib a quota 23198. Ma sul dato influisce lo stacco delle cedole, che vale l’1,56%. Non ha avuto particolare influenza il rapporto del Fmi che ritocca al rialzo le stime del Pil per il 2015, +0,7%, e per il 2016, +1,2%. In salita le altre Borse del Vecchio Continente. Guida la corsa la Borsa di Francoforte (+1,27%) esaltata dalle performance di Volkswagen e Daimler. Parigi +0,30%, Madrid +0,20%.
Le tensioni sul fronte della Grecia si sono fatte sentire sul fronte obbligazionario. Ne hanno risentito soprattutto i titoli della periferia europea: il decennale italiano rende l’1,90% da 1,78% di venerdì; il titolo tedesco, investito da trend opposti (le vendite degli hedge, la ripresa dell’avversione al rischio), chiude a 0,67%; lo spread Btp/Bund è risalito a quota 124 punti base.
GRECIA ALLO STREMO: IL TITOLO A DUE ANNI AL 25%
Ad Atene i mercati sono in fibrillazione: in Borsa Piraeus Bank è prima scesa del 6% poi è risalita del 7%. Perdono altri colpi i titoli di Stato, ormai in piena area default: il rendimento del decennale supera l’11%; il biennale è arrivato a sfiorare il 25% (contro il 20% di una settimana fa). In serata un portavoce del governo greco ha ribadito che “serve un incontro immediatamente per risolvere i problemi critici di liquidità”. Ma ha aggiunto che “un ultimatum dei creditori non faciliterebbe un accordo”. A complicare la strada dell’accordo contribuisce la pressione su Tsipras dell’alla sinistra di Syriza. Un documento firmato da cinque membri del comitato centrale del partito chiede la rottura dei negoziati con la Ue.
COLPO GROSSO DI SAIPEM IN MOZAMBICO
Tengono i titoli petroliferi dopo lo stacco delle cedole. Saipem chiude a 12,50 euro (+1,1% rettificato dopo lo stacco del dividendo). La jv con Chiyoda e Cbbi è stata selezionata come contrattista per un parco Gnl in Mozambico. Le attività iniziali prevedono la costruzione di due treni per il trattamento del gas naturale liquefatto. Goldman Sachs ha ieri depennato la società dalla lista delle buy preferred stocks ma ha ribadito il giudizio buy. Dopo la rettifica dei dividendi, Eni +0,1% e Tensris +0,8%
UNICREDIT SUPERSTAR, FRENA MPS
Pesa sul settore il nervosismo per l’andamento del mercato dei titoli di Stato. Ma si moltiplicano le indiscrezioni sulle prossime mosse del governo: il viceministro Pagani ha anticipato il prossimo varo di un provvedimento sul trattamento fiscale delle sofferenze.
In evidenza Unicredit con un rialzo che sfiora il 2% nel giorno dello stacco del dividendo (0,12 euro). A seguito della decisione di assegnare il dividendo anche sotto forma di scrip dividendo, la banca darà corso ad un aumento gratuito per 115,6 milioni di ordinarie. Citigroup ha alzato il target price del titolo a 7,4 euro confermando il giudizio buy.
In forte calo Monte Paschi (-3,8% a 10,50 euro) dopo il raggruppamento dei titoli (uno nuovo ogni 20 vecchi) in vista dell’aumento di capitale. Il mercato comincia a fare i conti sull’effetto diluitivo dell’operazione. Il via libera della Consob avverrà a giorni, ha precisato il presidente della Consob Giuseppe Vegas.
Intesa San Paolo perde lo 0,3%. In un report sul settore Morgan Stanley ha alzato i target del Banco Popolare a 13 euro e di Ubi a 7,29euro.
FCA NEL MIRINO DELL’AGENZIA PER LA SICUREZZA STRADALE USA
Avanza Exor (ieri +1,8%): la finanziaria di casa Agnelli ha messo a segno un punto a favore nella battaglia per il controllo di Partner Re. La concorrente Axis Capital sembra intenzionata a non presentare un rilancio.
Sale anche Fiat Chrysler (+1,5%) in linea con l’andamento del comparto europeo. Gli analisti di Icbpi segnalano che con il rimborso del bond Chrylser 2019 Fca ha abbassato sensibilmente il costo del debito. Intanto, scrive il New Yoek Yimes, in “a rare move” contro un singolo produttore, il più importante ente americano per la sicurezza stradale, The National Highways Traffic Administration, ha ordinato un esame a tutto campo sulle vetture del gruppo in vista di un’udienza fissata per il 2 luglio.
RECCHI (TELECOM): BENE LA CONCORRENZA PER LA BANDA LARGA
Invariata Telecom, leggero ribasso per Enel. Ieri la questione della banda larga è stata oggetto di alcuni commenti. Franco Bassanini, presidente di Cdp e Metroweb ha detto: “A mio avviso Enel così come Acea, Iren o Hera, non ha bene chiaro in testa quel che vuol fare: un conto è installare i contatori intelligenti, altro è capire fino a che punto vogliano partecipare ad investimenti che non potranno essere scaricati tutti sulla bolletta”.
Il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi, sempre a proposito del coinvolgimento delle utilities nella partita, ha detto: “Tanti più concorrenti partecipano allo sviluppo del settore secondo le regole condivise, meglio è”.
IN EVIDENZA LA SCUDERIA CALTAGIRONE. SPRINT DELLA LAZIO
Ieri bene il lusso: Ferragamo +1,6%, Moncler +0,7%, Luxottica +1,1%. Fermento sui titoli del gruppo Caltagirone dopo il lancio dell’opa su Vianini Lavori (+19,49%) che si è allineata ai prezzi dell’offerta: sale Caltagirone Editore (+2,4%). Vianini Industria +4,3%. Sale la Lazio (+3,4%) ancora in corsa per un posto in Champions League.