Borse in rosso al termine di un mese di lauti guadagni, con la propensione al rischio spinta dalle recenti notizie sui vaccini anti Covid, dall’esito delle elezioni Usa, dal sostegno delle banche centrali. L’indice globale Msci ha guadagnato quasi il 13% dall’inizio di novembre, mentre l’indice paneuropeo STOXX 600 archivia un incremento record del 14% circa.
Nella seduta odierna però prevalgono le prese di beneficio e alcune preoccupazioni. In particolare i listini europei hanno accelerato al ribasso nel finale a seguito dell’opening bell stonata di Wall Street, dove il Dow Jones, che la settimana scorsa ha superato sé stesso oltrepassando per la prima volta la soglia psicologica dei 30mila punti, al momento è in flessione dell’1,4%.
Londra cede l‘1,66%; Francoforte -0,34%; Parigi -1,42%, Madrid -1,52%.
Milano perde l’1,3%, fermandosi a 22.060 punti, ma il bilancio mensile rimane stellare, +22,95%.
A pesare oggi sono soprattutto le vendite su alcuni titoli bancari, in particolare Unicredit, -4,96%, dopo le ipotesi stampa su un possibile addio da parte del ceo Jean Pierre Mustier, il cui mandato scade nella primavera 2021. Ad alimentare i sospetti sono le discussioni informali tenute ieri dai consiglieri della banca, in vista dell’avvio questa settimana del processo di selezione dei candidati per il rinnovo del cda ad aprile. L’ostilità di Mustier a partecipare a processi di consolidamento nel settore bancario italiano e, in particolare la reticenza a condurre in porto l’aggregazione con Mps (+3,01%) sarebbero elementi a sfavore del manager. Mediobanca Securities nel daily spiega che “il ceo si è sempre espresso per una strategia no M&A con la priorità a implementare la politica di ritorno del capitale con un mix di dividendi e buyback non appena la Bce lo consentirà. Ci aspettiamo una debolezza sul titolo perché il mercato teme la fuoriuscita di Mustier”.
Le notizie affossano Poste, -2,91%, in scia all’indiscrezione che vorrebbe l’ad Matteo Del Fante fra i papabili al posto di Mustier. Poste ha però smentito.
Insieme a Unicredit chiudono con perdite pesanti Mediobanca -3,31% e Bper -3,04%. Fuori dal paniere principale Creval cede l’1,77% (11,13 euro), ma resta sopra il prezzo dell’opa di Credit Agricole a 10,5 euro per azione. Dopo che i vertici dell’istituto hanno bollato l’opa come “inattesa e non concordata”, Il numero uno di Credit Agricole Italia Giampiero Maioli in un’intervista a L’Economia del Corriere delude forse chi si aspetta un rilancio e definisce l’offerta “giusta” e aggiunge di non vedere motivi per cambiarla.
La seduta è negativa per i titoli petroliferi, Tenaris -3,25%, Eni -3,25%; Saipem -1,49%. Maire Tecnimont limita i danni a -0,57% dopo l’annuncio che sono stati aggiunti 500 milioni al progetto Amur Gas Processing Plant. “Notizia positiva per il titolo perché consente a Tecnimont di aumentare gli ordini con l’obiettivo di riprendersi dall’impatto del Covid 19 sullo sviluppo dei progetti”, osserva Banca Imi nel daily. Fra le utility Hera è la peggiore, -3,65%.
In vetta la listino si ferma invece Pirelli +3,57%, con Banca Imi che ha promosso il titolo da “add” a “buy” con un prezzo obiettivo a 5,4 euro. Il broker scrive che a seguito dell’annuncio dei vaccini “siamo fiduciosi sulle attese per il 2021 di una produzione globale di auto in crescita del 13% e di un migliore trend per il gruppo il prossimo anno”.
Denaro su Prysmian +1,97%; Diasorin +2,2%; Campari +1,47%; Leonardo +1,3%.
Poco mosso l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco si allarga a 115 punti base, +1,03%, e il tasso del Btp sale leggermente a +0,57%.
Intanto il Fondo Monetario Internazionale avverte che i governi della zona euro e la Banca centrale europea potrebbero dover fornire più stimolo fiscale e monetario rispetto a quanto inizialmente stimato per contrastare gli effetti della seconda ondata della pandemia di Covid-19. Il valore complessivo messo in campo fin qui, unito all’accesso a migliaia di miliardi di euro in prestiti a basso costo e al nuovo funding Ue ancora in discussione, supera già la soglia dei 10mila miliardi di euro. Una risposta impressionante, che potrebbe rivelarsi insufficiente se l’outlook economico si deteriorerà ulteriormente. E i rischi ci sono tutti a causa della seconda ondata pandemica in corso.
Sul mercato valutario l’euro-dollaro non riesce a raggiungere quota 1,12, nonostante la debolezza del biglietto verde in una fase di fuga dai bei rifugio.
Va per la maggiore invece il bitcoin che tocca un nuovo record a 19.786 dollari, grazie a un rialzo dell’8,4%, che porta il guadagno dall’inizio dell’anno al 173%. Il precedente primato di 19.783 dollari resisteva dal dicembre del 2017.
Continua soffrire l’oro, che perde lo 0,44%, scambiando intorno a 1779,6 dollari l’oncia.
Retrocede il petrolio, in attesa di un accordo tra i Paesi dell’Opec+ su un’estensione al primo trimestre 2021 dei tagli alla produzione, mentre la Libia sta incrementando rapidamente il proprio output: Brent -1,4%. 47,57% dollari al barile.
Dal fronte Usa si registra la notizia che Moderna (+15,7%) ha confermato l’efficacia al 94,1% del suo vaccino contro il coronavirus e ha annunciato che oggi “è prevista la richiesta per l’autorizzazione all’uso di emergenza alla Food and Drug Administration (Fda) statunitense e l’approvazione condizionale all’Agenzia europea per i medicinali (Ema)”. I vaccini anti-Covid e le speranze di ripresa stanno dando impulso all’attività di M&A negli Stati Uniti e infatti Reuters rivela che S&P Global acquisterà Ihs Markit con un’operazione del valore di 44 miliardi di dollari che sarà la più grande fusione del 2020, creando un peso massimo nel mercato sempre più competitivo delle informazioni finanziarie.
Infine il presidente eletto, Joe Biden, ha ufficialmente presentato la sua squadra economica. Oltre a Janet Yellen, scelta per guidare il Tesoro, Neera Tanden alla guida dell’Ufficio per la gestione e il bilancio, Wally Adeyemo come vicesegretaria al Tesoro e dCecilia Rouse a capo del Consiglio dei consulenti economici, di cui faranno parte anche Jared Bernstein e Heather Boushey.