Wall Street in rialzo, borse asiatiche al seguito, bitcoin che oltrepassa per la prima volta la soglia dei 100.000 dollari: ogni mercato ha qualche motivo da festeggiare, dall’attesa dei tassi da parte della Fed, alla prospettiva di regole più lasche per il mondo cripto .. a L’attenzione è per la reazione dell’Europa, e della Francia in particolare, al voto di sfiducia, ieri in serata, che ha colpito il governo, per la prima volta dal 1962, mentre ora si attende il nome del sostituto del premier Barnier, anche se i mercati, che lo davano già per scontato, ieri hanno chiuso comunque in rialzo.
Il Bitcoin ha superato la sogli psicologica dei 100.000 dollari nella mattinata asiatica e ha raggiunto quota 103.400 dollari, con gli investitori che scommettono su un cambiamento favorevole della regolamentazione negli Stati Uniti. Tutto il settore cripto è stato trascinato al rialzo, facendo volare anche strumenti che prima erano quasi ignorati.
L’indice S&P 500, Nasdaq e Dow hanno tutti raggiunto livelli record ieri, spinti dai titoli delle aziende tecnologiche e in particolare quelle del cloud in rialzo e dai commenti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
L’economia è più forte di quanto sembrasse a settembre, quando la banca centrale ha iniziato a tagliare i tassi di interess, ha affermato Powell durante un evento del New York Times. All’inizio di questa settimana, il governatore della Fed Christopher Waller aveva detto che era propenso a un taglio più avanti a dicembre. In una sintesi di sondaggi e interviste provenienti da tutto il Paese, nota come “Beige Book”, la Fed ha affermato che l’attività economica statunitense è leggermente aumentata nella maggior parte delle regioni dall’inizio di ottobre. Nell’ultima settimana e mezza i mercati hanno praticamente scontato un ulteriore taglio dei tassi negli Stati Uniti per il 2025 e la probabilità implicita di un taglio a dicembre (nella seduta del Fomc del 17-18 dicembre) è salita da zero a circa il 75%. Sarebbe il terzo taglio consecutivo. Il sondaggio ISM degli Stati Uniti, così attentamente seguito, ha mostrato che l’attività del settore dei servizi ha rallentato a novembre dopo aver registrato grandi guadagni negli ultimi mesi. Determinante sarà il dato mensile sui payroll in agenda domani. Mentre oggi sono in agenda le richieste di disoccupazione. Ieri i dati sulle buste paga del settore privato negli Stati Uniti hanno mostrato un modesto aumento a novembre.
A guidare il rally tecnologico è stato ieri il titolo di Salesforce che è balzato dell’11% e ha raggiunto il massimo storico dopo che la società di cloud aziendale ha superato le stime degli analisti per i ricavi del terzo trimestre e ha aumentato la fascia più bassa delle sue previsioni sui ricavi annuali, trascinandosi dietro anche le altre società di cloud sono avanzate. L’indice tecnologico S&P 500 ha raggiunto un un massimo di chiusura record, insieme ai servizi di comunicazione. Sempre nel settore tecnologico, Marvell Technology ha registrato un rally del 23,2% e ha anche raggiunto un massimo storico dopo che il produttore di chip ha previsto ricavi per il quarto trimestre superiori alle stime degli analisti. L’indice dei semiconduttori è aumentato dell’1,7%, mentre Nvidia è aumentata del 3,5%.
Il Dow Jones è aumentato dello 0,69%, a 45.014,44 punti, l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,60%, a 6.086,47 e il Nasdaq Composite ha guadagnato l’1,30%, a 19.735,12. I rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni di riferimento sono scesi di tre punti base al 4,182%.
Asia tonica. Torna la distensione in Corea del Sud
Borse asiatiche piuttosto toniche, con la borsa di Tokyo che continua il trend al rialo iniziato lunedì. Il Nikkei giapponese ha toccato il massimo delle ultime tre settimane avviandosi a chiudere in rialzo dello 0,4% proseguendo la serie positiva iniziata lunedì scorso. Sulla stessa linea, Shenzhen sale dello 0,23%, e Shanghai che guadagna lo 0,12%. Invece l’Hang Seng di Hong Kong è sceso di circa l’1,1%.
Lo yen ha recuperato alcuni recenti guadagni e le aspettative di un aumento dei tassi a dicembre si sono esaurite dopo che i resoconti della stampa hanno evidenziato la probabile cautela dei responsabili politici.
I mercati finanziari in Corea del Sud sono rimasti sostanzialmente stabili dopo che il fallito tentativo del presidente Yoon Suk Yeol di imporre la legge marziale nella tarda serata di martedì ha innescato volatilità e una crisi politica. Stamattina la Corea del Sud ha pubblicato il suo PIL rivisto del terzo trimestre, che ha mostrato che l’economia è cresciuta dello 0,1% trimestre su trimestre e dell’1,5% su base annua. La borsa di Seul a -0,70%. Le azioni di Korea Zinc raggiungono un livello record nonostante i disordini politici. In moderato rialzo Mumbai (+0,36%) e Sydney (+0,15)%.
Sul fronte delle materie prime, le persistenti aspettative di stimoli cinesi hanno sostenuto i prezzi del minerale di ferro, mentre il petrolio è salito gradualmente in vista della riunione dell’OPEC+ prevista più tardi nella giornata. Secondo quanto riferito da alcune fonti a Reuters, è probabile che l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati nell’OPEC+ proroghino l’ultimo ciclo di tagli alla produzione di petrolio. I future sul greggio Brent sono saliti di due centesimi a 72,33 dollari al barile. I prezzi dell’oro si sono stabilizzati a 2.649 dollari l’oncia.
Borse europee caute. Si attende la reazione alla caduta del governo Barnier
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve ribasso, future dell’indice EuroStoxx 50 -0,1%. Il future Dax -0,1%, ieri nuovo massimo storico. Il FTSEMIB di Milano ha chiuso ieri in rialzo dello 0,75%. Il Cac40 di Parigi è atteso aprire sulla parità all’indomani della caduta del governo. Lo spread tra l’OAT e il BTP si è ridotto a 33 punti base, un dislivello così basso non si vedeva dal 2008.
L’attenzione in Europa è soprattutto per la reazione dei mercati al fatto che il parlamento francese ieri sera ha votato per rovesciare il governo di Michel Barnier. L’amministrazione del premier crolla a causa del suo bilancio proposto per ridurre il deficit. Si attende ora il nome del nuovo premier promesso da in 24 ore da Macron che oggi si rivolgerà ai francesi alle 20, in diretta tv. Fra i nomi circolati nelle ultime ore per il prossimo premier il ministro della Difesa Sébastien Lecornu, che sembra abbia un dialogo aperto con Le Pen, il centrista François Bayrou, che oltre al rapporto stretto con Macron conta appoggi fra i moderati di sinistra e di destra, e Bernard Cazeneuve, ex ministro uscito dal partito socialista.
Germania. Scendono meno delle attese gli ordinativi all’industria in Germania nel mese di ottobre 2024. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è registrato un decremento degli ordinativi dell’1,5% su base mensile, che segue il +4,2% del mese precedente (dato rivisto da -5,8%). Le attese degli analisti erano per una discesa pari a -2%.Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente gli ordinativi risultano in aumento del 5,7%.I dati sulle vendite al dettaglio europee e gli ordini alle fabbriche tedesche sono attesi più avanti nel corso della giornata.
L’euro è rimasto vicino ai mini sul dollaro, bloccato attorno a 1,0525 dalle turbolenze politiche in Francia, mentre i futures sui titoli di Stato francesi sono rimasti stabili negli scambi asiatici.
Stellantis. Il presidente ha incontrato il team Maserati guidato dal nuovo ad Santo Ficili visto come il segnale di un nuovo corso con l’obiettivo di stare più vicino ai dipendenti. Il capo europeo Imparato incontrerà i sindacati il 12 dicembre. Si attende che il previsto miglioramento della performance possa consentirle di pagare un dividendo nel 2025, ha detto il Cfo Doug Ostermann. Per il Financial Times la casa automobilistica ha raggiunto un accordo con Carlos Tavares sulla buonuscita per un ammontare inferiore al pacchetto retributivo di 36,5 milioni di euro che l’ex Ad ha percepito l’anno scorso. Secondo alcune fonti Reuters, le improvvise dimissioni di Tavares annunciate domenica scorsa sono riconducibili agli obiettivi aggressivi in termini di vendite e tagli di costi perseguiti dall’ex Ceo e ritenuti irrealistici o dannosi da alcuni membri del Cda.
Generali. Amundi, la più grande società di asset manager europea, è interessata all’acquisizione di Allianz Global Investor (Agi), società di gestione del risparmio della compagnia assicurativa tedesca Allianz. Dall’unione dei due gruppi nascerebbe un polo con oltre 2.500 miliardi di euro di masse gestite, grazie alla somma degli oltre 2.000 miliardi di euro di asset di Amundi e dei 555 miliardi di Agi. Le discussioni tra il gruppo francese, controllato dal Credit Agricole, e i tedeschi proseguono da diversi mesi tra periodi di pausa e ripresa, riferisce l’agenzia Bloomberg, secondo cui la possibile struttura dell’operazione include sia una completa acquisizione da parte di Amundi che l’ingresso con una significative quota di Allianz nel gruppo post-fusione. Secondo quanto riferito all’agenzia americana da fonti a conoscenza del dossier, esiste la possibilità che un accordo venga annunciato prima dei risultati di fine anno, a febbraio,
anche se, alla luce della complessità dell’operazione, non vi è certezza che si arrivi a un accordo. I colloqui tra Amundi, che gestisce più di 2 mila miliardi di euro di asset, e Allianz Global Investors, le cui masse ammontano a 555 miliardi di euro, arrivano nel bel mezzo di un’ondata di operazioni nel Vecchio Continente: Bnp Paribas ha annunciato l’acquisizione di Axa Asset Management, Generali sta valutando una partnership con Natixis mentre Banco Bpm ha annunciato un’Opa su Anima, piano su cui è piombata Unicredit con una offerta di scambio verso la banca guidata da Giuseppe Castagna.
Unicredit ha tempo fino a marzo per valutare l’opportunità di migliorare le condizioni dell’Ops su Banco BPM, ha detto l’AD Andrea Orcel nel corso di una video call con gli investitori organizzata da BofA, secondo quanto riferito da un partecipante all’incontro. l ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato a “Porta a Porta” di ritenere che non ci siano le condizioni per applicare la “golden power” ad un’eventuale operazione UniCredit-Banco, aggiungendo che sarebbe comunque il Consiglio dei ministri a decidere.
Intesa Sanpaolo La divisione corporate & investment banking sta puntando molto sulla Spagna, dove vede grandi opportunità, dice al Sole 24 Ore il responsabile di Intesa Sanpaolo Imi Cib Mauro Micillo sottolineando che la crescita del Paese è slegata dalle dinamiche manifatturiere di Germania, Francia e Italia.
Enel. Alberto De Paoli, attuale direttore delle attività del gruppo in Stati Uniti, Brasile, Cile e altri paesi americani, lascerà a breve il gruppo, secondo due fonti a conoscenza della questione.
Nexi . Si va verso la riconferma del patto di sindacato, in scadenza a dicembre, con gli attuali pesi in Cda tra Cdp e i fondi di private equity, scrive il Sole 24 Ore.