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Borse, Powell colpisce tutte le piazze azionarie mentre il dollaro è alle stelle. Oggi è la volta della Banca d’Inghilterra

Pioggia di vendite su tutte le azioni di Wall Street da Intel ad Amazon a Tesla. Invece brilla il dollaro rispetto a tutte le altre valute. Le borse europee sono viste aprire in calo. Occhi a Tim, Saipem

Borse, Powell colpisce tutte le piazze azionarie mentre il dollaro è alle stelle. Oggi è la volta della Banca d’Inghilterra

L’inaspettata cautela della Federal Reserve sulla discesa dei tassi d’interesse e la sua accentuata attenzione per il livello dell’inflazione invece che, come un tempo, per il lavoro, ha riacceso la volatilità ha fatto crollare le azioni e far salire alle stelle il dollaro. Stamattina in Asia Pacifico prevale il ribasso, ma le variazioni negative sono modeste. La Banca del Giappone ha lasciato la politica monetaria invariata. Da segnalare il crollo inaspettato del Pil della Nuova Zelanda che cade così nella peggior recessione dal 1991. Oggi si terranno anche le riunioni delle banche centrali in Norvegia, Svezia e Regno Unito. Le borse europee sono viste aprire in calo.

Powell non ancora soddisfatto del livello di inflazione, preoccupa meno il lavoro

Ieri la Federal Reserve ha chiuso il 2024 con l’atteso terzo taglio consecutivo dei tassi d’interesse e con un inaspettato avvertimento sull’inflazione. Il presidente Jerome Powell lo ha detto chiaramente: le proiezioni sui prezzi al consumo di fine anno della banca centrale sono scese poco: i membri del Fomc prevedono che ci vorrà molto più tempo prima che l’inflazione raggiunga l’obiettivo del 2%, che non si vede da quasi quattro anni. Di conseguenza, hanno ridimensionato le aspettative di taglio dei tassi per l’anno prossimo e Powell ha chiarito che qualsiasi aggiustamento dipenderà da ulteriori progressi nel raffreddamento dell’aumento dei prezzi. La maggiore attenzione all’inflazione rappresenta un significativo cambiamento di strategia rispetto a settembre, quando i funzionari consideravano il rischio maggiore l’indebolimento del mercato del lavoro, dicono gli analisti. Ma i dati recenti hanno riacceso i timori di uno stallo dell’inflazione al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca centrale, così come le proposte politiche del presidente eletto Donald Trump.”Quando penseremo a ulteriori tagli, cercheremo progressi sull’inflazione”, ha detto Powell ieri durante una conferenza stampa. Le previsioni indicano ora ora solo un mezzo punto percentuale di riduzioni il prossimo anno, la metà di quanto previsto a settembre.

Wall Street tutta in netto calo: da Tesla, ad Amazon a Intel

Decisamente una seduta negativa per la borsa Usa ieri dopo le parole di Powell sui prossimi, molto cauti, tagli dei tassi nel 2025. Il Dow Jones ha lasciato sul terreno il 2,58%, continuando la scia ribassista rappresentata da dieci cali consecutivi, iniziata il 5 dicembre. Allo stesso modo si sono abbattute le vendite sull’S&P-500, che ha chiuso la giornata a 5.872 punti, in calo del 2,95%, la peggior variazione giornaliera dalla fine del 2021. In netto peggioramento il Nasdaq 100 (-3,6%) e pessimo l’S&P 100 a -2,93%.

Forte nervosismo e perdite generalizzate in tutti i settori dell’S&P 500. Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti beni di consumo secondari (-4,74%), telecomunicazioni (-3,16%) e finanziario (-3,03%). Unica tra le Blue Chip del Dow Jones a riportare un sensibile aumento è United Health (+2,92%). Le peggiori performance si sono registrate su Intel, che ha chiuso a -5,72%. Seduta negativa per Amazon, che scende del 4,60%. Sensibili perdite per American Express, in calo del 4,50%. In apnea Goldman Sachs, che arretra del 4,25%.

Ribasso scomposto per tutti i titoli tecnologici del Nasdaq 100. Le peggiori performance si sono registrate su Tesla Motors, che ha chiuso a -8,13%. Tonfo di Zscaler, che mostra una caduta del 7,36%. Lettera su Atlassian, che registra un importante calo del 7,26%. Scende CrowdStrike Holdings, con un ribasso del 7,24%. Oggi è atteso alle 14:30 il Pil Usa del trimestrale (atteso 2,8%; preced. 3%).

Donald Trump ha bocciato l’accordo bipartisan raggiunto dai leader del Congresso per evitare una chiusura parziale del governo questo fine settimana, insistendo affinché i legislatori straccino l’accordo e approvino una legge più snella e meno onerosa. I suoi post minacciosi hanno minato gli sforzi per approvare una legge di spesa provvisoria per mantenere il governo finanziato fino a metà marzo, fornendo al contempo oltre 100 miliardi di dollari in aiuti per calamità e agricoltura. Trump ha detto che il Congresso dovrebbe elaborare un nuovo accordo che mantenga gli aiuti ma tralasci altre misure, e abbinarlo all’immediato aumento del tetto del debito federale, prima della scadenza del limite di indebitamento che incombe l’anno prossimo.

Tassi fermi in Giappone, scendono yen e valute dell’Asia, borse miste

L’Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,8%: l’Autorità Monetaria della città a statuto speciale, un soggetto paragonabile alla banca centrale, ha abbassato i tassi di un quarto di punto a 4,75%, minimo dal 2022. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è in lieve rialzo. La Banca Popolare della Cina è scesa in campo per puntellare la valuta, sotto pressione, come tutte le altre del pianeta, dopo le decisione della Federal Reserve. Lo yuan si indebolisce a 7,29, settima seduta di apprezzamento del cross.

L’indice Nikkei di Tokyo perde lo 0,5% e lo yen si indebolisce a 155,3, sui minimi delle ultime tre settimane. La Banca del Giappone ha mantenuto stabili le sue impostazioni di politica monetaria e aspetta il momento opportuno per procedere con la normalizzazione della politica monetaria. Il consiglio guidato dal governatore Kazuo Ueda ha lasciato il tasso di riferimento intorno allo 0,25%, un risultato previsto da più della metà degli economisti intervistati da Bloomberg. Il membro del consiglio Naoki Tamura ha votato contro la decisione, avendo proposto un aumento del tasso allo 0,5% per contrastare i crescenti rischi al rialzo per l’inflazione. E’ la prima volta, da quando Ueda è diventato governatore, che emerge un dissenziente. La banca centrale ha indicato che l’economia si sta muovendo in linea con le aspettative, un prerequisito per un aumento dei tassi, ribadendo che la tendenza all’inflazione sembra essere coerente con il suo obiettivo per la seconda metà del periodo di previsione. Ueda sta cercando il momento giusto per il terzo aumento dei tassi, mentre i recenti indicatori economici mostrano che l’inflazione si sta muovendo in linea con le proiezioni della BOJ.

Hanno chiuso in ribasso le borse dell’Australia (-1,7%) e di Taiwan (-1%). In calo il mercato azionario della Corea del Sud, indice KOSPI -1,8%. Lo won cade sui minimi dal 2009 contro il dollaro. Indice BSE Sensex di Mumbai -1,2% e la rupia indiana è scesa per la prima volta oltre quota 85 contro il dollaro Usa.

Nuova Zelanda: crolla a sorpresa il Pil dell’1,0%. E’ la peggior recessione dal 1991

L’economia della Nuova Zelanda è sprofondata in recessione nel terzo trimestre, poiché l’attività è crollata molto più rapidamente del previsto e la produzione del trimestre precedente è stata tagliata, un risultato disastroso che rafforza la necessità di tagli dei tassi più aggressivi. La notizia sconvolgente ha spinto il dollaro locale a un nuovo minimo di due anni a 0,5614 dollari, dopo aver già perso il 2,2% in seguito all’allentamento monetario da parte della Federal Reserve statunitense. I mercati hanno aggiunto scommesse sul fatto che la Reserve Bank of New Zealand taglierà ulteriormente i tassi, dopo il taglio di 125 punti base al 4,25%. Gli swap ora implicavano una probabilità del 70% di un taglio di 50 punti base a febbraio e si prevedeva che i tassi sarebbero scesi al 3,0% entro la fine del 2025. I dati di oggi hanno mostrato che il prodotto interno lordo è crollato dell’1,0% nel trimestre a settembre rispetto al trimestre precedente, superando di gran lunga le previsioni di mercato che si attestavano su una contrazione limitata allo 0,2%. Il trimestre a giugno è stato rivisto a -1,1%, e due trimestri consecutivi di declino sono la definizione tecnica di recessione. A parte la pandemia, questo è stato il più grande declino in due trimestri dalla profonda recessione del 1991.

Borse europee: si riuniscono le banche centrali di Norvegia, Svezia e Regno Unito

Le borse europee sono viste aprire in netto calo sulla base del -1,55% del future sull’Eurostoxx50. Ieri il FTSEMIB di Milano ha chiuso in rialzo dello 0,25%. Bund decennale a 2,24%, BTP decennale 3,40%. Dollaro in rafforzamento su euro a 1,038.

Oggi si terranno anche le riunioni delle banche centrali in Norvegia, Svezia e Regno Unito.
La banca centrale norvegese, a differenza di altre banche centrali occidentali, manterrà probabilmente i tassi di interesse al livello più alto dal 2008, sostenuta dalla crescita economica, da un’inflazione superiore all’obiettivo e da una valuta locale debole. Secondo un sondaggio Reuters condotto tra gli economisti, la banca centrale svedese probabilmente taglierà il suo tasso di interesse di riferimento di un quarto di punto, con un ulteriore allentamento della politica monetaria previsto per l’inizio del prossimo anno se l’inflazione rimarrà sotto controllo. Infine, dopo i dati caldi sui salari nel Regno Unito all’inizio della settimana, i mercati si aspettano che la Banca d’Inghilterra lascia i tassi fermi al 4,75%. Cinquanta punti base di tagli sono stati prezzati fino al 2025, con il primo taglio di 25 bp prezzato interamente per maggio.

Germania. Si prevede che il clima dei consumatori migliorerà leggermente all’inizio del nuovo anno. Per gennaio 2025, si prevede un aumento di 1,8 punti a -21,3 punti rispetto al mese precedente (rivisto -23,1 punti), contro le attese del mercato per -22,6 punti. Lo dimostrano gli ultimi risultati del GfK Consumer Climate powered by NIM, pubblicato congiuntamente da GfK e dal Norimberga Institute for Market Decisions (NIM).

TIM. Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) insieme con Retelit (controllata di Asterion) ha presentato l’offerta vincolante a Telecom Italia per acquisire l’intero capitale di Sparkle.L’offerta è pari a 700 milioni di euro totali ed è valida fino al 27 gennaio 2025.

Saipem, in consorzio con KOA Oil & Gas e AVEON Offshore, si è aggiudicata un nuovo contratto offshore da Shell Nigeria Exploration and Production Company Limited (SNEPCo) per il progetto Bonga North, relativo allo sviluppo di un giacimento petrolifero in acque profonde, a 130 km dalla costa della Nigeria. Il valore complessivo del contratto è di circa 1 miliardo di dollari e la quota parte di Saipem ammonta a circa 900 milioni di dollari.

Stellantis. Le immatricolazioni auto in Europa sono tornate a scendere a novembre dopo la pausa di ottobre, trascinate dal brusco calo in Francia (-12,7%) e Italia (-10,8%), mentre il mercato tedesco è risultato poco mosso (-0,5%). Nei paesi Ue, Efta e in Gran Bretagna le immatricolazioni sono scese del 2% su anno a 1.055.319 veicoli, secondo i dati di Acea. Stellantis ha registrato a novembre una contrazione delle immatricolazioni del 10,8%, con una quota di mercato al 13,5% dal 14,4% di ottobre. Il presidente John Elkann sarà ascoltato dalle commissioni parlamentari competenti per illustrare la situazione del gruppo automobilistico, come richiesto dal Parlamento. La società si aspetta che la produzione di auto in Italia aumenti di circa il 50% nel 2026, dopo un 2025 “durissimo” in cui dovrà continuare con la cassa integrazione, ha detto il responsabile delle operazioni europee Jean-Philippe Imparato alla trasmissione Rai ‘Cinque minuti’.

Enel. Una sua controllata e l’azienda ceca Eph hanno sottoscritto un accordo tramite il quale Eph acquisterà da Enel Produzione il 50% di Slovak Power Holding, titolare del 66% di Slovenské elektrárne, a cui appartengono siti di energia idroelettrica e nucleare. L’operazione avrà un effetto neutro sul debito netto di Enel e un impatto negativo sull’utile netto reported di circa 585 milioni di euro. Tra l’altro il cda del gruppo ha autorizzato l’emissione, entro il 31 dicembre 2025, di uno o più prestiti obbligazionari non convertibili, sotto forma di titoli subordinati ibridi, anche di natura perpetua, per un importo massimo complessivo pari a 2 miliardi di euro, da collocare esclusivamente presso investitori istituzionali, europei ed extra-europei, anche attraverso piazzamenti privati.

UniCredit . Il governo tedesco ha detto di essere impegnato per trovare una soluzione per Commerzbank e di rifiutare “l’approccio non coordinato e non amichevole” di UniCredit, che ha aumentato la sua partecipazione nella banca.

Banco BPMIl Sole 24 Ore scrive che nei piani di UniCredit l’Ops su Banco Bpm, se non ci saranno intoppi, dovrebbe andare a segno entro il primo semestre del 2025.

Terna ha sottoscritto due linee di credito legate a indicatori Esg per un ammontare complessivo di 250 milioni di euro.

Nexi . Fitch ha alzato i rating Long-Term Issuer Default (Idr) e senior unsecured a ‘BBB-‘ da ‘BB+’. L’outlook è stabile.

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